Capitolo 1.

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"Benedetta, cara, puoi passarmi quel barattolo?" Mi domanda mia nonna Elisa.
Elisa è ancora una bella donna nonostante gli anni abbiano lasciato piccoli segni sulla sua pelle che da piccola amavo tracciare con le dita, è l'unica persona che mi è rimasta dal momento che i miei genitori, entrambi ricercatori, viaggiano senza mai fermarsi per spostarsi da laboratorio a laboratorio.
"Betta?" Mi richiama dai miei pensieri.
"Sì, sì, quello blu?"
Annuisce sorridendomi e glielo porgo cercando di capire cosa ci sia all'interno.
"Erbe?"
"Sì, ma queste sono speciali e uniche. C'è solo un posto dove si possono trovare in tutto il paese: infatti io e tuo nonno le abbiamo usate solo in casi estremi."
"È questo lo è?"
Annuisce e lo sguardo si sposta su un'altra mensola anch'essa ricoperta di barattoli dai colori e contenuti più strani.
"Per chi?"
"Oh vive dall'altro lato della brughiera, si tratta di una mia cara amica: Rosa. Suo nipote ha una grave malattia, non sappiamo cosa possa essere e ritengo che questo sia l'unico modo per alleviargli il dolore."
"Ma non potremmo portarlo in Ospedale?"
"Oh no cara, sai che non è permesso a coloro che vivono dall'altro lato."
"È così ingiusto..."
"Già."
Riabbassa lo sguardo sul composto e sospira.
Amo vedere mia nonna quando riprende in mano i libri e le conoscenze da farmacista, riprende vita e con lei anche un po' mio nonno con il quale ha condiviso e completato questi ricettari.
Grazie a lui riuscirono a attraversare la brughiera e formarono una famiglia permettendoci ogni confort. Ovviamente dovettero cambiare nome e mia nonna non vuole mai raccontarci chi era prima di venire qui.
A noi è permesso andare per una visita dall'altro lato ma non ho mai avuto il permesso da lei, dice che non è un bel posto e gli occhi diventano sempre lucidi quando naviga nei suoi ricordi.
"Benedetta, mi ha sentita?" Mi richiama e sospira.
"No... Dimmi, scusa"
Si passa le mani sul grembiule prima di abbassare lo sguardo e sospirare con aria preoccupata.

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