Così quello era un senato galattico. Rey non ne aveva mai visto uno. Era grande, maestoso, ora quasi riempito completamente. Come una volta, le dicevano tutti quelli che incontravano. Lei non poteva certo ricordare quei tempi, ma certo l'emozione deve essere stata la stessa dei suoi predecessori. Così tante specie diverse provenienti da ogni parte della Galassia erano radunate lì dopo tanto tempo. Guerrieri della Resistenza e politici di vecchia data. Si sentiva fortunata a poter assistere ad un momento storico del genere.
Rey era nascosta dietro ad una colonna cercando di non dare nell'occhio, ma non prestava attenzione alle parole. Troppo complicate, troppa politica per lei. Guardava però le varie facce di amici e conoscenti parlare animatamente.
Era su Coruscant ormai da un mese ma continuava a sentirsi fuori posto, sebbene chiunque incontrasse la guardasse con stupore, elargendole grandi sorrisi. E tutto ciò la faceva sentire un'attrazione da circo. Non si sentiva a casa. Leia avrebbe adorato tutto ciò - pensò. Sì, Leia l'avrebbe adorato, si sarebbe presa il centro dell'attenzione e tutti le avrebbero dato retta. Ma lei no, tutto questo non era da lei. Davanti a lei vedeva Finn in una nuova veste, autorevole, sicuro di sé mentre parlava con altri senatori. Sorrise. Finn era cresciuto, era al suo posto, esattamente dove doveva essere.
Si sistemò il cappuccio sulla testa e indietreggiò nell'ombra. Finn si voltò, ma Rey era già sparita.
Mentre percorreva i corridoi del palazzo del senato percepì qualcosa dietro di sé. Si voltò. Vide un volto, quello di Ben. Si guardarono solamente, nessuna parola, poi il collegamento si interruppe improvvisamente.
"Rey" - la voce di Finn risuonò per i corridoi "Tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma" - disse Finn avvicinandosi e afferrandole le spalle. Rey annuì tornando presente a se stessa.
"Sì, solo...non ero a mio agio là dentro" - continuò.
"Capisco" - rispose Finn.
"Cos'avete deciso?"
"Mi hanno affidato la guida delle reclute del nuovo esercito. Niente più assaltatori. E sai qual'è la prima cosa che farò?"
"Quale?" - disse Rey sorridendo. Finn era felice ed eccitato. Le sue mani si muovevano veloci nel gesticolare.
"Niente più caschi. Odio quella robaccia. Mi ricorda lui. Il solo pensiero mi fa ancora venire i brividi..." - disse Finn, mentre lo sguardo di Rey si rabbuiava. Se solo avessero saputo cosa aveva fatto Ben, pensò, e invece disse solo: "Penso sia una cosa fantastica. Sarai bravissimo".
"Sai,...c'è posto anche per te se vuoi. Tutti voterebbero per te, la Jedi che ci ha salvato. Sei già una leggenda, Rey! Le persone raccontano già le tue imprese" - disse Finn esaltandosi ad ogni parola.
"No, Finn. Non posso restare. Te l'ho già detto." - rispose Rey.
"Perché? Cosa ti trattiene? Noi siamo la tua famiglia ora" - disse Finn stringendo la sua presa sulle spalle di Rey nella speranza di farla rimanere ancora qualche secondo. Rey scostò le braccia di Finn da sé e si allontanò di qualche passo.
"Non posso restare. Non appartengo a questo posto. Non so niente di politica. Non sono Leia. Vi ho aiutato il tempo necessario a raccogliere i nuovi senatori dei vari pianeti, ma il mio contributo finisce qui" - disse Rey voltandosi verso Finn.
"Quando partirai?" - chiese Finn
"Domani mattina" - rispose Rey
"Sei proprio cocciuta. Non posso dirti niente per farti restare, vero?" - disse Finn. Rey scosse la testa e lo abbracciò. Poi si staccò, ebbe un'idea.
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Hold me in the Dark - A Star Wars one-shot - REYLO
RomanceRey è viva. Palpatine sconfitto. La guerra è vinta. Cos'è successo tra la battaglia su Exegol e la reunion con Finn e Poe? E se Ben non fosse morto, cos'avrebbe fatto Rey? E Ben? Il cinema è fatto di continue ellissi temporali, tra le scene e tra l...