Le gocce di pioggia cadono, si rincorrono sul finestrino della macchina.
Fanno come facevamo noi un po' di tempo fa.
Ci rincorrevamo nel parco. Io scappavo da te ma alla fine riuscivi sempre a prendermi e mi stringevi tra le tue braccia.
La pioggia continua a cadere, piano piano aumenta e la sento battere a terra.
Un po' come me quando mi arrabbiavo e battevo a terra i piedi, come una bambina di cinque anni e tu ridevi per questa mia reazione.
Dopo poco mi rincorrevi in camera e mi stringevi a te e tutta la rabbia passava in un momento.
Continuo a guardare la pioggia e rimango affascinata dalla potenza con cui cade.
Mi viene in mente quella volta in cui stavamo andando a casa e aveva iniziato a piovere.
Non avevamo ne ombrello ne un cappuccio della felpa.
Iniziammo a correre e tu mi prendesti per mano stringendola forte.
Arrivammo in un portico e ci riparammo lì.
Improvvisamente mi feci girare verso di te e mi baciasti.
Non potrò mai scordare quel bacio.
Mi stringevi forte a te e anche se sentivo freddo, avevo un fuoco dentro di me.
Smetto di guardare la pioggia.
Troppi ricordi stanno affiorando alla mia mente.
Poi mi accorsi che le gocce di pioggia non facevano a gara solo sul finestrino.
Ora le lacrime facevano a gara sul mio viso.
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Quello che c'è nella mia fottuta testa
PoetryÈ un insieme di poesie che non sono legate tra loro, ma sono ciò che formano il mio essere. È ciò che provo, che sento, che vivo. Ti prego, non giudicarmi. Leggi, cerca di capirmi. Ascolta la mia storia.