I crimini dell'umanità

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IL PRIMO CRIMINE


Era una calda notte, per essere nello spazio esterno in una gigantesca base spaziale. La sua stanza era silenziosa nulla si muoveva ma il ragazzo, aveva ancora incubi: quella notte, dove il BlackHoleBlaster aveva sparato quel colpo e aveva distrutto un intero sistema, assorbendo l'intero sole di Ashlash. L'esistenza di quest'arma, era un segreto, ed era stata vietata la costruzione dalla Galactic Federation (GF), la federazione che prendeva decisioni prima della guerra, per il suo potenziale distruttivo. Ma molti avevano ipotizzato che l'umanità, considerati i suoi trascorsi, avesse ignorato la restrizione e avesse sfruttato il buco nero, da cui il nome dell'arma, nei pressi del sistema solare, ma non avevano abbastanza prove per denunciarli e ci sarebbe stata anche la possibilità che la razza umana la usasse per vendetta. Ricordava lucidamente quella sera tutti i sentimenti, tutta la desolazione, tristezza, rabbia e paura provati. Una lacrima rigò il viso del giovane.Quello sarebbe stato l'ultimo giorno trascorso al sicuro nella base, era lì da circa 10 giorni, e la mattina seguente sarebbe partito con i suoi amici per conquistare il sistema di Ondor nell'unità dell'aviazione con il suo amico. Avrebbe pilotato per la prima volta un caccia stellare, anche se si era addestrato molto, non era sicuro delle sue abilità.


AVIATORI


Il giorno successivo, come premesso, era partito per le battaglie a bordo di una vera e propria nave spaziale: era gigantesca, era grande, all'incirca, quanto un terzo di una piccola luna, e poteva ospitare 100.000 uomini e 5.000 caccia stellari. Aveva la forma di una vera e propria nave: assomigliava ad un cilindro disteso con una punta tondeggiante da un lato e una torre di controllo poggiata l'estremità dove erano situati i potentissimi motori a fusione atomica. Era armata fino ai denti e i loro scudi di Acciaio di Ardor erano quasi indistruttibili, la loro potenza di fuoco non ha eguali, gli unici modi per abbatterne una erano, o usare un'altra nave o qualcosa si più potente, come un cannone spaziale, o abbatterle prima dell'uscita dall'atmosfera planetaria.La nave ci mise molto più tempo per effettuare lo SpaceCrossing rispetto ad un razzo spaziale o un trasporto classico. Ma arrivati nella zona di battaglia, entrò subito in azione: gli aviatori presero postazione nei loro caccia stellari e si diressero subito in battaglia, in unità molto organizzate. Nella base aveva visto tutti i tipi di RW, cosa ovvia che esistessero più tipi ma il ragazzo non ci aveva mai pensato. Sui caccia stellari, erano saliti i A-RW, gli aviatori, a differenza di quelli di fanteria leggera, avevano dettagli blu su nero a differenza del classico rosso su nero. Erano scarsamente equipaggiati di armi, avevano solo una pistola al palsma, ma erano abili a guidare veicoli di vari tipi e anche nei combattimenti a gravità 0. Per accedere ai veicoli, usavano una strana chiave che assomigliava ad un tubicino di ferro con una piccola pinza all'estremità.Il ragazzo salì sul suo caccia: assomigliava ad un F-117 odierno con due motori sulle ali che permettono spostamenti molto veloci, le ali formavano un angolo di 90° consentendo abbastanza agilità nei combattimenti, la cabina era disposta sulla bisettrice formata dalle ali e poteva ospitare due aviatori, il pilota e il bersagliere, che svolgeva anche da copilota in caso di necessità. Il pilota aveva a disposizione solo le armi anteriori e i missili, il bersagliere, invece, aveva a disposizione anche torrette e armi posteriori. Il bersagliere del ragazzo, era il suo amico.Partirono dalla nave in un gigantesco sciame di navicelle stellari, ne esistevano di vari tipi: i bombardieri, i caccia, e gli intercettatori. Lui guidava un vero e proprio caccia, molto veloce e agile, non quanto gli intercettatori, e potente, non come i bombardieri. Anche se ci mise tempo per abituarsi a manovrarlo, non tanto, circa un minuto, era davvero bravo.Non si capiva molto della battaglia: da un lato tante navi che volano come grandi banchi di pesci, quasi uniti l'uno all'altro, come fossero una sola mente (a dirlo mi viene il dubbio non sia così), gli A-RW e dall'altro i piloti della GA che combattono molto bene, anche se fanno fatica a trovare varchi nel primo lato, e infine loro, l'ultimo lato quello dove sono gli umani, il loro impiego è quello di distrarre e di fungere da esca o, per alcuni comandare dal punto di vista strategico. Comunque la battaglia era difficilmente descrivibile, navicelle spaziali velocissime che si schiantano o non lo fanno per poco, colpi al plasma in tutte le direzioni, tentativi di attaccare le navi spaziali senza successo, e ognitanto una di quelle navi cade distrutta da un altra, andandosi a schiantare verso il pianeta.Il ragazzo stava volando tra i rottami di un vecchio vascello tentando di seminare due inseguitori, la difficoltà era estrema, ma il ragazzo era davvero bravo. schivava i colpi e i pezzi di titanio per pochi centimetri. Volava così vicino a quei detriti che, se allungava una mano fuori dall'abitacolo, poteva toccarli. Ed era velocissimo, il più veloce ed abile - e non so cos'altro - pilota della galassia. Uno si era andato a schiantare contro un'altra nave: ne rimaneva uno. L'amico sparava ma faceva difficoltà a prenderlo, fino a quando non uscirono dal vascello e finirono le curve strette lì, con la luce della potente stella e l'aria contenuta nella navicella, quasi il tempo rallentasse per assistere, sparò tre colpi e tutti e tre andarono a segno facendo esplodere il caccia nemico. Combatterono così per un po' di ore, finchè in un lungo combattimento...Erano inseguiti da tre caccia e un intercettatore nemico, schivarono, spararono e si infilarono ovunque, ma quei piloti erano davvero bravi e il ragazzo e l'uomo erano davvero stanchi. Si erano infilati per la quarta volta in quel vascello distrutto, svoltavano nelle gallerie, con il suono delle sirene di avvertimento, si avvitavano, facevano curve a gomito in quelle strette gallerie eppure niente: non riuscivano ad eliminarne uno, quando un messaggio dei generali ordinava la ritirata perchè le truppe nemiche si erano arrese. ma durante il viaggio un raggio al plasma colpì la nave spaziale distruggendo molte navi e costringendo i caccia a scendere a terra: un caccia non può stare parecchio tempo nello spazio e sopratutto se lontano da una base spaziale o una nave.Ma mentre il ragazzo entrava nell'atmosfera qualcosa lo seguiva: ancora quella squadra! Appena se ne accorsero, la navicella fu colpita dietro e fu costretta ad effettuare un atterraggio d'emergenza in una foresta ne pressi della base sul pianeta. Il ragazzo era svenuto, ma si svegliò poco dopo e si accorse che lì insieme a lui cera un corpo, un cadavere. "Era troppo anziano per essere ancora lì e vivo" aveva pensato la prima volta che lo aveva visto: aveva solo vent'anni, e ora pensava che era troppo giovane per morire. Lo conosceva solo da un mese, ma erano diventati molto amici. Per lui era impossibile perderlo. Una lacrima gli rigò il viso, poi due, tre e così via. Restò lì per diverso tempo: gli aveva scavato una tomba e lo aveva seppelito.Dopo si era diretto verso la base non distava tanto, ci mise mezz'ora. Fece rapporto e si diresse in posizione. Gli diedero un fucile al plasma molto migliore del primo che aveva imbracciato e l'ordine di dirigersi verso il suo nuovo plotone. Non gli dissero cosa dovesse fare su questo pianeta pacifico, ma non si aspettava nulla di buono considerando i precedenti dell'umaità.

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