eravamo da poco rientrati in caserma quando arrivò un altra chiamata"ambulanza 61 minore a terra al......"
arrivate sul posto come prima cosa notai era la bambina di circa 5 anni con in mano una pistola e difronte a lei stesa a terra in una pozza di sangue c'era una bambina poco più grande. erano solo loro due.
"ehi piccola mi chiamo Rebecca" dissi avvicinandomi "lo dai a me questo giocattolo" dissi prendendo la pistola, Brett si avvicinò alla bambina ferita e io presi in braccio la piccola,
"non sono stata io" disse la bambina aggrappandosi a me e iniziando a piangere
"ne sono sicura" dissi "come ti chiami?" le chiesi, nel frattempo Brett aveva chiamato una pattuglia alla radio e tamponava la ferita, aveva bisogno del mio aiuto ma non potevo lasciare la piccola sola.
"sono Amelia e lei è mia sorella Sasha"
"ciao Amelia io sono Rebecca e lei è Sylvie ora aiuteremo tua sorella ma tu devi andare con questa ragazza si chiama Kim e si prenderà cura di te, ok?!" dissi consegnando la piccola tra le braccia di kim "grazie" dissi con un filo di voce e rientrai di corsa per aiutare Brett
"cosa abbiamo?" chiesi
"il proiettile deve essere ancora dentro nessun foro di uscita, non respira un polmone deve essere collassato"
"la intubo, passami il kit" dissi
"come fa una bambina di 5 anni a sparare alla sorella e a chiamare il 911" disse Brett "non credo che sia stata lei, qualcuno deve aver fatto qualcosa a queste piccole bambine"
"già non ci credo minimamente che possa essere stata la sorella" eravamo quasi pronte e portare la piccola in ospedale quando arrivarono Hank e la squadra."sergente da questa parte"
apparve come dal nulla, "cosa ci fate qui?" chiesi
"ciao Rebecca" "ciao Sylvie siamo qui perché il nostro caso riguarda queste bimbe e chi gli ha fatto del male"
"portiamo la bambina all'ospedale" dissi caricandola sulla barella e dirigendomi verso l'ambulanza,
"Hank trovate chi ha sparato a un innocente bambina e le teneva prigioniere e non abbiate pietà con lui" disse Brett, lui ci guardò condivideva in pieno l'idea di Sylvie.a fine turno chiamai Jay mi chiese di raggiungerlo al distretto e che dopo mi avrebbe accompagnata a casa dove Kelly mi aspettava dato che era tornato per il weekend.
"ehi" mi disse baciandomi appena mi vide davanti alla sua auto,
"so che oggi durante il turno hai incontrato Voight""si abbiamo soccorso una bambina, ma penso tu sappia di lei"
"si so tutto, sali in macchina" durante il tragitto verso casa ho pregato Jay per saperne di più sul caso ma non mi poteva rivelare nulla.
"Kellyyyy" dissi saltandoli a dosso appena lo vidi
"reby, mi sei mancata" mi disse stringendomi forte
"ciao Jay"
"ho parlato con stella e so cos'è accaduto in quel edificio, tutto bene?" mi domandò
"sisi tranquillo solo un grande spavento"
"non smetterai di farmi preoccupare per te" "VERO" disse guardando Jay con aria minacciosa
mi misi a ridere e jay mi guardò preoccupato sapeva che Kelly lo stava minacciando e sapeva perfettamente cosa pensava di lui.
"Jay ti fermi a cena o uscite?"
"si ferma" dissi
mentre stavamo cenando Kelly iniziò un discorso che da lui non mi sarei aspettata o meglio non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato,
"Rebecca ecco ho parlato con Anna e visto che si trasferirà in città per lavorare al ChicagoMed abbiamo deciso di andare a vivere insieme per risparmiare sul affitto e abbiamo trovato un loft a metà strada tra la caserma e l'ospedale" disse
"è fantastico sono contento per voi" disse jay
sorrisi, ero felicissima per loro ma questo voleva dire che mi sarei dovuta separare da lui. Kelly mi guardava in cerca di una reazione
"sono felice per voi due" dissi abbracciandolo "quando vi trasferirete?" chiesi
"entro la fine del prossimo mese" finimmo di cenare io ero scossa dalla notizia ma cercavo di non farlo vedere sapevo che se fossi stata contraria Kelly se la sarebbe presa e ero veramente felice per loro ma non ero pronta a lasciare andare mio fratello era stata dura quei mesi non averlo sempre con me non raccontargli tutto avevo paura che tutto potesse cambiare, che il nostro rapporto ne avrebbe potuto risentire e che ci saremmo allontanati.
salutai Jay "ci vediamo domani"
"Sei sicuro di non voler rimanere?" chiesi
"devi parlare con tuo fratello lo leggo nei tuoi occhi, ci vediamo domani amore" mi disse sulla soglia della porta, mi diede un bacio affettuoso e una in fronte per incoraggiarmi aveva capito i miei dubbi.
mi misi seduta sul divano, Kelly si avvicinò e mi abbracciò
"so cosa stai pensando, non ti lascio sola, vado a vivere con la donna che amo e ci vedremo tutti i giorni, lavoriamo nella stessa caserma non sarai mai sola ci sarò sempre per te."
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Un amore tra gli eroi di Chicago (Chicago Fire & Chicago P.D.)
FanficLa storia parla di Rebecca Severide, una ragazza italiana ma qualche anno fa all età di 16 anni ho raggiunto il fratellastro Kelly Severide in America. sono un paramedico della caserma 51 stessa caserma dove mio fratello Kelly è tenente della squad...