2. BEATRICE

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BENE INIZIAMO CON LA STORIA, ADESSO È BEA A RACCONTARCELA IN PRIMA PERSONA:

Ormai erano passati due mesi, duri, ma erano passati

La gita sarebbe stata l'indomani e mi ero ripromessa di divertirmi con le mie amiche:

<> disse Alice la mia bff

<<Ma a chi lo dici sore>> risposi io

<<Si ma noi te lo diciamo già da adesso, non fare la depressa tu eh!!>> intervenne Miriam

La solita stronza, pensai, e risposi:<<Ormai è acqua passata!>>

E in quel momento la mia coscienza mi chiese "è vero bea che è passato tutto o è solo una semplice frase?"

La ignorai

Il giorno seguente, 5:oo a.m

Arrivai la prima di tutte, aspettai 15 minuti in macchina e a quel punto scesi non appena vidi le mie compagne di classe.

Iniziammo a parlare e soprattutto a commentare i bei ragazzi che stavano arrivando, ma alle 6 in punto arrivò il nostro pullman, e così come sempre andai a prendere i nostri posti.

Mi posizionai davanti, in attesa che le porte si aprissero, quando arrivarono 3 ragazzi, mai visti prima, uno con gli occhiali alto più o meno quanto me davanti, altri due dietro, uno della stessa altezza e l'altro alto più o meno 1.80.

Il ragazzo con gli occhiali mi spinse, ma ovviamente con il bel caratterino che mi ritrovai gli risposi a tono, dicendo:<< Rispetta il tuo turno, stronzo>>

Uno dei suoi amici si fece avanti per rispondere, ma lui alzò la mano e disse: <<Lascia perdere, aspetteremo la signorina>>

Mi voltai e gli feci un sorrisetto strafottente e lui rispose con un semplice: <<Vaffanculo!>>

<<Vacci tu coglione>> e salii visto che si erano aperte le porte.

Scelsi il mio posto e quelli delle mie amiche e gli dissi: <<Da qui in poi sono tuoi>>

<<Bene, problema risolto, non hai preso i nostri>>mi rispose, ma io lo ignorai.

Dopo aver caricato i bagagli, dopo che tutti presero posto e dal finestrino salutarono i genitori partimmo per Roma intorno alle 6:45.

All'inizio io e le mie 7 amiche cantammo, ma quando i professori ci rimproverarono, per le lamentele degli altri alunni, ci mettemmo anche noi a dormire. Così decisi di sdraiarmi su Roberta, seduta di fronte a me.

Ma qualcuno decise di interrompere il mio sonno, OH NO ANCORA LUI
<<Senti io dovrei passare, non puoi occupare il corridoio>>

Con molta pazienza lo feci passare, e dopo che mi ringraziò, mi addormentai di nuovo, ma eccolo arrivare, lo feci passare, e continuò così per altre 4 volte, ma quel punto mi alzai e sbottai: <<Senti mi hai stancata, o ti metti là o al tuo posto, e basta>>

<< Senti isterica del cazzo, nessuno ti ha detto che devi sdraiarti>>

<< A te invece l'ha prescritto il dottore di andare e venire continuamente?>>

<<Ferraro, Esposito, seduti!!>> ci rimproverarono i nostri prof

<<Ferraro eh?>> mi disse

<<Siediti e non rompermi>>

Grazie a dio non lo vidi più fino a quando non arrivammo all'autogrill e lì Veronica ci disse:

<<Guardate chi ha iniziato a seguirmi, speriamo che non lo vede Salvatore altrimenti sarebbero guai, e non ho voglia di rovinarmi la gita>> (Per precisare Ronnie, così la chiamavamo, era fidanzata da 3 anni con Sasà e si amavano alla follia, inoltre era la più bona tra di noi)

<<Quella testa di cazzo!>> sbottai, non appena vidi la sua foto

<< Si chiama Damiano Esposito, io lo conosco, veniamo dallo stesso paese e abbiamo fatto le elementari insieme>> disse Alice

<<Povera te!!!>> dissi

<< No Bea, è molto simpatico>> mi disse

<<;Se lo dici tu>> e spostai lo sguardo per guardarmi attorno, lui era dal lato opposto che ci fissava e rideva con i compagni

Ma quanto cazzo è odioso, menomale che Ronnie è fidanzata, pensai.

Dopo 30 minuti di pausa, salimmo sul pullman perché dovevamo ripartire...e tra urla, scherzi e canti arrivammo a Roma in tempo per l'ora di pranzo.
Prima di tutto ci portarono in hotel, lì scaricammo i bagagli e dopo ci portarono a fare un giro nei dintorni.
Ovviamente purtroppo per me, lui era sempre presente dietro a noi, credo per Veronica, con quel suo sorrisetto e quei canini da vampiro, che avevano attirato la mia attenzione ( si, perché io da piccola avevo in programma l'idea di sposarmi con Dracula)...

Tornammo in hotel per le 20, dopo esserci fatte una doccia, scendemmo giù per cenare.
I tavoli erano liberi e lui che fa (?!) decide di mettersi vicino al nostro. Che croce!!

Finita la cena, io e le mie amiche decidemmo di riunirci nella mia stanza dopo esserci messe il pigiama e di passare là la serata, ma alle scale incontrai Alberto uno dei miei migliori amici e mi fermai a parlare.

Alberto era con un gruppo di ragazzi mai visti prima e me li presentó tutti, Matteo, Marco, Leonardo, Saverio e infine lui, come avevo fatto a non notarlo cazzo...

<>

<> disse, prendendomi la mano per stringerla, ma io lasciai subito la presa e così sorrise con quel suo modo strafottente

<> disse Alberto

<> mi chiese lui pronunciando ancora il mio nome...

<> sbottai

<>disse

<> risposi.

Salutai tutti con un ciao generico, e ad Alberto diedi un bacio sulla guancia, ma mentre stavo per salire nella mia stanza dalle mie amiche, sentii: <>

Mi voltai e mi fece l'occhiolino, per tutta risposta lo mandai a quel paese alzando il medio e continuai a salire.

TU AMA, CHE NON SBAGLI!Where stories live. Discover now