NIGHTMARE |ROGER T.|

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TW: In questa immagina sono presenti del linguaggio scurrile e riferimenti al sesso; se questo dovesse urtare la vostra sensibilità non leggete.

Ero ancora una volta in quella macchina, in quella fottutissima macchina, era di nuovo una giornata d'estate e avevo di nuovo dieci anni. I miei genitori stavano discutendo di nuovo mentre mio padre stava guidando. Lui non stava guardando la strada, sapevo che stavamo per schiantarci, dovevo dirglielo! Non potevo parlare, per quanto mi sforzassi non riuscivo ad emettere nessun suono. Ad un certo punto sentii solo uno schianto e vidi la nostra macchina andare a sbattere con forza contro il camion che si trovava davanti a noi.

Mi svegliai urlando con le lacrime agli occhi, non capivo dove mi trovassi ma sapevo che non ero nella macchina che aveva ucciso i miei genitori. «Amore, ehi ehi calmati! Stai tranquill* ci sono qui io... Hai di nuovo fatto un incubo?» Sentii le braccia di Roger stringermi ed attirarmi verso di lui, dovevano essere circa le tre di notte perché potevo vedere, grazie alla finestra della nostra camera che dava sulla strada illuminata da un lampione, che non c'era nessuno. «T/N guardami, è tutto finito, ci sono qui io a proteggerti, non ti succederà niente.» Stavo continuando a piangere tra le braccia del mio ragazzo. «Ehi, guardami, siamo a casa nostra, stiamo bene, tu stai bene ed io sto bene. Adesso respira insieme a me... Inspira ed espira, esatto così.» Feci come mi disse Roger e mi calmai un po'. Il mio ragazzo mi diede un bacio sulla fronte per poi appoggiare la sua alla mia. «Lo sai che adesso ti verranno degli occhi bellissimi? Tutte queste lacrime almeno ti serviranno per farti diventare, ancora più bell*... Ehi adesso basta va bene? Me lo dai un bacio?» Annuii piano dando un bacio al mio ragazzo che si trovava seduto di fronte a me. Infilai le mani tra i suoi capelli tirandoli leggermente. «Adesso vado di là a prenderti un bicchiere d'acqua e dei fazzoletti va bene?» «V-va bene...» Seguii con lo sguardo il mio ragazzo che si allontanava per andare a prendermi l'acqua ed i fazzoletti. Era sempre molto premuroso quando si trattava di me, lo amavo anche per quello. Non appena fu tornato lo abbracciai e subito dopo bevvi l'acqua che mi aveva portato. «Ti senti un po' meglio? Stai ancora tremando.» «Sì, grazie Rog.» «Perché mi ringrazi?» «Per esserci sempre per me e per essere sempre al mio fianco anche quando... Quando sono così debole. Non te l'ho mai detto ma... Roger Meddows-Taylor io ti amo.» «Ti amo anche io piccol*.» Mi stesi di nuovo sul letto abbracciat* al mio ragazzo, lo vidi appoggiare le labbra al mio orecchio mentre mi sussurrava qualcosa. «T/N tu sei una persona forte, riuscirai a superare anche questa cosa. Non mi sono mai sentito così bene, ti amo con tutto me stesso.» Mi voltai verso di lui e lo baciai posando le mie labbra sulle sue in modo dolce. Lui ricambiò subito il bacio approfondendolo. Quando le nostre lingue si incontrarono infilai di nuovo le mani nei suoi capelli tirandoli leggermente, lui mi mise le mani sui fianchi facendomi sedere su di lui. Quando feci per togliermi la camicia da notte Roger mi fermò. «Non provare a toglierti i vestiti.» «Vuoi farlo tu?» «No, non lo faremo ora, non voglio approfittarmi di te in un momento di debolezza. Domani se vuoi faremo tutto quello che vuoi, se vuoi ti scoperò fino a non farti camminare per una settimana, ma questa notte non faremo niente.» Annuii piano capendo che aveva ragione. «Va bene, ma ho ancora voglia di baciarti...» «Quello non te lo impedisce nessuno tesoro... Comunque te l'ho mai detto che sei bellissim* con i capelli spettinati, gli occhi rossi e le guance arrossate? Te l'ho detto che le lacrime ti avrebbero fatta diventare più bell*.» Sorrisi a Roger continuando a baciarlo, lui mi passava le mani sulla schiena per tranquillizzarmi mentre io tenevo le mie mani tra i suoi capelli. Non mi erano mai piaciuti i biondi ma lui, anche se subito non l'avevo capito, mi aveva sempre attirat*. Dopo non so quanto tempo ci staccammo e ci sdraiammo abbracciati. Roger tornò a sussurrarmi cose dolci nell'orecchio ed io affondai la faccia nell'incavo del suo collo. «Fino a quando ci sarò io con te non permetterò a nessuno di farti del male.» Sapevo che alle persone potevamo sembrare una coppia che stava insieme solo per i soldi e per il sesso, ma noi sapevamo che, oltre a quello, c'erano l'amore e la fedeltà che, in un rapporto, erano le cose più importanti. Ad un certo punto, quando Roger aveva smesso di parlare da un po', capii che si era addormentato, così mi spostai con la testa sul suo petto, facendo attenzione a non svegliarlo, per poi chiudere gli occhi e scacciare tutte le immagini dell'incubo che avevo fatto poco prima. Mi sentivo sicur* tra le braccia del mio ragazzo e sapevo che non mi sarebbe successo niente. Finalmente, dopo molti anni, mi sentivo a casa ed in pace con me stess*; forse ero davvero pront* per andare avanti e dimenticare il brutto periodo che avevo passato dopo la morte dei miei genitori, ero pront* per essere felice con l'uomo che amavo; nonostante, alcune volte, potesse essere irascibile ed impulsivo era la persona che amavo e niente, ripeto, niente mi avrebbe potuto far cambiare idea.

Dopo quella notte non avevo più fatto un incubo che riguardasse i miei genitori, Roger non si era più svegliato nel bel mezzo della notte a causa delle mie urla, causate dagli incubi, e, finalmente, eravamo felici. Il giorno dopo, Roger si era preso una pausa e avevamo passato l'intera giornata a fare l'amore e a poltrire nel letto o sul divano facendoci le coccole o guardando qualche film che passavano in televisione. Quella era finalmente la quiete dopo la tempesta del mio passato e speravo di non dover più affrontare altro dolore ed altre perdite.

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Questa era l'immagina su Roger, era molto fluff secondo me. Che ne pensate?
Fatemelo sapere nei commenti e lasciando una stellina.
Baci!
~Ludovica~

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