CAPITOLO 1 - I DONI DELLA MORTE

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Era una domenica mattina calda e afosa di maggio , in una grande villa di campagna, nella sua camera, una ragazzina di 12 anni compiuti da poco stava seduta su davanzale della finestra della sua camera, con un libro in mano, presa a leggere. Il viso rigato dalle lacrime. Gli occhi lucidi, scorrevano lentamente. Il libro era quasi alla fine. Ad un tratto , chiuse il libro, fece un grande respiro ad occhi chiusi , lo riaprì e sfogliò l'ultima pagina. Lesse le ultime parole ad alta voce:".....andava tutto bene." Scoppiò a piangere e bagnò con una goccia il libro, lo chiuse e si diresse verso il suo cellulare. Inizio una videochiamata. Quasi immediatamente una ragazza molto simile a lei rispose. Avevano entrambe dei lunghi capelli scuri e mossi, occhi marroni, quasi neri, ed entrambe con le lacrime agli occhi. "L'hai finito Ale?" disse la ragazzina dall'altra parte. Alessandra annuì. Per un paio di secondi ci fu il silenzio, poi entrambe scoppiarono a piangere. Quando ebbero smesso, circa due minuti più tardi , Alessandra chiese: "che ne pensi Lara?". Lara fece un profondo respiro, aprì la bocca per parlare, ma non ci riuscì. Avevano appena finito di leggere l'ultimo libro della saga con cui erano cresciute, per loro fu molto difficile accettare il fatto che tutto fosse finito. Dopo un altro paio di minuti spesi a piangere Lara riuscì a parlare. La sua voce era debole, tremava :" Spettacolare" disse "non avrei mai potuto immaginare un finale migliore, avrei evitato molte morti in realtà, ma se lei ha deciso così , vuol dire che così va bene." "completamente d'accordo con te, cosa ne pensi invece di Piton?" disse Alessandra trattenendosi le lacrime. Anche Lara stava trattenendo le lacrime. Si morse un labbro ad occhi chiusi, fece un profondo respiro e riaprì gli occhi :" mi ha sempre dato molto fastidio per le ingiustizie nei confronti di Harry, per non parlare di quando ha ucciso Silente " disse cecando di non piangere "ma quando Harry ha visto i suoi ricordi"scoppiò in un altro pianto, e così anche Alessandra. Passarono la giornata al telefono a parlare di quello che avevano letto, piangendo per ogni singola cosa di cui parlavano. "insomma, ora che abbiamo letto tutti i libri, quale preferisci?" Chiese Lara, asciugandosi le lacrime per l'ennesima volta " sono tutti bellissimi, pieni di emozioni indescrivibili, non oso immaginare la mia vita senza uno di questi, ma se dovessi proprio scegliere credo che sarebbe senz'altro i doni della morte, certo, è il più triste , ma è quello che mi ha dato più emozioni. Anche il prigioniero di Azkaban è uno dei miei preferiti" rispose Alessandra "si, hai ragione, l'ultimo ha donato molte più emozioni degli altri, ma i miei preferiti sono, e sempre saranno, il primo, per l'emozione iniziale, l'inizio di questa grande avventura e il terzo, perché la trama mi ha attirata di più, è più intrigante degli altri " disse Lara cercando il più possibile di non scoppiare a piangere. " Hai ragione" dichiarò Alessandra" ora però andiamo" si erano fatte le 22 "domani abbiamo tutto il giorno impegnato nelle prove generali dello spettacolo ricordi?" "Giusto!!" La voce di Lara tornò come prima, acuta e squillante "vado a ripassare le mie battute, a domani" "a domani" Alessandra attaccò per prima la chiamata. Lara corse a prendere il copione per lo spettacolo. Avrebbero messo in scena 'la bella e la bestia' , nel quale entrambe si sarebbero divise il ruolo di Belle, Alessandra nel primo tempo, Lara nel secondo. Lara si trovava sul suo letto con il copione in mano, ormai i suoi pensieri erano concentrati sullo spettacolo che ci sarebbe stato due giorni dopo. Uno dei sogni più grandi di Lara e Alessandra si stava per avverare, infatti , diventare attrici era il loro sogno più grande, dopo andare a Hogwarts ovviamente. Verso mezzanotte e mezza Lara finì di ripassare la sua parte e decise di andare a letto. Andò a lavarsi i denti, si mise il pigiama , preparò i vestiti per il giorno dopo. Avrebbe preparato anche lo zaino, ma tutti i loro professori avevano dato le loro ore alla professoressa di lettere che gli faceva fare teatro, quindi si limitò a prendere una borsa e metterci una bottiglia d'acqua, il copione, e un pacchetto di fazzoletti, nel caso in cui le venisse in mente qualche tragica morte nel libro che aveva finito di leggere quel giorno. Alessandra, dall' altra parte del Paese fece lo stesso. Quando si mise a letto il suo cane, un pastore abruzzese bianco, che aveva chiamato Felpato in onore di uno dei suoi personaggi preferiti della saga, saltò alla fine del suo letto e si appisolò li. Intanto Lara si stava legando i capelli, perché con i capelli sciolti non riusciva a dormire, quando sentì la sua gatta graffiare alla porta chiusa della sua camera. Anche lei, come Alessandra aveva dato al suo animaletto un nome ispirato alla saga, e ci aveva messo mesi prima di trovarne uno. Aveva pensato a Grattastinchi, mss. Norris o Minerva, visto che era una gatta, ma non erano nomi che l'avevano ispirata molto. Il resto dei nomi femminili presenti nella saga non erano molto adatti ad un gatto. Pensò anche ad Edvige ,ma non gliela ricordava molto :la sua gatta era nera con una striscia bianca sul viso e gli occhi gialli. Decise finalmente il nome per la sua gatta mentre sistemava la sua stanza, un paio di giorni prima di Natale, giusto in tempo per regalargli un collarino con il nome scritto sopra. Era un collarino di metallo che brillava molto, risaltando la striscia bianca sul viso, il nome era inciso in corsivo: "Narcissa". La gatta sembrava adorare il suo nome, da quando glielo aveva dato sembrava girare per casa con più eleganza. Lara apri la porta e Narcissa entrò salendo, con la solita eleganza , sul letto, aspettando che Lara finisse di prepararsi e si mettesse a letto. Una volta spente le luci, Lara si sdraiò sopra le coperte, per via del caldo e Narcissa le si appollaiò sul petto.

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