10. Amici che restano.

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Amelia.

Dopo che l'abbraccio si scioglie, i nostri stomaci brontolano.

Ci mettiamo a tavola mentre ancora le emozioni non sono state smaltite.

Ignazio prende la telecamera e i due si sconvolgono dei dettagli subdoli dello scherzo, ma io sono felice di aver ripreso, non per lo scherzo quanto invece per i momenti successivi.

Promettiamo di rivedere il video dopo cena, e portiamo in tavola le specialità di Ignazio.
A fine pasto, la mia torta viene accolta calorosamente nonostante la pancia piena. Ignazio ha ancora qualche problema con le quantità quando si tratta di ricevere ospiti.

Ignazio con la torta consegna anche due bustine ai due che si dilungano in "no dai" e "non dovevi".

-un regalino a memoria di questo giorno- dice ignorandoli mentre i due aprono rassegnati le scatole.

Come regalo Ignazio ha scelto di prendere per tutti e tre lo stesso orologio, e nella cassa ha fatto incidere la data di oggi.

I due scuotono la testa- alla faccia del regalino!-commenta Piero tirando fuori il lussuoso presente.

-Amelia ha approvato, quindi non è tamarro.

-é bellissimo-risponde Gianluca sorridente. -grazie.

-grazie a voi.- conclude Ignazio. -e ora basta che non voglio piangere più ah.

A fine cena ci spaparanziamo sul divano ad angolo a guardare il video. L'ilarità prende il sopravvento, e numerose bottiglie di vino, giocate a carte e risate sguaiate dopo si sono fatte le due.

I due vorrebbero tornare a casa, ma io insisto affinché restino a dormire. In fondo abbiamo una stanza in più e il divano diventa un letto. Dopo mille complimenti, il vino fa effetto intorpidendoli al punto di cedere e rendendomi molto più serena.

Quando io e Ignazio ci ritiriamo in camera siamo storditi. Lasciarsi andare alle effusioni è fuori discussione vista la presenza di due cantanti, uno in soggiorno e l'altro nella camera degli ospiti.

Ma ci teniamo stretti lo stesso, e questo ci basta.

Quando al mattino mi alzo, il divano-letto è già stato smontato e coperte e cuscini sono ordinatamente ripiegati sopra. Ovviamente.

Gianluca è in cucina, guarda fuori dalla finestra.

Mi sorride quando entro, allunga un braccio sotto il quale mi accoccolo volentieri.
Quante colazioni appena svegli abbiamo condiviso.

-sono felice che me lo abbia chiesto. -dice.

-anche io. Molto.

-e sono felice che vi sposiate. Siete perfetti insieme. Sai che lo penso.

Gli sorrido-lo so.

Prepariamo la colazione per tutti, poi lui va a svegliare Piero che sentiamo russare beato mentre io vado dal mio orso in letargo.

Ignazio mi attira a sé in un primo barlume di lucidità facendomi ridere.

-ma buon giorno- gli sussurro.

-buon giorno a te. - dice ancora ad occhi chiusi.

-la colazione è pronta e fumante, hai fame?

Lui annuisce- ho famissima. Ma di te principalmente.

Rido- scordatelo. Ci sono di là i tuoi testimoni di nozze.

Alla fine riesco a farlo alzare, e dopo un passaggio veloce per il bagno, mi raggiunge in cucina proprio quando anche Gianluca e un Piero stropicciato ma vestito e rinfrescato fanno il loro ingresso.

Mangiamo insieme e questa non è in realtà una novità visto quante volte lo facciamo quando sono in tour, ma in casa nostra non capita spesso.

Mi piacerebbe trattenermi ma devo andare al lavoro, e anche loro devono passare da casa prima di trovarsi allo studio di registrazione. Dopo aver estorto la promessa di mantenere il massimo riserbo sul nostro annuncio, mi congedo e raggiungo la casa editrice.
Oggi Franz non lavora, aveva una conferenza a Milano, e dunque mi ritrovo sola soletta nel mio enorme studio troppo vuoto.

Mi rendo conto che sento la sua mancanza ogni volta che ho l'impulso di commentare qualcosa, sul libro e non, con lui. E succede molto più spesso di quanto avrei pensato.

Alla fine della mattinata mi sento esaurita e anche un po' triste.

È assurdo che una persona abituata al lavoro solitario come me possa essersi in due settimane così tanto abituata alla presenza di qualcuno nella sua vita lavorativa.

Nel pomeriggio quasi non vorrei tornare al lavoro. D'istinto mando un messaggio a Franz "Ho occupato la tua scrivania, dovrai trovarti un altro ufficio."

Lui mi richiama subito. -hai fatto in fretta a sostituirmi- esordisce ridendo.

-che sostituirti, ti ho solo rubato la scrivania per farmene una enorme.

-ah beh, allora lavorerò a terra.

-ti lascio uno sgabello, puoi lavorare lì.

-troppo gentile, davvero.

-come è andata la conferenza?

-molto bene, adesso sono sul treno di ritorno.

-domani sei dei nostri di nuovo?

-si, certo. Sempre se vuoi ridarmi la scrivania.

-su questo vedremo.

Ride- d'accordo. Riflettici.

-lo farò. Buon viaggio, Franz.

-grazie. A domani.

-a domani.

Quando attacco sorrido. Parlare con lui è sempre piacevole, mi mette allegria.

Lavorare ogni giorno insieme unisce o divide. Fortunatamente ci ha uniti, non oserei immaginare come sarebbe odiarsi e dover condividere l'ufficio.

Gianluca ha pubblicato su instagram una foto di ieri sera a cena, con la descrizione

"Gli amici veri, quelli che restano (anche di notte)."

Mi strappa una risata. Commento con "sempre" e un cuore . Che vengono sommersi da like e commenti. Ci sono quelli carini e poi un bel po' di commenti acidi, battute su me e Gianluca, gente che dice che sono troppo brutta per stare con Ignazio.
Ma ormai non me ne frega niente. Sento e leggo queste cose da otto anni.
Ho dovuto persino sorbirmi la stizza di Barbara D'Urso in diretta per aver rifiutato più e più volte di essere sua ospite, o meglio sua carne da macello.

Mai e poi mai andrei in TV per parlare della mia storia d'amore, figuriamoci da una come lei.

Finisco di lavorare al capitolo e prima di tornare a casa lo stampo e lascio sulla scrivania di Franz.
È una tradizione ormai.

Holaa! Come state? Cosa mi dite del capitolo? Vi sta piacendo l'amicizia tra Amelia e Gianluca? E cosa pensate del resto e del rapporto con Franz? A presto, un bacio!

Ovunque sei é vicinissimo. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora