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Sono su un volo da quasi trenta ore e le hostess non smettono di piangere

Parte 2

Poche ore dopo aver raccolto il pezzo di carta con il mio messaggio, la donna in tailleur tornò nel mio corridoio e si sedette sul sedile affianco al mio. si chinò, cercando di nascondersi.

"Quindi, anche tu sei bloccato?" mi chiese.

tenni la voce bassa. "Si. Il mio nome è Jack, comunque. Direi che è un piacere conoscerla ma..."

Lei annuì. "Sono Mary. Ti sbagli, ricevere il tuo messaggio è stata sicuramente la cosa più bella che mi è successa in questi giorni. Ho passato l'ultimo giorno e mezzo pensando di essere da sola in questo disastro" Stette in silenzio per un momento e guardò il corridoio. quando riprese, la sua voce era un sussurro. "Quindi, Jack, hai qualche teoria su cosa cavolo stia succedendo?"

Pensai di mentire ma cambia idea, dire la verità era meglio. "Penso che potremmo essere morti"

Mary scosse la testa. "Forse se fossi solo io o solo te. Se questo fosse una sorta di treno per l'inferno, perché dovremmo essere solo in due a capire cosa sta succedendo?"

"Non ne ho idea"

Mary prese il suo telefono e me lo porse. Mostrava l'articolo di Wikipedia per il volo MH370, l'aereo scomparso nel 2014. Lessi attentamente l'articolo; c'erano dozzine di teorie che provavano a spiegare l'accaduto. Variavano dall'ipossia al suicidio ad un rapimento alieno.

"Non mi dice molto" dissi.

"Non è molto ma potrebbe essere già accaduto" rispose.

"e lei? ha qualche teoria su ciò che sta accadendo?"

Ne parlammo e realizzammo che una cosa che avevamo in comune era che eravamo addormentati tutti e due alle 4:03 del mattino.

"è impossibile che fossimo i soli addormentati, però" riflettei.

"Forse gli altri stavano solo riposando. non so te, ma io stavo dormendo  profondamente"

Le luci della cabina si spensero e dozzine di led rossi di emergenza si accesero sul pavimento, proiettando nella cabina un bagliore rossastro. Una voce all'altoparlante disse, "I signori passeggeri sono pregati di ritornare ai loro posti. Allacciate le cinture di sicurezza, potremmo avvertire delle turbolenze. Atterreremo tra circa un'ora"

Mary rabbrividì. "Devo andare?" mi chiese.

"Forse non vedranno che non sei al tuo posto, o forse lo sanno già e stanno solo tentando di separarci"

Mary annuì. "Dobbiamo rimanere insieme, è un'idea migliore"

L'altoparlante si accese di nuovo. "Signori e signore, ho il pacere di annunciare l'arrivo del Capitano. Avrete tutti l'opportunità di parlargli. Vi preghiamo di rimanere seduti finché non vi chiama. Se avete bisogno di assistenza, non vi preoccupate. Una collaboratrice di volo sarà a vostra disposizione per aiutarvi"

Il suono di passeggeri che si alzavano fece eco dalla parte anteriore dell'aereo. Noi sedemmo in silenzio, cercando di guardare tra le tende che ci separavano dalla prima classe.

"Il Capitano?" chiesi.

"Non ne ho idea. Ma non sembrava he stessero parlando del pilota, vero?"

"Per niente"

In quel momento venimmo colpiti da un odore sulfureo, così forte che dovetti resistere alla tentazione di vomitare. Sembrava l'odore delle uova marce più terribile che avessi mai sentito. Ma la donna seduta davanti a noi non reagì. continuava a guardare tranquilla un film.

"Non tossire" dissi a Mary.

Resistemmo per qualche minuto alla tentazione, poi ci arrendemmo e tossimmo violentemente.

Un secondo dopo le tende si aprirono. Io e Mary rabbrividimmo, fissando la fusoliera ormai rossa.

Quattro hostess uscirono dalla tenda e si avviarono verso di noi, I sorrisi distesi sui loro volti. continuavano a piangere, ma questa volta le lacrime che scendevano dai loro occhi sembravano più scure. 

Il mio sguardo non era concentrato su di loro, però, alle loro spalle vi era una figura, nella parte anteriore dell'aereo. era una sagoma nera in piedi vicino alla cabina di pilotaggio. Era alta almeno due metri e mezzo e puntava verso di noi con un dito. Ci stava chiamando.

"Ai bagni!" urlai.

Corremmo verso il retro dell'aereo, le hostess dietro di noi ci stavano raggiungendo. 

"Il Capitano è qui" una di loro disse con una voce robotica. Il suo sorriso si allargava mentre si avvicinava a noi.

Arrivammo ai bagni io chiusi la porta a chiave, premendo I piedi contro la parte centrale della  per tenerla chiusa.

Cominciarono a bussare alla porta e a tirare la maniglia mentre io combattevo per tenerla chiusa.

"Mi dispiace, ma avete tutti e due bisogno di parlare con il Capitano" disse un'assistente di volo.

"Jack!" Urlò Mary. "Jack! Aiuto!"

Sentii un suono distinto di metallo schioccare. La donna continuò a urlare mentre i suoni di lotta migravano verso la parte anteriore dell'aereo, verso la figura nera che avevo visto.

Vorrei dire di averla aiutata, di averli distratti o di aver fatto qualcos'altro di eroico.

Invece no. Mary fu portata via, e pochi secondi dopo tornò il silenzio

Tutto questo è accaduto qualche ora fa, e sono ancora chiuso in questo bagno. sto cercando di non pensare a cosa possano averne fatto di lei. quella cosa nella parte anteriore dell'aereo non sembrava umana. Spero non l'abbia uccisa, non dopo aver implorato il mio aiuto in quel modo. io... non potevo permetterlo.

Non ho sentito alcun movimento fuori dal bagno, ma ancora non voglio aprire la porta. sono lontano dalle prese quindi il mio telefono è quasi morto e non mangio ormai da troppo tempo. se esco, le hostess si ricorderanno di me? E se quella cosa mi stesse ancora aspettando?

Non ho molto tempo per prendere una decisione, ma vi farò sapere cosa succederà in seguito.

† Frasi Inquietanti e Dove Trovarle †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora