Essenza fragile, ampolla indistruttibile

ROBERTO CAPITOLO V

Roberto.
Un nome, una persona, la mia anima gemella.
Non avrei mai pensato, nei miei primi duecento anni di vita, di conoscere, accettare e amare qualcuno, ancor più che la cosa fosse reciproca.
La mia garanzia. Il 'nonostante' costante.
Qualunque cosa o persona, non ha mai potuto superare Roberto.
Neppure Seth.
La conoscenza, non basta.
L'accettazione, non basta.
Perché l'amore, non basta.
Ne ho conosciute di persone a cui ho tenuto molto, persone che pensavo avrei potuto accettare completamente, amare, un giorno, ma si sono allontanate e sono uscite dalla mia vita prima di ciò.
Altre invece mi hanno lasciata sfinita, senza energie e senza più lacrime e sangue da versare, senza speranze, solo delusioni.
Nonostante queste persone, nonostante le sofferenze, il mio Roberto c'è sempre stato.
Mai una parola sbagliata, mai una discussione, mai un litigio. Ha sempre ascoltato tutto ciò che mi sentivo di dire, ha sempre rispettato il mio pensiero e le mie scelte, ha sempre sostenuto ogni mia stupidaggine.
Mi è sempre stato accanto, anche se per lui era un danno.
Ciò che ci ha uniti, ci ha indeboliti e rafforzati, l'uno la metà dell'altra, equilibrio.
Vivere così a lungo da poter assistere e cambiare la storia, creare la nostra sembrava stonare.
Avremo potuto, riprovarci, ma sembrava davvero stonare. Spigolosa era l'idea di poter riuscire ad avere un bambino, dopo ciò che era accaduto a Zynan, ma nel pensiero di entrambi c'è sempre stata. Lo so.
Lo vedevo nei suoi occhi, il suo sguardo cadeva sul mio ventre ogni volta che Xedeis e Zephir mi chiamavano mamma. Per Roberto, con Roberto, avrei affrontando anche quella, che era una delle mie più grandi paure, la gravidanza... Per noi.
Non avrei mai permesso a nessun altro di essere genitore dei miei figli. Egoisticamente e gelosamente ho sempre voluto solo lui.