15. Dalla pelle al cuore.

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Amelia.
Mi sveglio tra le lenzuola soffici. Ho i capelli sparsi sul viso ma sono incredibilmente rilassata.
Ieri pomeriggio ho lavorato un bel po' e poi ci siamo goduti la spa fino a tardi. Era chiusa al pubblico ma questo non vale per uno di quei tre che cantano in giro per il mondo. Alla fine ho ceduto al massaggio, e devo ammettere di aver fatto la scelta giusta.
Mi sento rigenerata, ogni tensione al collo e alla schiena si è dissolta.
Ignazio non è accanto a me, ieri sera mi ha detto che si sarebbe alzato presto per andare in palestra. Io gli ho dato del pazzo e lui mi ha lasciata dormire senza svegliarmi.

Chiamo per ordinare la colazione per due, ormai immagino stia per rientrare.
E infatti, una decina di minuti dopo, eccolo rientrare in tutta la sua sudata bellezza.

Mi sorride- buon giorno, amore!Dormito bene, pigrona?

-come non dormivo da secoli.

-sono contento, lo scopo era proprio questo.

-tu sei sempre un passo avanti mio caro.

Ride- come no. Vado a fare la doccia e poi andiamo a fare colazione?

-in realtà l'ho già ordinata. Puoi fare la doccia e poi mangiamo qui, che dici?

Annuisce e solleva maliziosamente un sopracciglio-ancora meglio.

Mentre lui è sotto la doccia io mi alzo e avvolgo in un un'accappatoio. Poi bussano alla porta per il servizio in camera.

-é arrivata la colazione!-esclamo.

Lui si affaccia dalla porta del bagno con i capelli gocciolanti e un asciugamano attorno alla vita-ti sei accorta che c'è l'idromassaggio?

-si, certo.

-e se facessimo colazione lì dentro?

-ma se ti sei appena fatto la doccia.

-e allora? L'idromassaggio serve a rilassarsi, non a lavarsi.

-mi hai convinta.

Prendo il carrellino della colazione e lo porto in bagno, Ignazio ha già riempito la vasca di schiuma.

Mi lego i capelli in uno chignon arrangiato, lui entra nella vasca e io mi sfilo l'accappatoio e poi lo raggiungo.

Mi sorride mentre mi attira a sé e mi bacia- ciao.

-ciao.- gli accarezzo il viso- lo sai che sei proprio bello?

Ride- sei tu che sei bella. Sei bellissima. -mi accarezza i fianchi, io mi ritraggo leggermente.

-eh no. Prima mangiamo perché sto morendo di fame. Stanotte avremo bruciato mille calorie a testa.

Ride- ne è valsa la pena. Avrei anche potuto evitare la palestra stamattina.

-esattamente mio caro.

Allungo le braccia verso il carrellino e prendo il vassoietto con cornetti e cappuccini.

-non facciamo briciole nella vasca. -gli dico quando afferra il suo cornetto.

Lui si sporge fuori e gli da' un morso.

Io approvo -bravo bambino.

Lui annuisce- mi dispiace che già domani si torna a casa.

Ah già. Non ci pensavo.

-anche a me. -ammetto.

-dopo la consegna del libro torniamo. Che dici?

Gli sorrido- molto volentieri. Se sopravvivo.

Ovunque sei é vicinissimo. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora