CAPITOLO 5

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Arrivò l'ambulanza e presero Rita,il dottore ha detto che potevano entrare solo 2 persone e andammo io e vale.

Io sono in lacrime non posso sopportare che la mia vita sia su un fottutissimo lettino immobile...

Arrivammo all'ospedale e la portarono d'urgenza in una sala e un dottore dopo 3 ore che sembravano giorni ci disse che purtroppo era entrata in coma...

Io scoppiai a piangere e vale insieme a me,non potevo credere che la mia vita era intubata in una cazzo di sala senza nessuno che stia con lei...

Lele:vale siamo qui dalle 14 e sono le 17 vorresti andare a casa io rimango qui hai bisogno di riposarti
Vale:si ok torno a casa ciao.
Ci abbracciamo e lui esce dall'ospedale...

Io adesso ero in piedi davanti un vetro che divideva me e lei,era tutta bianca ed era piena di fili addosso finché ad un certo punto non inzió a tremare fortissimo io mi fiondai dentro quella fottutissima stanza e cercai di calmarla però arrivarono i medici che con molta violenza mi dissero di uscire ma io volevo rimanere lì con la mia vita,

Dott:esca immediatamente...
Dobbiamo portarla con urgenza in sala operatoria.
Disse gridando
Lele:no io vengo con voi non voglio uscire.
Urlai con le lacrime agli occhi
Il dottore chiamo due medici che mi presero e mi fecero calmare facendomi sedere su un lettino mi portarono un bicchiere d'acqua e una di loro inzió a parlare al telefono

Pov's infermiera
Chissà cosa sta passando quel povero ragazzo ora chiamo la psicologa che lo aiuterà

Inf:ciao Ida senti potresti scendere nella sala 14 che c'è un ragazzo che ha appena assistito ad una scena molto delicata?
S:certo dimmi di cosa si tratta mentre scendo
Inf:la sua ragazza è in coma e ad un tratto ebbe una crisi e iniziò a tremare lui entro ma abbiamo dovuto calmarlo
S:arrivo subito

Pov's Lele
Stavo finendo il bicchiere d'acqua e l'infermiera chiuse il telefono ed entrò una signora che disse agli altri infermieri di uscire e iniziò a parlare con me...

Lele:lei chi sarebbe?
S:sono Ida piacere sono la psicologa
Lele:piacere Emanuele ma potete chiamarmi Lele
I:diamoci del tu ok
Lele:ok
I:allora raccontami come stai
Lele:come posso stare bene la mia vita è in coma ed io non so che fare senza di lei è la mia ragazza la amo più di ogni cosa non so cosa potrei fare senza di lei
I:lo so come posso darti torto ma lei se la caverà è forte e sa che tu sei al suo fianco ricordalo...ma come è successo?
Lele:siccome stiamo insieme da qualche settimana ho deciso di portarla al mare un giorno per stare solo con lei però mentre facevamo una passeggiata lei inzió a dirmi che non stava bene e quando mi stava dicendo cosa avesse cadde a terra
I:oh mi immagino soltanto come ti sei sentito in quel momento
Lele:era come se il mondo mi crollasse addosso io sto male e non uscirò da questo ospedale pure se passano mesi
I:beh hai ragione capisco il tuo dolore adesso stai tranquillo e quando vuoi vieni a parlare con me sono al piano di sopra nella camera n°122 quando vuoi ci sono
Lele:grazie mille

Lei è uscita mi è stata di grande aiuto ora però voglio sapere come sta Rita perché non c'è la faccio più...

Passano ore ed io aspetto guardando le nostre foto a piangere disperatamente senza però qualcuno che mi consoli...

Arriva il dottore e mi dice...
Dott:sta bene
io mi alzai e abbracciai il dottore non so il perché di questo gesto ma mi serviva...

Lele:posso vederla?
Dott:si però per poco deve riposare

Entrai in camera e dissi al dottore se potevamo rimanere soli...

Lele:non posso vederti in questo stato amore mio...tu sei la mia fottutissima vita e adesso sei in questo letto con fili addosso e cose che ti aiutano a respirare...mi manchi amore mio io starò qui vicino a te finché non ti svegli perché non c'è un giorno che io non possa non vederti non c'è un giorno che passi senza pensarti mi mancano i tuoi baci i tuoi ti amo e le tue carezze...mi manca la tua voce la tua risata mi manchi tanto...
Le presi la mano sperando che la stringesse ma non era così...
Vidi una lacrima che le rigava il viso e capii subito che mi stava ascoltando e allora iniziai a parlare con lei perché sapevo che le faceva bene sentire quello che le raccontavo...

IL MIO TUTTO||Lele Giaccari||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora