Reverse Crash

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Base del dottor Cortex, ore 13.30

“Buongiorno a tutti. Spero abbiate gradito il pranzo, perché ora dobbiamo discutere su come levarci di torno i Bandicoot”.

Gli sguardi di tutti andarono al dottor Cortex, seduto a capotavola accanto alla sua nipote. I suoi compari rimasero in silenzio per diversi secondi, poi sospirarono.

“Mi sembra ormai una fatica inutile, Cortex. Ci abbiamo provato innumerevoli volte e non abbiamo mai vinto, dubito potremmo riuscirci, anche con un nuovo piano “, disse Tiny Tiger, dando voce ai pensieri di tutti.

“Perché voi avete la lingua lunga, se fossimo più riservati sui nostri piani sarebbe più semplice”, commentò Nina, “Comunque il piano di stavolta sarà un vero piano da signore del male. Ci abbiamo pensato bene, e abbiamo concluso che il nucleo di tutto è Crash Bandicoot, quindi stavolta dobbiamo concentrarci su di lui”.

“Lo rapiremo dall’isola Wumpa, direttamente da casa sua. Questa notte stessa, se riusciamo a preparare tutto per tempo. Lo porteremo qui, e lo renderemo uno di noi”.

“Volete che la ragazza Bandicoot debba difendere l’isola combattendo il suo stesso fratello? È geniale!”, esclamò N. Gin.

“Io ho già il mio ruolo Cortex, ma non sembra tu abbia tenuto conto del mio patetico fratello”, replicò Uka Uka.

“Tuo fratello potrà fare ben poco contro i tuoi incantesimi diretti”, tagliò corto Cortex.

“E noi che c’entriamo con tutto questo?”, chiese Tiny Tiger.

“Se Crash Bandicoot verrà con noi, dovremo farlo ambientare, e di questo ve ne dovrete occupare voi. Gli ordini precisi ve li darò io dopo la sua trasformazione”, disse Nina.

“Domande?”, chiese il dottor Cortex.

Nessuno alzò la mano.

“Bene, allora iniziamo”.

***

Casa Bandicoot, ore 02.00

Coco era sveglia da forse mezz’ora e non riusciva a riaddormentarsi. Si sentiva inquieta, sentiva che qualcosa non andava, ma non sapeva cosa. Si rigirò di nuovo nel letto, ascoltando il silenzio.

Se Cortex avesse deciso di attaccare, lo avrebbe di certo sentito. Perché allora si sentiva così inquieta?

Poi capì cosa non andava. Era sempre guardinga di notte perché Crash russava tantissimo e avrebbe potuto coprire anche il rumore di un elicottero senza problemi; quella notte c’era il silenzio più assoluto.

Dov’era Crash?

Coco balzò fuori dal letto e in pochi passi fu nella camera del fratello.

Era vuota.

Iniziò a sudare freddo. Crash non sarebbe mai uscito di notte, non gli piaceva, e poi il giorno prima aveva saltellato da tutte le parti, era altamente improbabile che fosse uscito.

Andò a vedere nella camera in cui Aku Aku riprendeva le energie e la trovò chiusa. Non lo era mai se non quando lui c’era dentro.

Crash era uscito da solo.

No, Crash era stato rapito. Ne ebbe la conferma quando vide, molto lontano da lì, una piccola navicella targata Neo Cortex che spiccava il volo.

A quel punto iniziò ad avere davvero paura.

***

Base del dottor Cortex, ore 10.15

“Mi stai davvero dicendo che sta ancora dormendo, zio?!”.

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