Cap.2|"La Lettera"

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<<E di chi si tratta di questa lettera?>>
E Rose sussurrò al mio orecchio:

<<Si tratta di Brian>>

Io, che non sentivo Brian da molte settimane, dissi:
<<Hai aperto... la lettera?>>
<<No, se è tua>>

All'improvviso ridacchiammo come due stupide senza un motivo finchè non arrivò la nostra direttrice, Jean White:
<<Dai ragazze, muovetevi, tra poco si inizia>>

"Qualche ora dopo"

<<Cristo Rose, devi avere un Nobel per la tua performance, hai lasciato a bocca aperta tutti i ragazzi>>
<<Ma vogliamo parlare di me che stavo scoppiando dal ridere mentre facevo la lap dance?>>

Le ragazze ridevano, come se fosse la prima volta che avevano vissuto quella esperienza, io seguivo i loro discorsi, ma ero immersa nei miei pensieri. Appena Rose mi diede la lettera, volevo leggerla subito, ma volevo prima tornare a casa. Elisabeth mi guardò preoccupata e mi chiese:
<<Sun, c'è qualcosa che non va?>>
<<No, sto bene, grazie. Ci vediamo domani sera ragazze, statemi bene>>

Le abbracciai e uscí per ritornare a casa. Nel mentre camminavo pensavo a quella lettera, alle nuove notizie che Brian mi raccontava. Tornai a casa, entrai lentamente e arrivai in camera mia a leggere quella famosa lettera.
Aprí e iniziai a leggere:

"Cara Sun,
Da molte settimane da come ben sai, mi sono trasferito a Nottingham. Da quando i miei hanno iniziato a lavorare da avvocato e infermiera, la mia vita non è più la stessa. Mio padre vuole costringermi a diventare un professore di lettere, ma io voglio diventare un professore di astronomia. Sai, credo che mi sto innamorando della musica, proprio da qualche giorno ho comprato una chitarra e penso che tra pochi giorni inizierò a suonarla. E a te invece, come prosegue la tua vita? Voglio mantenere questa promessa con te: quando ci rivedremo, io porterò la mia chitarra e tu proverai a cantare, va bene?
Stammi bene Sun
Da Brian"

Affianco al suo nome c'era un sole e una luna, pensavo un po' a quello che mi scrisse lui sul canto, "domani forse ci provo" pensai. In oltre riflettevo che la lettera l'avrei scritta qualche altro giorno, se per caso succedesse qualcosa...

Il giorno dopo
All'alba mi svegliai, come al mio solito, serenamente, mi recai in cucina dove c'era mio padre che leggeva le solite notizie sul giornale mentre mia madre preparava la colazione:
<<E anche stanotte, ti sei ritirata tardi, scommetto>>
<<Si mamma, come sempre>> risposi con un tono scocciato
<<Beh, almeno la domenica è riposo>>
<<Si, non ti preoccupare>>

Mia mamma prese le tazze piene di tè bollente e si sedette:
<<Sun... se ti succede davvero qualcosa, questo lavoro non lo praticherai più>>
<<Tua madre ha ragione, quei quartieri sono pericolosi, soprattutto la notte. In questi giorni si aggira un camorrista, un certo Jason Lee. Qui c'è scritto che ha ben stuprato e violentato... 15 ragazze>>

Chiuse il giornale ed io mi iniziai a preoccupare, finí e mi recai in bagno. Chiusi la porta a chiave, mi guardai allo specchio per pochi minuti e poi inziai a cantare una canzone dei Beatles, "Yellow Submarine".
La conobbi grazie a Rose, che era una grande ammiratrice dei Beatles, ad un certo punto, mentre cantavo, iniziai a fare una melodia del bel tutto diversa, chiamata "falsetto".
"Ho una bella voce", pensai, avrei voluto fare presto questa cosa insieme a Brian, gliel'avevo promesso.

Spazio autrice :D:
Hey bella gente ;D
Questo secondo capitolo non è un granchè, ma nel prossimo capitolo succederà qualcosa :)
Spero di aggiornare ma i compiti che stanno assegnando in questi giorni non me lo permettono >:(
Ci vediamo nel prossimo capitolo :D
La Borry❤️

Sun and Moon [A Maylor Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora