Prologo

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9 marzo 2020.
Edizione speciale del telegiornale.
Ore 21:45.

Schermo acceso, sfondo blu, microfono scuro davanti alla bocca del Presidente del Consiglio dei Ministri. Gli sarà servita di certo molta cipria per coprire la lucidità della pelle, per asciugare il sudore dato dall'agitazione di quello che stava per comunicare.
Sguardo fisso in camera, occhi chiari, concentrati, determinati. Schiude le labbra e inizia a parlare.

9 marzo 2020.
Viaggio straordinario per Torino, dopo l'ennesima giornata sfiancante di lavoro.
Ore 21:45.

Il treno è partito e finalmente mi rilasso pensando al fatto che tra un'oretta lo potrò riabbracciare. Auricolari nelle orecchie, faccio partire la mia playlist preferita. "Quando sono con te" degli Ex-Otago parte e mi rimbomba tra le orecchie... mi concentro sul ritornello ed inizio a perdermi tra i pensieri, la stanchezza e la pace silenziosa del treno vuoto per l'ora tarda e non solo.

"Quando sono con te sento dentro di me
un frastuono una musica
Che non so da dove viene e forse non ha un nome
Ma mi accarezza e mi invade"

E continuo a perdermi tra i ricordi, i sogni e i castelli in aria a cui devo ancora costruire le fondamenta. Ad un certo punto la musica si blocca: mi è arrivato un messaggio. Lo lascio perdere e continuo ad ascoltare, finita la canzone con calma risponderò.

"L'estate ci picchia addosso e l'alba ci illumina
Un colore, una sfumatura
I tuoi capelli sul mio volto
Camminiamo insieme, con un panino e da bere
E tutte queste montagne come ti stanno bene"

Ne arriva un altro. Lo ignoro. Ancora un'altra vibrazione. Voglio finire la canzone. Innervosita prendo il telefono e guardo lo schermo. Lo sblocco e leggo: 18 messaggi.
Sono le 22:00.
Ma cosa può essere successo?

9 marzo 2020.
Edizione speciale del telegiornale.
Ore 21:45.

Abito scuro, elegante. Cravatta abbinata.
Abbassa lo sguardo. Fa un profondo respiro.
Alza lo sguardo. Punta con gli occhi la telecamera. Si schiarisce la voce e inizia a parlare.

"Considerato che l'Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l'epidemia da COVID-19 un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale; Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei casi sul territorio nazionale; Ritenuto necessario estendere all'intero territorio nazionale le misure già previste dall'art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020;
Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l'interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell'attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea;
Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, nonché i Ministri dell'istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell'Università e della ricerca, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, per le politiche giovanili e lo sport e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni;
Decreta...".

9 marzo 2020.
Viaggio straordinario per Torino, dopo l'ennesima giornata sfiancante di lavoro.
Ore 21:54.

"Dove sei?".
"Come stai?".
"Sei già sul treno?".
"C'è tanta gente?".
"Non partire!".
"Torna a casa!".
"Amore, stai bene?".
"Siamo preoccupati per te.".
"Come fai a tornare indietro?".
"Conte ha appena parlato in televisione. Hanno bloccato tutto!".
"Come tornerai a casa?".
"E se rimanessi bloccata a Torino?".
"E se rischiassi di contrarre il virus?".
"Sono preoccupata per te, amore.".
"Ti prego stai attenta.".
"Voglio solo che tu sia al sicuro.".
"Puoi tornare indietro? Perché stanno bloccando tutto.".
"Ma cosa sta capitando?! Allora è proprio grave la situazione!".

Guardo il telefono. Sguardo fisso, vuoto, perso. Tachicardia. Suoni ovattati e l'unica cosa che riesco a percepire sono i battiti sordi del cuore e il sangue caldo che pulsa nelle vene. La temperatura sale, sudo eppure ho i brividi di freddo.
Ma che sta succedendo?

9 marzo 2020.
Edizione speciale del telegiornale.
Ore 21:53.

Continua a parlare: muove le labbra, emette suoni, parole, frasi di senso compiuto. Rimane composto, seduto, integro mentre comunica le nostre future situazioni, le misure che ha adottato il governo per contenere il virus.

"Decreta:
Art. 1
Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale
1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 le misure di cui all'art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 sono estese all'intero territorio nazionale.
2. Sull'intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
3. La lettera d) dell'art. 1 decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 è sostituita dalla seguente: «d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano; lo sport e le attività motorie svolti all'aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro;».

Art. 2
Disposizioni finali
1. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data del 10 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.
2. Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti le misure di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 ove incompatibili con la disposizione dell'art. 1 del presente decreto.".

9 marzo 2020.
Viaggio straordinario per Torino, dopo l'ennesima giornata sfiancante di lavoro.
Ore 22:10
Ma è la fine del mondo questa?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 12, 2020 ⏰

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