Agosto 2011
Andrea
Accendo la sigaretta, aspiro una generosa boccata e poi la lascio ferma lì, tra le mie dita, a consumarsi pigramente. Osservo il fuoco che si mangia il tabacco e l'involucro di carta, aiutato dal vento, senza che nemmeno io la tocchi; quando arriva al filtro e finalmente si spegne, ne accendo un'altra e replico il processo.
Mi ci consumo quasi mezzo pacchetto così.
A guardare come anche se mi faccio i cazzi miei, la fiamma brucia tutto senza che possa farci niente.
A guardare come anche se mi faccio i cazzi miei, la vita tira dritta imperterrita senza che possa farci niente.Se c'è un modo per bloccare il flusso dei giorni, se per caso esistesse anche una sola, minuscola possibilità e io non me ne sia accorto, per favore ditemelo. No, perché io qua non ci sto a capì' un cazzo.
È una tortura continua. Infinita. Uno stillicidio erosivo di momenti e ricordi, piccole gocce esplosive che trasudano da ogni angolo del mio cervello, per poi scivolare giù e lasciare una scia riarsa dai contorni anneriti e accartocciati – cenere di baci dimenticati, fuliggine di carezze rubate – fino alla gola e ai polmoni. Solo una volta che quelli sono ridotti in coriandoli abbrustoliti, solo dopo che la sensazione di soffocare, di annaspare mi ha reso il petto di pietra, dolorosamente immobile, solo allora l'incendio si appicca sul legno morbido del cuore. E da lì giù di dolore sordo e battiti impazziti e sangue marcio che cerca a più non posso di salvare il salvabile.
Ma no, alla fine non rimane niente.Niente di niente.
Un guscio vuoto.
Passo le notti a non dormirci, piegato da questa agonia. Solo che a una certa per disperazione, per pietà, quando le prime luci del mattino si affacciano incuriosite alla finestra, il sonno mi prende e mi avvolge per poche ore, sufficienti a permettere la rinascita di ogni pezzo del mio corpo. Una rinascita finta, una rinascita beffarda, una rinascita fatta apposta perché ai primi brandelli di buio ricominci tutto il processo; una rinascita fatta apposta perché io possa morire ancora, ancora e ancora.
Un ciclo infinito e irrefrenabile, come 'ste sigarette che sto guardando consumate dallo scirocco di fine agosto.
Ché crepare una volta sola a quanto pare non bastava mica. Il prezzo da pagare è troppo alto per il poco che ho da offrire: vent'anni di vita inutile, buona a nulla; ecco perché, forse, mi tocca pagarlo all'infinito per raggiungere un equo compenso.
'Sto tradimento m'è costato molto più di trenta denari, altroché.
Rido, immaginando Giuda che prima sghignazza e mi piglia per il culo, poi mi molla uno schiaffo sulla nuca, educativo, come a dire "la mia storia non t'ha insegnato niente?"No, Giu'. E mi sa che sono sbronzo anche oggi.
Sollevo una mano in alto, poi tiro su indice e medio e apro il pollice di lato, a fa' il grilletto. Mi porto la pistola rudimentale vicino alla faccia, appoggio le dita alla tempia, poi premo. Pum. Non succede nulla, non mi ammazzo manco stavolta.
Soffio via il fumo immaginario dalla canna di quest'arma inutile.Sopra di me, una trapunta di stelle ricopre il cielo. Sono steso per terra vicino alla nostra fontana, quella a Monti; Giacomo sta seduto poco più avanti che si rulla una canna, Dario è andato a comprare l'ennesimo paio di birre al pakistano all'angolo.
A guardarci così, dall'esterno, sembra una scena di sempre. Io e gli amici di una vita buttati in piazza in una sera d'estate a riempirci di erba e alcol. Tutto già visto, no? Sono anni che tiriamo avanti così.Eppure...
Eppure c'è stata lei, mi ha riempito un anno di vita – uno preciso preciso, così che non potessi avere un ricordo di una qualunque stagione imputtanato dal suo odore, così che tutto fosse stato sfiorato almeno una volta sola dal rimpianto di non averla con me, a dividerci gli attimi. E da quando c'è stata lei, niente può essere più come prima.
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Tu sei - Seconda parte (La fenice)
RomanceSeconda parte di quella storia infinita che si è rivelata essere Tu sei ATTENZIONE! ⚠️ La trama è uno spoiler: non si consiglia la lettura prima di aver letto la prima parte che potrete trovare sul mio profilo. Poi oh, io vi ho avvisato ♥️ Andrea...