THE FIRST TIME I SAW HIM |JOHN D.|

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Non ci sono particolari avvertenze, è solo un'immagina molto fluff. Enjoy!

Ero in ritardo per andare al lavoro, mi ero svegliat* tardi e, probabilmente, i miei genitori avevano pensato che non mi sarei dovut* alzare presto. Stavo correndo verso la fermata dell'autobus ed ero sicur* che non sarei riuscit* a salire ma, alla fine, ce la feci e riuscii anche a trovare un posto a sedere. Mi sedetti e cercai di recuperare un po' di fiato, avevo corso troppo veloce per paura di non arrivare a lavoro in orario. Nonostante il bar fosse della mia famiglia non volevo arrivare in ritardo e fare brutta figura con i clienti. Dopo qualche minuto l'autobus si fermò per far salire le persone della fermata successiva e, in quel momento, un ragazzo dall'aria timida e riservata si avvicinò al sedile vicino al mio ed iniziò a guardarlo un po' riluttante. «Ehm... Scusa, questo posto è libero?» «Sì, siediti pure.» Il ragazzo dai lunghi capelli castani annuì e si sedette vicino a me guardando a terra. Lo osservai mentre si sedeva e notai che era molto carino: era alto, con i capelli castani lunghi, le dita lunghe e gli occhi costantemente rivolti in basso. Dopo qualche secondo gli diedi la mano e mi presentai. «Piacere, mi chiamo T/N.» Il ragazzo mi guardò qualche secondo ma poi mi strinse la mano con un piccolo sorriso. «Sono John, John Deacon.» Gli chiesi qualcosa in più su di lui e John mi disse che suonava in una band rock e che studiava elettronica. «Mi piace smontare e creare oggetti con le mie mani, ho anche costruito un amplificatore per il mio basso.» Sgranai gli occhi e continuai ad ascoltarlo mentre parlava della sua musica, era un tipo simpatico. «Invece che mi dici di te?» «Beh sono nat* e cresciut* qui a Londra e, dopo aver finito gli studi, sono subito andat* a lavorare al bar dei miei genitori. Proprio oggi stavo rischiando di arrivare tardi perché mi sono svegliat* tardi.» John rise e mi sistemò una ciocca di capelli dietro un orecchio. Lo vidi subito arrossire ed io, per tranquillizzarlo gli sorrisi prendendogli la mano. «Adesso devo proprio andare, sono arrivat*. Spero di rivederti John. Se ti interessa io lavoro al Bonne Nuit.» Il bassista mi disse che sarebbe passato di sicuro e si alzò per lasciarmi passare. Lo salutai un'ultima volta con una mano e poi mi diressi verso l'uscita dell'autobus per paura di arrivare in ritardo. Quando entrai nel bar notai che non c'erano molti clienti ed ero in perfetto orario. Salutai la mia collega e poi mi diressi verso il retro per cambiarmi ed indossare l'uniforme da barista. Passai tutta la giornata a pensare al ragazzo che avevo conosciuto quel giorno e sperai di rivederlo di lì a poco.

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Scusatemi, so che è molto corto e che non aggiornavo da molto ma questa è la prima cosa che mi è venuta in mente e non avevo molta ispirazione. Spero che vi sia piaciuto lo stesso. Nel dubbio lasciate un commento e d una stellina. Baci!
~Ludovica~

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