Da lì cominciarono le indagini, la stanza dell'Omega.
Seokjin chiamò la squadra di investigazione reale, chiese di non toccare quella camera per evitare qualsiasi danno alle uniche prove che avevano, interrogò ogni persona che aveva visto la lupa la sera anteriore ed aspettò i risultati dell'autopsia. Quest'ultima dichiararono che la donna era morta alle 4 del mattino circa, quindi qualcuno si era intrufolato nella sua stanza durante la mattina. Ma la domanda era... perchè? Perchè uccidere l'Omega del branco? Con che scop-
I pensieri di Seokjin vennero fermati da un ragazzino, capelli corvini e occhi da cerviatto. Immediatamente si girò e rimase a guardarlo stupefatto e confuso.
<<Jungkook, che ci fai qui?>>
Chiese Seookjin e il più si limitò a passargli di nascosto un pacchetto di soppressanti. Poi sorrise e si allontanò leggermente a guardarlo.
<<Sono venuto a darti questi e fare visita a Taehyung. Per fargli da supporto morale. Si sente male per la morte dell'Omega quindi eccomi qui Hyung>>
Continuò a sorridere, quel sorrisetto che tanto rispecchiava il suo animo puro e gentile. Un cucciolo era, un cucciolo di lupo che l'istinto primordiale di Seokjin lo indusse a proteggerlo fin dal primo momento.
<<Okay Jungkook, ma questa è zona chiusa, non dovresti essere neanche qui>>
Gli disse e rimase a guardarlo con faccia da rimprovero. Vide un altro investigatore passargli affianco, Kim Namjoon, e si avvicinò ai due. Lui salutò e Seokjin si limitò ad un segno con il capo.
<<Seokjin, è il tuo Omega questo cucciolo? Tutti nel branco parlano di voi e quanto vi vedete bene insieme. Vivete anche insieme, se non sbaglio>>
Jungkook spalancò gli occhi e si sentì entrare in fiamme gli zigomi di ambe guance. Abbassò istintivamente lo sguardo sentendo l'altro Alpha guardarlo.
<<Molto rompicoglioni Namjoon, sai tutto di tutti. Non mi sorprende che tu sia a capo del reparto di riconoscimento visuale. Per caso sai anche che mutande sto usando al momento? Quelle di paperella o di micetto?>>
Lo prese in giro Seokjin, non gli cadeva tanto in grazia "l'impiccione" di Kim Namjoon. Sospirò dopo le sue stesse parole e disse a Jungkook di andare a farsi un giro o di vedere Taehyung. Una volta soli, prese dal colletto Namjoon, avendo visto con quale lussuria vedeva il piccolo lupo, ancora troppo innocente come per rendersene conto.
<<Non prendermi per il culo Namjoon, ho visto come hai guardato Jungkook. Non è il mio Omega, ma forse sarà il futuro compagno del capo-branco. Non credo ti convenga di girarli attorno, se vuoi una testa>>
Lo lasciò andare dalla sua presa e lo buttò infuriato dalla sua stanza. Nessuno e ripeto NESSUNO può vedere con quegli occhi il suo cucciolo. Jungkook era un figlio per lui e nessuno gli avrebbe fatto del male, spezzandogli il cuore. Si, non aveva ragione di diventare così, ma Jungkook era Jungkook, il suo Jungkook. Lo legava con un nastro di amore sano e famigliare, anche se non di sangue, ma quel nastro era più forte di qualsiasi altro knot* esistente al mondo.
Riprese a guardare la scena del crimine con cura, rovistando anche tra gli oggetti dell'Omega. Non trovò nulla di ch'è: solamente gioiellerie e cosmetici. Ciò significava che non erano entrati a rubare. Sospirò e camminando, calpestò un'argenteria appertenente a qualche vaso d'argent-
<<Che ci fa un vaso d'argento? A noi lupi è proibito.. ci brucia la pelle...>>
Pensò ad alta voce e immediatamente raccolse con dei guanti speciali il pezzo. Lo visionò e notò che era pieno di sangue. Bingo. Pensò e diede il pezzetto in una busta per farla esaminare ad un suo assistente del reparto scientifico. Con un sorriso realizzato, continuò a cercare prove.
Nel frattempo...
Taehyung stava abbracciato tra le braccia di Jungkook nel suo letto. Aveva chiamato il suo migliore amico per chiedergli conforto. Solo lui conosceva i suoi punti deboli e poteva comprenderlo.
Sospirò stringendolo a sè, come un cuscino, abbracciandolo tra le coperte bianche appena pulite del suo letto. Ai pochi minuti sentì la dolce e tenera voce del minuto Omega farsi avanti.
<<Tae, quando darai la notizia al branco? Per ora solo lo sa la casa-branco, vero?>>
E non poteva dargli torto. Stava così immerso in sè e nel suo dolore che non pensò al discorso da dare di fronte al branco.
<<Vorrei che solo andassero a fanculo>>