Kerem mentre discute con questa alla sua vista appare Emine, un po' diversa dal solito, che avanza a grandi passi verso di lui.
"Mi dispiace se vi ho recato fastidio ragazze" risponde con negligenza.
Così dalla discussione passano ad una conversazione molto amichevole e poco dopo Emine vi si ritrova nel mezzo.
"Così tu sei l'assistente di questo bellissimo uomo?" chiede Vildan a Emine.
- Ma guarda quanto sbavano queste due, è un bell'uomo ma sono proprio esagerate -
"Si, non è da tanto che lavoro per lui, però vi sconsiglio vivamente di fare la sua assistente" si ferma e sott'occhio lo guarda per vedere se la sua espressione vela qualcosa,
"quando si arrabbia è la fine del mondo, dovete stargli almeno a dieci metri di distanza" finisce con un sorrisetto beffardo."Ah, ma davvero? Non sono io quello farfuglione e pasticcione" risponde lui con un fare provocatorio.
"Cosa volete dire con questo?" continua lei accettando le provocazioni.
"Quello che ho detto" risponde Kerem.
E nuovamente poi fino ad attivarsi un meccanismo botta e risposta. Sguardi prolungati di sottecchi, piccoli spintoni da parte di lei sul petto di lui, che inizialmente la agitavano, ma poi tutto dettato dall'istinto. Risate, mani che toccavano dove non dovevano toccare portarono a una domanda posta da Defne.
"Ma voi due siete fidanzati?"
Questa domanda portò entrambi fuori da quel momento intimo che si era creato tra loro, malgrado la presenza delle altre due ragazze.
Ci fu un silenzio improvviso per un piccolo momento, uno scambio di occhiate e Kerem si accenna a rispondere.
"No, non lo siamo" al suono di queste parole, il cuore di Emine manca un battito.
"Sono perfettamente libero ragazze" continua a sghignazzare.
Le due si avviano fuori, e prima di questo lasciano un biglietto con i loro numeri a Kerem.
***
Di sopra la situazione é un po' imbarazzante, però nonostante tutto Emine va a farsi la doccia per prima e Kerem nel frattempo va a farsi un giro in albergo. Al momento del rientro, Kerem bussa più volte per sapere se fosse in quella stanza. Nessuna risposta.
Allorchè Kerem entra nella stanza, Emine vi entra anch'ella con indosso l'accappatoio. Un fuoco invade entrambi ma Emine si trova in una situazione disagiata e urlando a squarciagola, come se non co fosse un domani lo caccia via dalla stanza senza ascoltare le sue giustificazioni.
***
Dopo quel piccolo momento di imbarazzo, lei inizia leggermente a pentirsi per come gli si è rivolto e si reca nella stanza adiacente dove lui è adagiato sul sofà intento a leggere. Lei riesce di soppiatto riesce ad addocchiare uno dei suoi libri preferiti.Così comincia con "Non ci credo, è il mio libro favorito, per caso mi copi?" insinua sghignazzando, lasciando spazio ad un bel sorriso sul suo volto e palesando i suoi bei denti bianco perla.
Kerem smarrito nel leggere il libro, nel sentire inavvertitamente una voce alle sue spalle, si spaventa un attimo, e nel girarsi risponde alle sue insinuazioni "Mia bella donna, non solo tu hai la fortuna di possedere questo libro magnanimo, quindi aspetta la prossima volta prima di giudicarmi un ladro".
La conversazione continua per un bel po' e i due si riappacificano.Solo verso le 20:05 i due si affrettano nella hall, nella quale c'è una porta cui apre ad una grande stanza con una miriade di sedie e un grande palcoscenico.
"Signore e Signori, ecco a voi Kerem Korkmartz"
"Colui che ha reso possibile questa serata e che ha finanziato il nostro progetto" l'interlocutore annuncia davanti alla miriade di persone presenti lì in quel momento.Kerem si dirige sul palco per fare il suo discorso mentre Emine prende posto tra gli spettatori.
Inizia il suo discorso ringraziando il pubblico che in questo momento e lì e comincia a parlare con un po' di retorica, i suoi progetti, come ha iniziato questa carriera e tanto altro.
D'improvviso con la coda dell'occhio riesce a notare l'assenza della figura di Emine e un mucchio di pensieri affiorano nella sua testa così decide di affrettarsi a terminare la presentazione.
