Μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηληϊάδεω Ἀχιλῆος
οὐλομένην, ἣ μυρί᾿ Ἀχαιοῖς ἄλγε᾿ ἔθηκε,
πολλὰς δ᾿ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄϊδι προΐαψεν
ἡρώων, αὐτοὺς δὲ ἑλώρια τεῦχε κύνεσσιν
οἰωνοῖσί τε πᾶσι· Διὸς δ᾿ἐτελείετο βουλή,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε
Ἀτρεΐδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς.
«Cantami, o Musa, del pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.»
Non aveva ragione di temerlo, anche se tutti gli uomini lo temevano. Sicché lo veneravano come un dio, anche se dio non lo era stato mai.
Non aveva ragione di adorarlo, anche se non sarebbe stata la sola a farlo. Sicché lo adoravano come si adora la morte, osservandola da lontano, tra la supplica e il tormento.
Non aveva ragione di amarlo, ma lui le aveva fatto dono della più impensabile tra le ragioni: l'aveva resa schiava, e poi l'aveva fatta regina.
Sua. Parte di sé. Di loro.
Lei, Briseide, e lui Achille dal piede veloce.
Lei lo aveva amato in guerra. E lui aveva combattuto amandola.
CAPITOLO I
Una schiava troiana
Stando alle albe contate, si trovava da tre giorni in quella tenda. Di chi, non ne aveva idea, sapeva solo di essere stata condotta nella tenda di uno dei tanti re che avevano invaso le coste, comandati da Agamennone.
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Briseis - Schiava di un re
Chick-LitCantami, o Musa, della storia d'amore tra Achille e Briseide, ma non dimenticarti di Patroclo. Lui, il pelide, è il re dei Mirmidoni, lei una schiava troiana. Achille brama ottenere una sola cosa e una soltanto dalla guerra di Troia: la gloria etern...