Cap.3|"Qualcosa di inaspettato"

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*Attenzione⚠️*
In questo capitolo ci sarà una parte di lettura un po' violenta, ci saranno tre asterischi per quella parte e quando sarà finita metterò tre X (per chi volesse leggere.
Buona lettura :)
La Borry❤️

"Due settimane dopo"
7 luglio 1970

<<Quindi mi vieni a prendere stasera verso le otto meno un quarto?>>
<<Si, certo, non ti preoccupare, a stasera Sun>>
<<A stasera Rose, a stasera>>

Con un lieve sorriso, posai il telefono è mi sedetti sulla scrivania, presi carta e penna e iniziai a scrivere la lettera, erano passate due settimane e già avevo aspettato troppo tempo, iniziai a scrivere "Caro Brian" ma poi i miei pensieri entrarono nella mia testa. Riflettevo a quello che avrei voluto scrivere, volevo aspettare un altro giorno, avrei resistito.

Lasciai quel "Caro Brian" sospeso tra le pagine di quella semplice carta bianca e uscì per andare a fare una passeggiata.
Mentre passeggiavo, pensavo a quello che sarebbe successo in futuro, alla mia vita, mi chiedevo chi potevo essere nei prossimi anni, se avrei avuto una famiglia per me. Mentre i miei pensieri erano presenti nella mia mente, non mi ero accorta che ero arrivata al solito parco, bensì preferito.

Entrai e dopo aver camminato mi venne un ricordo che mi passò davanti agli occhi: mi ricordai che ai tempi primaverili, io e Brian passeggiavamo sempre tra il Vancouver Garden e il The Walks, lui aveva sempre una "Kodak Vintage", a volte mi se devo su un albero o da qualche altra parte e mi scattava qualche foto, o a entrambi, tra cui quella che tenevo conservata in camera mia.
Brian era un appassionato di fotografia, i suoi gli regalarono quella macchina fotografica al suo sedicesimo compleanno.
Al centro del Vancouver Garden c'era una specie di palchetto, con un tetto spiovente e dei scalini e iniziai a pensare, a pensare e a pensare, finché non si fecero le sei del pomeriggio.

Un'ora dopo
<<Beh, vedo che stasera ti sei vestita alla moda>>
<<Guarda che a me piace la moda, la seguo da un pezzo>>
<<Capisco, questo pomeriggio sono andata un po' al parco>>
<<Sei andata per un motivo, non è vero?>>
<<Hai appena indovinato...>>
<<Ti manca Brian, vero?>>
<<Si... mi manca. Sono andata lì apposta>>
<<Ti capisco, sono certa che lo rivedrai. A proposito, hai scritto la lettera?>>
<<No, ho deciso di aspettare un altro giorno>>
<<Ah, va bene>>

Arrivate allo Strip Club, la direttrice Jean White mi chiese se questa sera potevo fare la pole dance, io accettai volentieri. Amavo praticare la pole dance, iniziai a praticarla all'età di 16 anni. Mi ricordo che mi accompagnava sempre mia madre, per fortuna le lezioni non erano a pagamento. Ma prima di iniziare, Rose mi chiese:
<<Visto che tu non mi hai ancora detto di quello che ti ha scritto Brian... perchè non mi racconti di quello che ti ha scritto?>>
<<Si, va bene, ma dopo. Adesso dobbiamo incominciare>>

2 ore dopo
<<Per colpa della direttrice, stavo quasi per svenire durante la pole dance>>
<<Beth, è la prima volta che fai la pole dance, è normale, mi capitó la stessa cosa quando la pratica la prima volta>>
Elisabeth e Beth ridacchiavano come due sceme, mentre io e Rose parlavamo della lettera che Brian mi aveva scritto:
<<E quindi... vuole comprare una chitarra?>>
<<Si, ha detto che si è innamorato della musica, sono contenta per lui>>
<<Già, spero che un giorno vi rivredete. Mi piace l'idea della promessa>>
<<Beh, si, per fortuna canto anche bene. Adesso devo andare, a domani>>
<<A domani Sun>>
Salutami le altre due e uscì, questa volta l'aria era molto calda e la sensazione era molto strana, nel mentre che camminavo, arrivò una macchina, io mi fermai un attimo, era un ragazzo, con un po' di barba, indossava una sciarpa, degli occhiali e un cappello in testa:
<<Hey bellezza, vuoi essere accompagnata?>>
<<No no, grazie, sono quasi arrivata>>
<<Ti ci porto io, dove abiti?>>
<<Abito a 137 loke RD>>
<<Va bene, sali su, ma prima mettiti questa>>

Prese una benda, me la mise agli occhi e la legó. Durante il tragitto, mi accorsi che non mi stava portando a casa mia, ma bensì un'altra parte, iniziai a sudare freddo e gli chiesi:
<<Dove mi stai portando? Per casa mia erano pochi minuti>>
<<In un posto, niente di più>>
Ad un tratto si fermó e mi slegó la benda, in quel momento capí qual'era la situazione: mi portò in un posto di periferia, ma non capí bene dove, sapevo solamente che era un gazebo.
Il ragazzo accese delle luci fioche e poi si tolse quegli indumenti, capí in quel momento che si trattava di Jason Lee, un camorrista che spacciava droga un po' per tutta Inghilterra  e stuprava donne, le maltrattava anche.

***⭕️
Si avvicinò pericolosamente, mi disse che dovevo togliermi la maglia, ma io rifiutai. Allora Jason, senza manco pensarci, mi inizió a picchiarmi, o meglio, maltrattarmi. Cercai di non far uscire le lacrime, ma purtroppo uscirono, dovevo essere forte in quel momento. Mi baciava con foga e violenza, erano presenti anche succhiotti rossi sul mio collo, comprese le spalle. Iniziai a prenderlo a pugni, ma non con ottimi risultati. In quel momento mi sentivo una bambola usata male da uno sconosciuto, in quel momento avevo bisogno di Brian, che non c'era. Dopo qualche minuto, mi tolse anche la gonna che indossavo, e rimasi solamente in intimo, mi tolse con foga il reggiseno e iniziò a stuzzicarmi i capezzoli. Dopo un po' scese giù, si spoglio anche lui, prese un preservativo e iniziò a penetrarmi, fino a raggiungere il suo obbiettivo. Dopo un po' se ne andó e mi lasciò sola per farmi riprendere dall'accaduto ed io con quella scusa, mi rivestii e decisi di scappare, piangendo.
***XXX

Ero terrorizzata da quello che era successo, avevo il respiro affannato, un attacco di panico, mi saliva l'ansia, singhiozzo e non mi calmavo. Arrivata al centro del paese, ebbi la fortuna di incontrare Rose, corsi da lei e subito la abbracciai e la strinsi forte, come se fosse uno scudo.
Lei, che vide le mie condizioni, mi chiese:
<<Sun, tutto bene? Cosa è successo? Qualcuno ti ha fatto del male?>>
<<S-si... hai presente q-quel camorrista...>>
<<Jason Lee?! Mio Dio Sun, non mi dire che...>>
<<Sono stata stuprata...>>
<<Cristo santo... vieni ti porto a casa, poi mi racconti tutto>>
Rose mi accarezzava la schiena, mi tranquillizzó, ma io ero ancora traumatizzata dall'accaduto.

Spazio autrice :D:
Hello Darlings, ecco a voi il terzo capitolo, spero vi piaccia :3
La Borry❤️

Sun and Moon [A Maylor Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora