196-Non potete sconfiggermi

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La collaborazione tra i 3 assassini non funzionava bene come quella della coppia, perché il nuovo ragazzo non conosceva gli altri due ed era la prima volta che collaborava con loro. Quel lavoro di squadra era un po' impacciato, ma comunque Jungkook doveva fronteggiare da solo tre uomini. L'ultimo che si era unito aveva chiaramente molta più esperienza, perciò quella era diventata una bella sfida per l'ex assassino.

Per quest'ultimo era difficile contrastarli, ma stava certamente andando bene, non rendendo facile il lavoro dei suoi nemici che scagliavano pugni e lame su di lui nel tentativo di colpirlo. Jungkook però non poteva costantemente avere l'intera situazione sotto controllo e non poteva stare attento a tutte le direzioni da cui lo attaccavano. Un'altra cosa ovvia era che i suoi aggressori non lo avrebbero lasciato fino a quando non sarebbe morto e che non si stessero preoccupando del fatto che avrebbero potuto catturarli. Questo perché sapevano che Jungkook precedentemente era un assassino a cui piaceva fare le cose da solo, perché qualsiasi assassino del paese sapeva chi fosse Jungkook.

I minuti passarono e il trio riuscì a infliggere qualche piccola ferita al bersaglio, infatti, sul viso di Jungkook c'era qualche taglietto da cui colava una piccola quantità di sangue. Un taglio quasi destabilizzante dietro la sua gamba lo fece iniziare a zoppicare.
L'ex assassino scagliò l'uomo biondo sul muro e si scostò dalla traiettoria che gli altri due avevano puntato. Poi lanciò ciò che le sue mani riuscirono ad afferrare sul momento contro di loro e prese infine un coltello da cucina spingendolo dritto dentro la coscia dell'assassino più alto, facendolo cadere in ginocchio dal dolore.

Ciò fece distrarre gli altri due per pochi secondi che bastarono affinché Jungkook potesse raggiungere la camera degli ospiti, sbattendo la porta dietro di sé. Tirò fuori il telefono e mandò un messaggio a Taehyung in modo che venisse a prenderlo, mentre spingeva il suo intero corpo contro la porta, resistendo a tutta la forza che i ragazzi dall'altra parte stavano esercitando su di essa.
Jungkook cominciò a sudare, ringhiò affaticato, sibilando a causa del costante bruciore provocatogli dalle ferite.

"Arrendetevi ragazzi. Sapete anche voi che non potete sconfiggermi." Rise sperando che le sue parole fossero risultate intimidatorie, ma ciò non ebbe alcun effetto, perché i suoi aggressori sapevano che era ferito ed in quel campo lavorativo, la regola generale era che se riuscivi a far sanguinare qualcuno di così qualificato come Jungkook, allora la possibilità di poterlo uccidere c'era, perciò quei sicari erano fiduciosi sul fatto che avrebbero sconfitto il famoso ex assassino.

Sweet Killer 2.0 [KOOKMIN/JIKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora