【#1-Capitolo】

46 1 0
                                    

Taehyung non si svegliò pimpante come al solito quella mattina, c'era qualcosa che gli punzecchiava il dietro della testa, come una brutta impressione a cui non riusciva a dare voce e la cosa lo disturbava assai.
Era una mattina di settembre e la temperatura era gradevole, Taehyung si stiracchiò e cercò di lavarsi via l'espressione corrucciata che sicuramente gli aggrinzava il volto, deciso ad affrontare la giornata a testa alta, nonostante il mal di testa pungente.
Si alzò lentamente dal letto, molto lentamente e con molta fatica, come se gli costasse muovere i muscoli, tanto che Taehyung si chiese se fosse malato. Non era sicuro di aver mai provato un mal di testa così peculiare, ma lo aveva indebolito tutto. Si passò la mano sulla faccia, stropicciandosi gli occhi e sbadigliò.
Era di routine per lui far entrare il suo cagnolino la mattina, così si diresse verso la porta finestra, potendo già scorgere l'animale che lo aspettava impaziente e gli aprì la porta.
Taehyung si trattenne a guardare fuori la strada tranquilla del suo vicinato, mentre udiva le unghiette di Yeontan che zampettava sul parquet di legno alla probabile ricerca della sua ciotola. Prese un profondo respiro che sapeva di mattina, fermandosi per un momento ad ascoltare la città rumorosa in lontananza e la vita del suo quartiere che iniziava anche quella mattina. Non poteva essere più contento, il dolore dimenticato di fronte alla luce mattutina e mentre prendeva un altro bel respiro dell'aria inquinata di Seoul che per assurdo amava, il punzecchio tornò e rovinò la sua neo ritrovata pace dei sensi, il momento che da solo decideva l'umore di Taehyung per il resto della giornata.
Sospirò rassegnato alla sua mattinata rovinata da quel pungente fatto alla testa, scrollò le spalle e decise di ignorare la faccenda.
Spinse la porta del suo piccolo bagno e camminò per il suo morbido tappeto peloso, prima di accendere lo spruzzino della doccia e posizionarsi sotto di esso con un sospiro soddisfatto.
Una bella doccia calda era un'altra delle cose che lo rilassavano enormemente e che lo preparavano ad affrontare una nuova giornata.
Mentre si risciacquava i capelli, la sensazione punzecchiante di malinconia tornò. Taehyung era infastidito, c'era qualcosa di strano in quella sensazione, ma non riusciva davvero a capire, sentiva come se non gli appartenesse, quel mattino doveva essere davvero felice eppure non riusciva a scrollarsi quella sensazione di dosso.
Per cercare di calmarsi, una volta uscito dal bagno, si trascinò con aria distrutta fino in cucina, posizionò sul fornello un pentolino con dell'acqua per scaldare la sua zuppa e sospirò.
Fare colazione restituisce l'energia a chiunque, pensò. La settimana dopo avrebbe avuto luogo il matrimonio di suo fratello Seokjin ed era solo che emozionato all'idea di accompagnarlo a provare i completi per l'evento, quel pomeriggio. Il fastidio poteva aspettare, suo fratello era davvero su di giri all'idea dell'unione imminente, Taehyung non poteva rovinare questi giorni prefestivi.
Taehyung non era troppo eccitato all'idea di indossare per ore, un completo attillato, ma era contento che la maggior parte dei parenti si fosse negata a venire al matrimonio del fratello, non troppo contenti che la sua anima gemella fosse un uomo.
Non erano la maggioranza quelli che avevano come anima gemella una persona dello stesso sesso, era una cosa che aveva iniziato a succedere in scala più considerevole negli ultimi quarant'anni e in Corea non ce ne erano tantissimi o comunque si nascondevano.
Ma d'altronde, cosa ci si può fare? La tua anima gemella non era una tua scelta, pensava Taehyung.
Alcuni studi davano la colpa alla sovrappopolazione, madre natura avrebbe deciso di fare unioni sterili, non necessitando ulteriori discendenti. La scienza delle anime gemelle era ancora inesatta, ancora nella sua fase più primitiva, ma pareva essere un'evoluzione molto intelligente e di certo conveniente.
Meno flessibile era però il cervello delle persone e per molto che la famiglia di Namjoon non avesse avuto problemi, i genitori suoi e del fratello non avevano voluto averci nulla a che fare.
In ogni caso né a lui né a Seokjin importava tanto, c'erano sempre stati solo loro due, l'uno per l'altro, in una famiglia come la loro non c'erano molte altre opzioni.
Così quando Seokjin decise di intraprendere la sua carriera culinaria e sposare Namjoon, Taehyung non se lo fece ripetere due volte e abbandonò la mansione di famiglia per seguire il fratello e studiare all'università arte e design come aveva sempre sognato.
Fatto sta che era molto emozionato all'idea di vedere finalmente suo fratello e Namjoon, felici e contenti, dopo anni a frequentarsi segretamente, finalmente potevano mostrare al mondo il loro amore.
Sospirò. La stessa cosa non valeva per sé stesso, infatti lui, sul polso, dove si supponeva fossero incise le prime parole che la sua anima gemella gli avrebbe rivolto, non c'era nulla, il vuoto e Taehyung era sceso a patti ormai da tempo con il fatto che lui un'anima gemella non l'aveva e non l'avrebbe mai avuta.

𝕀𝕟 𝕪𝕠𝕦𝕣 𝕤𝕜𝕚𝕟 - ⱽᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora