SERENA

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-Tequila?-
Lo sguardo distratto di Serena si posa sul cicchetto affiancato ad una bustina di sale e ad una fetta di limone. Scuote la testa e posa nuovamente gli occhi sul telefono, in attesa di un messaggio.
Sono le 02:15 di un qualsiasi martedì sera d'estate, il clima è afoso e la gente si diverte cantando a squarciagola canzoni dal testo dubbio e sorseggiando cocktail fruttati.
Serena però è assente. Potrebbero presentarsi tutti i ragazzi della zona, ma ne mancherebbe sempre uno. Chissà dove si trova in quel momento, magari è con qualche ragazza in spiaggia, magari la sta portando nella sua camera o magari si è addormentato dato il troppo lavoro durante il corso della giornata. Serena vorrebbe credere all'ultima opzione, ma in cuor suo sa bene che non è così.
Conosco Serena da molti anni e ho imparato a decifrare le sue paranoie, la sua storia tormentata sta diventando un po' anche la mia.
Mi avvicino al suo orecchio e cerco di tranquillizzarla.
-Vedrai che quel buffone si sarà addormentato di nuovo vestito, oggi ha lavorato molto per ferragosto.-
-Sì hai ragione, dovrei lasciar perdere.-
Blocca lo schermo del telefono e accennando un sorriso prende il cicchetto.
-E Tequila sia.-
Percorriamo il corridoio poco illuminato che conduce alla pista da ballo della discoteca e ci dirigiamo verso un gruppo di ragazze apparentemente innocue, con occhiali da sole poco consoni all'ambiente circostante e chiome che ondeggiano a ritmo della musica dance.
-Vi ho riportato Serena, siete contente?-Asserisco con tono sarcastico indicando l'amica ancora disgustata dallo shot di tequila.
Le sento biascicare un sonoro sì all'unisono e appoggio la mano sulla spalla minuta di Serena prima di dirigermi verso il cortile esterno.
Come previsto, dopo pochi minuti mi arriva un bigliettino sul tavolo. Due parole, affilate e pungenti come la lama di un coltello mi attraversano il petto per poi poggiarsi sul mio cuore.
"Hai tempo?"
Respiro profondamente e realizzo una mappa mentale di pro e contro: razionalizzare non funziona, ma quantomeno ti schiarisce le idee.
In lontananza il mio barista di fiducia solleva la bottiglia di whisky e la scuote leggermente attendendo un cenno di approvazione.
Mimo con le labbra un "sì ti prego" e abbasso nuovamente la testa per rileggere quel breve foglietto la trentesima volta.
Sono sul punto di prendere una decisione quando mi arriva un messaggio con mittente diverso; non riesco a terminare di leggere che lo schermo del mio telefono si riempie di goccioline color dell'ambra per poi spegnersi immediatamente dopo. Sollevo lo sguardo e noto una distratta Serena intenta a scusarsi ripetutamente con il ragazzo dai capelli corvini e con un drink in mano. Il mio.
Ringrazio il cameriere porgendogli un fazzoletto e sorseggio il poco che è rimasto di quel whisky mentre la mia amica agitata fa scorrere il dito sullo schermo leggendomi la conversazione ad alta voce.
"Mi dispiace Sere, sono stato molto impegnato. Possiamo vederci adesso?"
Osservo i suoi occhi cerulei macchiati di candida speranza e cerco di indorarle la pillola senza però mentirle.
-Amore, sono abbastanza sicura ti stia mentendo-
-Dici? Perché dovrebbe?-
-Prima che mi facessi morire il telefono stavo leggendo lo screenshot di una conversazione tra lui e una ragazza, erano insieme fino a poco fa.-

HUNTING GIRLSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora