Dovevo andarmene.
Troppi ricordi che un tempo ero bellissimi e al solo pensiero mi facevano sorridere, mi legano a questa città.
Ogni cosa che guardo mi ricorda lui, e non posso, anzi non c'è la faccio.
Devo partire e ricominciare da capo.
Iniziai a fare le valige, prendendo il minimo necessario.
Sarei andata a casa di mia nonna in Floridia.
Comprai il primo biglietto.
Sarei partita nel tardi pomeriggio.
Lasciai una piccola lettera per i miei fratelli e mia mamma, dove gli spiegavo il vero motivo della mia partenza.
Non potevo smettere di amarlo, ma non potevo neanche rovinargli la vita.
Il destino aveva deciso:
Non potevamo stare insieme.
Mentre prendevo il mio quaderno da scrittura mi caddero delle nostre vecchie foto. Le presi tra le mani. E mentre le stringevo portandole vicino al cuore, una lacrima solitaria decise di cadere lungo il mio volto oramai stanco.
Mi lasciai sfuggire un'altra lacrima, e un'altra e un'altra ancora. Fino a quando mi trovai il viso coperto , e i miei singhiozzi, che avevo trattenuto fino a quel momento, distrurbavano il silenzio. Riecchegiavano nella stanza, oramai spoglia di bei momenti.
Dopo qualche ora ero pronta per partire, a cancellare tutto ciò che c'era stato.
Dovevo riprendermi.
Dovevo dimenticare, anche se in quel momento mi sembrava un'impresa impossibile
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Quello che c'è nella mia fottuta testa
PoetryÈ un insieme di poesie che non sono legate tra loro, ma sono ciò che formano il mio essere. È ciò che provo, che sento, che vivo. Ti prego, non giudicarmi. Leggi, cerca di capirmi. Ascolta la mia storia.