Casa.

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Cammino per la strada
La notte sta calando sulla mia testa.
L'oscurità mi circonda,
e piano piano riempie il vuoto che c'è in me.
Sola, con l'ombrello tra le mani.
Le gocce che cadono sono le uniche a farmi compagnia.
Cadono producendo un piccolo rumore,
lo stesso suono che produco quando tamburello con le dita sul tavolo.
Sento freddo.
Fino dentro le ossa.
Ne sento così tanto, che sembro morta.
Non so che ci faccio qui.
Forse cerco la mia strada.
Forse cerco il mio posto nel mondo.
O semplicemente, cerco un posto da chiamare casa.
Sento dei passi dietro di me.
Mi giro di scatto.
Oh, è un semplice cane.
Si avvicina.
Si fa accarezzare.
Ma poi scappa.
Mi lascia sola anche lui, di nuovo.
Continuo a camminare, senza una meta.
Poi...mi sento chiamare.
Mi giro,
e il tuo volto mi appare.
Sei preoccupato, inizi a urlarmi contro, a sgridarmi.
Ma tutto finisce con un abbraccio.
Mi stringi a te, mi accarezzi i capelli un po' umidi.
All'improvviso mi baci.
Sento la tua angoscia, rabbia, preoccupazione, ma anche amore, solo attraverso le tue labbra.
Prima tanto freddo sentivo, ma questo mi basta per scaldarmi.
Questo semplice gesto, basta a farmi passare tutto.
Dimentico ciò che è successo.
Ci siamo solo io e te.
Ti allontani da me, mi prendi la mano e inizi a correre.
Non ho ancora ripreso fiato, per il bacio di prima.
Ma non importa, ora come ora ti inseguirei fino in capo al mondo.
Arriviamo su una collina.
Ha smesso di piovere e ci sediamo su una panchina.
Mi appoggio a te, e tu mi stringi come se fossi la cosa più importante.
Il sole sorge.
E con esso anche un sorriso sul mio viso.
Perché finalmente ho trovato un posto da chiamare casa: tu.

Quello che c'è nella mia fottuta testa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora