Bai Furen - La Dama Bianca

Capitolo 5

Esuberante e fiera svettava la Dama Bianca, statua madreperlacea stagliata contro l'intenso sfondo turchese del cielo, il mantello candido gonfiato dal vento come un'issata bandiera, dichiarazione di guerra.

Lo sguardo violaceo tracciava una linea decisa attraverso la navata dei Discepoli e penetrava dritta nelle pupille nere di Wen Rouhan, dalle iridi purpuree e sfrigolanti, furenti.

Una segreta battaglia indugiava fremente, sotto la maschera di pelle di pietra, il risveglio di antichi rancori sedotti dal reciproco studio.
Immobile e incontrastato regnava il silenzio, diventato improvvisamente ben più tangibile della presenza stessa del sovrano, spargendosi, come polvere al soffio del vento, sulle lande aride del Qishan.

Feng Lan cercò di sciogliere il groppo che gli attanagliava la gola e di riportare calma al respiro. Tuttavia, non fu in grado di placare l'agitazione, d'un tratto preso dal timore di aver fatto un errore di valutazione.
Se davvero fosse stato così, occorreva prendere quella decisione, quella presa di posizione, e subito.

Mosse istintivamente un passo in avanti, mettendo piede fuori dalla propria fila, ma Cheng lo arpionò prontamente ad un braccio e lo trattenne con occhi grondanti di rimprovero ed anche, con l'accenno di un velo, di confusione.
Soltanto Wei Wuxian sapeva...
Rivelare i suoi sentimenti ed i suoi ragionamenti contrastanti anche a Jiang Cheng sarebbe significato pronunciare parole dal sapore di tradimento e disonore nei confronti della setta Yunmeng Jiang.

Il giovane discepolo-contadino era combattuto, ma non certo stolto, e non aveva ancora del tutto perso la lucidità da poter mettere a rischio la figura del suo Clan... e, tantomeno, da poter mettere in discussione un tacito ordine del legittimo erede alla padronanza del suddetto Clan.

Rimase dunque statico, tornando al proprio posto, seppur i suoi occhi non si fossero discostati dalla scena in atto nemmeno per un singolo istante...

Alla fine, a spezzare il sortilegio fu nientemeno che Nie Mingjue, il Capoclan di Qinghe, prendendo parola in favore della Dama Bianca, con grande sorpresa dei presenti.
«Questa competizione è di stampo prettamente maschile, ma suppongo che nessuno abbia da ridire alcunché in contrario, se Bai Furen prendesse posto in mezzo a noi. D'altra parte, è anch'ella una rinomata guerriera, figlia d'armi e di cultura dello storico Clan Xiao... e della leggendaria maestra Baoshan Sanren»

Questa volta, fu Wei Ying a muoversi, intento ad imitare il precedente tentativo di Feng Lan e abbandonare la colonna. Però, anche stavolta, Cheng intervenne... nonostante la sorpresa e la curiosità fossero ben tracciabili persin sul suo volto, ora.

Baoshan Sanren era la nonna di Wei Ying. L'ultimo legame di parentela che gli era rimasto nel mondo terreno.
Ma la famosa donna era un mito ben lontano dal poter essere svelato e non aveva mai davvero cercato per trovarla, conoscendo a menadito la leggenda che ella si portava appresso: chiunque avesse scoperto il luogo della sua dimora, sarebbe incorso in una terribile maledizione.

Erano fantasticherie a cui tendenzialmente non prestava orecchio... Ma questa... era una delle poche certezze che aveva, ereditate da un passato sbiadito.
Non rammentava più i volti dei suoi genitori... morti quando aveva appena quattro anni... ma ricordava bene ogni loro parola, ogni loro insegnamento... ed avvertimento.

Eppure, ora... trovandosi dinanzi ad una dei Discepoli di un suo antico ramo di famiglia... aveva l'occasione anche lui di conoscere qualcosa di più, riguardo le sue origini... e di rintracciare memorie ormai perdute.

Ma come per Feng Lan non era stato momento, non lo fu neanche per lui.
La morsa di Cheng era stretta e severa, non gli avrebbe permesso di dare spettacolo in pubblica piazza, tanomento se per una ragione tanto importante.
Avrebbero avuto del tempo per dialogare, in privato, ma solo e soltanto in seguito alla conclusione del torneo.
Doveva averglielo inteso con lo sguardo, perché anche Wei Wuxian si costrinse ad acquietarsi.