***
Esce dalla grande aula, inizia a cercarla dovunque, fin quando rimembra un piccolo discorso avvenuto poco prima tra loro, riguardava le stelle, e inavvertitamente si precipita subito in piscina, dov'è presente un panorama da urlo.
Lei è lì rannicchiata sulla sdraio, tutta assonnata, la luce lunare risplende sul suo viso rendendola ancor più bella. Alla sua vista il cuore del giovane ragazzo, manca di un battito. Inizialmente preso dal panico, dopo mille pensieri su cosa o non cosa fare, prende la sua giacca e gliel'appoggia addosso a mo' di coperta.
Ella sobbalza al contatto della giacca sulla sua pelle, però sogghigna inizialmente, forse crede di sognare, ma poi si alza lentamente dalla sdraio e con piccoli sbadigli ritorna alla realtà.
Lui si poggia sulla sdraio adiacente e poggia lo sguardo sulle stelle e su cielo di quel blu notte che rende ancor più luminose le stelle.- Wow..., non mi ero mai soffermato a guardarle così intensamente -
"È uno spettacolo unico" ammette con sincerità.
"Vorrei che tutti fossimo stelle"
"Tutti allo stesso modo, senza differenze" dice Emine.Iniziano a parlare, e lui si perde nei suoi occhi mentre racconta le sue ambizioni, quel suo colore degli occhi che abbinato al cielo stellato brilla ancor di più. Si è creata un atmosfera molto piacevole tra i due, accompagnata dalla lieve brezza, dal frinire dei grilli e dal tenue bruscio delle foglie dei querci.
Successivamente, si alza dalla sdraio, si aggiusta un po' i capelli, e si avvia barcollando in direzione della porta. È tardi purtroppo.
Dimentica il telefono sulla sdraio, Kerem se ne accorge e glielo comunica, così lei rigira nei suoi passi e si mette in moto a ritornare lì.Nel fare il percorso a ritroso, scivola a bordo piscina e casca in acqua.
"Signor Kerem, aiutatemi vi prego" comunica mentre un misto di paura e tensione affluiscono sul suo volto.
In quell'istante lui non capisce ciò che accade intorno a sè, guidato dal suo cuore si tuffa immediamente in acqua e la porta a sedere sul bordo piscina. Nel farlo involontariamente, Kerem poggia il suo orecchio sul petto di lei, ode un rombo continuo che inavvertitamente lascia spazio ad un bel sorriso sul viso di lui. Quel misto di emozioni presenti sulla faccia di lei vengono poi sostituite dall' imbarazzo.
Subito dopo Kerem esercita forza nelle braccia per salire a bordo piscina, ma lei con un piede lo rimanda giù."Ah si?" dice lui con un fare vendicativo.
Le afferra la gamba e la tira giù.
"Sei di nuovo bagnata" dice lui sogghignando, in quel momento non è pienamente consapevole di ciò che sta accadendo intorno a sè.
"Ahi, tutta colpa tua" contesta con un ghigno diabolico.
"Colpa mia?" polemizza.
Inavvertitamente lui prende e la bacia.
È un bacio breve ma intenso, le loro bocche che palpeggiano tra di loro, i visi di entrambi che iniziano a colororarsi di un rosso intenso, i cuori che battono all'unisono. E la corrente che scompiglia i capelli di Kerem e la fioca luca che irradia il suo volto, lo rendono un uomo straordinariamente bello, molto più di quello che può sembrare.
Per entrambi questo è uno dei momenti che segnerà il loro cuore e la loro vita.
Tuttavia, è solo Kerem che sente di essere in un'altra realtà, infatti giusto un attimo dopo egli viene riportato alla realtà da un suo ceffone."Per...perchè?" dice alzando il tono di voce, un misto di rabbia e delusione iniziano ad invaderlo.
"Perchè non poss..." risponde, scagliandosi di nuovo su di lui, le loro bocche si uniscono di nuovo, restano incollate, come se fosse una sola.
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GUN FALL
FanfictionDroga e armi per Kerem Korkmartz non esistevano più da quel giorno. Dopo tanti anni ritorna al suo paese natale, pensando ormai di aver superato tutti i problemi, ma non è così. Avrà un incidente e dopo di esso scoprirà cose che non credeva minimame...