BENE INIZIAMO CON LA STORIA, ADESSO È BEA A RACCONTARCELA IN PRIMA PERSONA:
Ormai erano passati due mesi, duri, ma erano passati
La gita sarebbe stata l'indomani e mi ero ripromessa di divertirmi con le mie amiche:
<> disse Alice la mia bff
<<Ma a chi lo dici sore>> risposi io
<<Si ma noi te lo diciamo già da adesso, non fare la depressa tu eh!!>> intervenne Miriam
La solita stronza, pensai, e risposi:<<Ormai è acqua passata!>>
E in quel momento la mia coscienza mi chiese "è vero bea che è passato tutto o è solo una semplice frase?"
La ignorai
Il giorno seguente, 5:oo a.m
Arrivai la prima di tutte, aspettai 15 minuti in macchina e a quel punto scesi non appena vidi le mie compagne di classe.
Iniziammo a parlare e soprattutto a commentare i bei ragazzi che stavano arrivando, ma alle 6 in punto arrivò il nostro pullman, e così come sempre andai a prendere i nostri posti.
Mi posizionai davanti, in attesa che le porte si aprissero, quando arrivarono 3 ragazzi, mai visti prima, uno con gli occhiali alto più o meno quanto me davanti, altri due dietro, uno della stessa altezza e l'altro alto più o meno 1.80.
Il ragazzo con gli occhiali mi spinse, ma ovviamente con il bel caratterino che mi ritrovai gli risposi a tono, dicendo:<< Rispetta il tuo turno, stronzo>>
Uno dei suoi amici si fece avanti per rispondere, ma lui alzò la mano e disse: <<Lascia perdere, aspetteremo la signorina>>
Mi voltai e gli feci un sorrisetto strafottente e lui rispose con un semplice: <<Vaffanculo!>>
<<Vacci tu coglione>> e salii visto che si erano aperte le porte.
Scelsi il mio posto e quelli delle mie amiche e gli dissi: <<Da qui in poi sono tuoi>>
<<Bene, problema risolto, non hai preso i nostri>>mi rispose, ma io lo ignorai.
Dopo aver caricato i bagagli, dopo che tutti presero posto e dal finestrino salutarono i genitori partimmo per Roma intorno alle 6:45.
All'inizio io e le mie 7 amiche cantammo, ma quando i professori ci rimproverarono, per le lamentele degli altri alunni, ci mettemmo anche noi a dormire. Così decisi di sdraiarmi su Roberta, seduta di fronte a me.
Ma qualcuno decise di interrompere il mio sonno, OH NO ANCORA LUI
<<Senti io dovrei passare, non puoi occupare il corridoio>>Con molta pazienza lo feci passare, e dopo che mi ringraziò, mi addormentai di nuovo, ma eccolo arrivare, lo feci passare, e continuò così per altre 4 volte, ma quel punto mi alzai e sbottai: <<Senti mi hai stancata, o ti metti là o al tuo posto, e basta>>
<< Senti isterica del cazzo, nessuno ti ha detto che devi sdraiarti>>
<< A te invece l'ha prescritto il dottore di andare e venire continuamente?>>
<<Ferraro, Esposito, seduti!!>> ci rimproverarono i nostri prof
<<Ferraro eh?>> mi disse
<<Siediti e non rompermi>>
Grazie a dio non lo vidi più fino a quando non arrivammo all'autogrill e lì Veronica ci disse:
<<Guardate chi ha iniziato a seguirmi, speriamo che non lo vede Salvatore altrimenti sarebbero guai, e non ho voglia di rovinarmi la gita>> (Per precisare Ronnie, così la chiamavamo, era fidanzata da 3 anni con Sasà e si amavano alla follia, inoltre era la più bona tra di noi)
<<Quella testa di cazzo!>> sbottai, non appena vidi la sua foto
<< Si chiama Damiano Esposito, io lo conosco, veniamo dallo stesso paese e abbiamo fatto le elementari insieme>> disse Alice
<<Povera te!!!>> dissi
<< No Bea, è molto simpatico>> mi disse
<<;Se lo dici tu>> e spostai lo sguardo per guardarmi attorno, lui era dal lato opposto che ci fissava e rideva con i compagni
Ma quanto cazzo è odioso, menomale che Ronnie è fidanzata, pensai.
Dopo 30 minuti di pausa, salimmo sul pullman perché dovevamo ripartire...e tra urla, scherzi e canti arrivammo a Roma in tempo per l'ora di pranzo.
Prima di tutto ci portarono in hotel, lì scaricammo i bagagli e dopo ci portarono a fare un giro nei dintorni.
Ovviamente purtroppo per me, lui era sempre presente dietro a noi, credo per Veronica, con quel suo sorrisetto e quei canini da vampiro, che avevano attirato la mia attenzione ( si, perché io da piccola avevo in programma l'idea di sposarmi con Dracula)...Tornammo in hotel per le 20, dopo esserci fatte una doccia, scendemmo giù per cenare.
I tavoli erano liberi e lui che fa (?!) decide di mettersi vicino al nostro. Che croce!!Finita la cena, io e le mie amiche decidemmo di riunirci nella mia stanza dopo esserci messe il pigiama e di passare là la serata, ma alle scale incontrai Alberto uno dei miei migliori amici e mi fermai a parlare.
Alberto era con un gruppo di ragazzi mai visti prima e me li presentó tutti, Matteo, Marco, Leonardo, Saverio e infine lui, come avevo fatto a non notarlo cazzo...
<>
<> disse, prendendomi la mano per stringerla, ma io lasciai subito la presa e così sorrise con quel suo modo strafottente
<> disse Alberto
<> mi chiese lui pronunciando ancora il mio nome...
<> sbottai
<>disse
<> risposi.
Salutai tutti con un ciao generico, e ad Alberto diedi un bacio sulla guancia, ma mentre stavo per salire nella mia stanza dalle mie amiche, sentii: <>
Mi voltai e mi fece l'occhiolino, per tutta risposta lo mandai a quel paese alzando il medio e continuai a salire.
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TU AMA, CHE NON SBAGLI!
RomansaQuesta è la storia di Beatrice quasi 16 anni, una ragazza super ribelle, testarda e impulsiva, ma sempre attenta a non violare le poche regole imposte dai genitori. Ma questa non è la storia solo di Beatrice, questa è la storia anche di Damiano, anc...