Capitolo 18

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Quando mi risvegliai capii subito dove mi trovavo, vidi Jay con la testa appoggiata al letto mi stava stringendo ma mano, non so da quanto tempo ero in ospedale e mi faceva parecchio male una spalla, non ricordavo granché solo io che correvo e la faccia di Jay e poi un grande fischio deve essere stato il momento dello sparo.
Scostai la mano da sotto quella di Jay e gli accarezzai i capelli, lui alzò lo sguardo e scoppiò in lacrime.

"Rebecca amore come stai?" Mi chiese avvicinandosi
"Ora bene" dissi sorridendo
Ci abbracciammo per non so quanto tempo poi andrò a chiamare i dottori.
Nel giro di tre mesi mi rimisi completamente e potetti tornare a lavoro.

Appena entrata in caserma mi accolsero con un grande striscione con su scritto BENTORNATA REBE mi era mancata tantissimo quella caserma, tutte quelle facce e l'odore di lavanda misto a sudore che c'era nel dormitorio.
Ero contentissima di tornare a lavorare mi era mancata la mia normalità fatta di allarmi, sirene e urla.

Finalmente tutto stava tornando alla normalità, io e Jay eravamo felici e avevamo finalmente comprato casa, eravamo pronti per iniziare la nostra vita in due... o forse un tre... già da qualche giorno avevo un ritardo così decisi di comprare un test di gravidanza al rientro da lavoro. Mi chiusi in bagno e aspettai i minuti necessari...
"Amoree" dissi uscendo dal bagno
Jay non sapeva nulla del mio ritardo e tantomeno del test
Appena vide il risultato si mise a saltellare per casa la nostra vita stava iniziando non più come coppia ma come una famiglia...

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Un amore tra gli eroi di Chicago (Chicago Fire & Chicago P.D.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora