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No, non intraprenderò una fantastica relazione con il cugino di mia cugina, una storia troppo da film o da libro e fortunatamente o sfortunatamente io sto raccontando la mia storia e le cose non andarono per nulla in questo modo. Ricordo ancora come mi sentivo in quel momento, ero felice, spaventato ed eccitato allo stesso momento. Ero finalmente riuscito a mettere in atto quello che immaginavo e che non ero convito di volere, ma quei 10 minuti in quella casetta di plastica mi convinsero' al cento per cento della mia omosessualità e questo mi terrorizzava, il solo pensiero che un giorno l'avrei dovuto dire ai miei che ero gay mi faceva venire la tachicardia e la tremarella ma in fondo da un ragazzino di 12 anni cosa ci si può aspettare.

La seconda media passò senza nessun importante avvenimento ma la mia vita iniziava a farsi sempre più difficile, a 12 anni inizia a uscir fuori il carattere di una persona e ovviamente io non avevo proprio tutti i tratti di un ragazzo alfa anzi oserei dire che ero completamente l'opposto di un ragazzo alfa. Avevo alcuni atteggiamenti (che ancora oggi in minima parte ho) leggermente effeminati e che a me piacque o meno i miei buonissimi compagni di classe lo iniziarono a notare o almeno iniziavano a capire che ero abbastanza diverso da loro. Ero un bambino strano per essere un maschietto, non mi piaceva il calcio, non parlavo di ragazze e quando solo si presentava il discorso scappavo come se stessero parlando di droga o di alcool. Iniziarono a prendermi di mira, ero il bambino cicciotto leggermente effeminato che rimaneva sempre solo in disparte senza mai avere contatti con qualcuno se non per lo stretto necessario. venivo schernito e denigrato in modi che per il momento non riesco a ricordare, forse il mio cervello ha completamente rimosso dalla testa questi ricordi, troppo dolori e troppo forti per una mente piccola e fragile come quella che avevo a 12 anni. La seconda media sostanzialmente passo velocemente senza nessuna grande novità, l'estate fu piacevole anche se sinceramente non riesco a ricordami molto a parte del bellissimo viaggio a Gardaland con mio padre mia sorella, dove mi innamorai perdutamente di un ragazzo vestito da cavaliere che girava per il parco divertimenti, per me era ancora così strano pensare ai ragazzi in un determinato modo, ma forse era ancora più strano pensare a determinate cose e non poterne parlare con nessuno per la paura che il mondo potesse rifiutarti e rinnegarti come si sentiva i telegiornali. Mi ricordo di tantissimi ragazzi gay che solo nel 2013 si suicidarono per bullismo o perché i genitori non erano pronti ad accettarlo. Nella mia mente pensavo che non potevo e non volevo fare quella fine, non potevo permetterlo non potevo dare questo altro dolore alla mia già fragile famiglia. Arrivato in terza media pensavo che le cose sarebbero cambiate e che la situazione poteva risolversi rimanendo sempre più in disparte e diventando invisibile agli occhi di tutti, ma probabilmente nella mia vita precedente penso proprio di aver fatto qualcosa di cattivo, perché anche se cercavo di reprimerlo in tutti i modi la gente intorno a me sembrava aver capito quello che ancora nemmeno io riuscivo ben a comprendere ed accettare. Iniziarono gli insulti, Gay, Frocio, Ricchione e forse questi sono quelli che mi ricordo di più perché sono quelli utilizzati più spesso ma devo ammetterlo, i bambini di 13 anni hanno una fervida immaginazione per gli insulti e i modi di chiamare gli altri bambini. Sembrerà strano che un Gay lo dica ma verso ottobre della terza media riuscì finalmente a trovare conforto in quello che diventò un posto sicuro per me, iniziai a frequentare il post cresima, ero felice li nessuno faceva caso alla mia diversità o almeno non me lo faceva notare con battute e prese in giro, finalmente mi sentivo al sicuro e accettato da un gruppo di ragazzi a cui non importava nulla se eri diverso, ti avrebbero comunque sempre appoggiato e difeso. Finalmente mi sentivo parte di qualcosa, finalmente avevo degli amici, finalmente ero riuscito a trovare un posto in cui non dovevo avere paura di andare, finalmente ero a casa. Sfortunatamente questo non mi aiutò ad accettare o a convivere con la mia omosessualità anzi forse peggiorò le cose perché trovandomi comunque in un ambiente ecclesiastico mi sentivo a disagio al solo pensiero di dover dire una cosa così diversa dal pensiero della chiesa. Iniziai cosi a sostituire la paura del segreto con la paura di essere cacciato dal gruppo per questa cosa, non ero pronto a dire tutto cosi iniziai a sopprimere sempre di più la mia omosessualità, iniziai a fare complimenti alle ragazze a provarci con qualcuna di loro (sempre con scarsi risultati). Ero passato dal nascondere il mio segreto per paura degli altri a nasconderlo per la paura di me stesso. Questo segreto mi stava piano piano distruggendo e io glielo stavo permettendo, stavo permettendo alla mia stessa anima di sgretolarsi pezzo dopo pezzo solo per cercare di vivere una vita in completa tranquillità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 12, 2020 ⏰

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