Il mio amico leone 2

Regole

Il sole risorse per un nuovo giorno, la luce di esso si distese su tutta la pianura riscaldando la terra che divenne dorata, la luce si distese anche sui corpi degli animali che si riscaldarono, s'imbatté anche nel branco di leoni.

Amelia iniziò pian pianino ad aprire gli occhi, tutti i sensi iniziarono a svegliarsi con lei. Iniziò a sentire l'odore delle pellicce calde, morbide e dorate dei leoni, la terra dura e polverosa che gli fece fare uno starnuto che la svegliò completamente. Udì il rumore del fiume in lontananza, l'acqua che scorreva, sembrava che andasse tutto a rallentatore, il cinguettio degli uccelli, il rumore degli zoccoli delle zebre che correvano.

Quando Amelia aprì definitivamente gli occhi si ritrovò davanti un muso gigante con due occhi appiccicati ai suoni che la stavano fissando. Amelia fece un balzo indietro, sapeva chi era ma infondo lei era ancora intontita siccome si era appena svegliata. 

<< Buongiorno bella addormentata, com'è sta la mia principessa? >>

<<Ancora assonata>> - Amelia fece uno sbadiglio gigante che portò in automatico anche tutti gli altri leoni a sbadigliare. Si mise in certo senso ad analizzare la bocca dei felini notando come i denti di ognuno fossero così grandi, avevano delle mascelle forti e possenti e la lingua, non ne parliamo, appena ti leccano per lavarti o per una dimostrazione d'affetto era come se ti strisciavano della carta vetrata sul viso e sul corpo.

I leoni si alzarono e stiracchiarono i loro corpi robusti e flessibili per poi scrollarsi di dosso la spossatezza che avevano ancora in corpo. Kasan iniziò a fare le fusa ad Amelia aiutandola ad alzarsi. Anche lei si stiracchiò sollevando le braccia e inizio a sentire una piacevole sensazione lungo la colonna vertebrale. Kasan la fissava, era felice di rivedere Amelia con lui, si finalmente era di nuovo con lui.

I due si allontanarono dal branco,  fecero una passeggiata lungo un piccolo corridoio d'acqua. Ogni leone aveva un compito, chi doveva cacciare e chi a proteggere la tana.

Kasan chiese ad Amelia perché non si trasformasse in leonessa, così che potesse vedere anche l'altra parte per vedere se anche in quel caso era cambiata o meno. Lei lo accontentò e divenne leonessa.

<< Però qui noto di più la differenza!>>

<<Non ti piaccio?>> chiese Amelia preoccupata

<< Certo che mi piaci! che avevi capito!? Anzi sei ancora più bella dall'ultima volta che ti ho vista, sei cresciuta, forte, tenace, coraggiosa e bellissima, sei una vera e propria leonessa adulta, anzi giovane adulta>>

Amelia fece le fusa.

<<Comunque ti volevo parlare...>> disse Kasan diventando un po' più serio

<<Certo dimme tutto>>

<< Da quando te ne sei andata sono successe diverse cose, non mi riferisco solo a quello che hai saputo ieri ma c'è anche dell'altro >>

<< Ok ma è successo qualcosa? >>

Kasan abbasso per un momento lo sguardo per metabolizzare quello che gli avrebbe detto, poi si mise di guardare a terra nel vuoto 

<< Ora ti racconto...> si sedette e Amelia si mise a terra per stare più comoda e ascoltarlo meglio, il terreno era caldo e morbido.

<< 4 estati fa, dopo che te ne sei andata, abbiamo scoperto che c'erano dei cacciatori che catturavano dei branchi di leoni, alcuni li rilasciarono, altri invece scoprimmo che erano tenuti in ostaggio, abbiamo sentito che uno dei cacciatori ha detto qualcosa del tipo che stavano facendo degli esperimenti o qualcosa del genere ma andando furtivamente sul retro del loro rifuso recintato abbiamo sentito un forte odore, un odore di morte, c'era molta puzza e abbiamo scoperto che c'erano dei cadaveri di diversi leoni ammassati fra di loro come se volessero farci una torre...è stato terrificante, anche perché è qui entrano in gioco Igor e la sua compagna, loro sono venuti a crederci aiuto ma mio padre ha rifiutato, allora ci avvisarono degli accampamenti e dei cacciatori e di fare attenzione - forse era un modo per chiederci perdono per il passato per quello che era successa -  e se ne andarono...in quel mucchio di cadaveri c'erano anche i loro 2 corpi, non puoi immaginare che shock ho avuto >>