Ok, niente panico. L’importante è respirare e restare calmi, pensai. La folla diventava sempre più irrequieta e tutti si accalcavano verso l’entrata della discoteca, neanche trovassero un tesoro di valore inestimabile all’interno di essa. Io tendevo a soffrire di claustrofobia o forse avevo semplicemente paura di morire con i polmoni schiacciati davanti a una discoteca, non avevo mai pensato a come morire, ma di certo quella non era un opzione accettabile.
«Olly, sei sicura di voler entrare in quella gabbia di matti?» gridai alla mia migliore amica con un velo di panico sugli occhi. Lei si mise a ridere, come se avessi fatto una delle battute più divertenti del secolo e non mi rispose. Cercai di non infastidirmi e portai pazienza, ma di certo quella serata non era iniziata per niente bene.
Era sabato e quella sera tutte le ragazze entravano nel locale senza pagare, ma ciò implicava fare un viaggio di mezz’ora su un autobus rimanendo strette come sardine e poi rischiare di morire soffocate ancora prima di entrare. Olly mi diceva che a volte ero troppo cinica e pessimista, ma io non avevo mai prestato troppa attenzione alle sue parole, anche perché lei era l’opposto di me. Non eravamo paragonabili.
Dopo altri cinque minuti di pressione quasi mortale, finalmente riuscii a scavalcare la cassa e a entrare nel cuore del locale. La musica rimbombava e forse superava perfino i livelli di udibilità per non rovinarsi l’udito, ma nessuno se ne preoccupava, ovviamente. Io e Olly ci piombammo subito in bagno per controllare che il trucco non si fosse sciupato già a inizio serata, anche se sapevamo che dopo mezz’ora la situazione sarebbe inesorabilmente degenerata.
«Ali, stasera sento che sarà una grande serata per tutte e due» disse Olly con un entusiasmo a dir poco travolgente. «Non so se te ne rendi conto, ma lo dici tutte le volte che veniamo qui» dissi, ridacchiando. Lei mi prese per mano e, camminando in modo del tutto singolare, mi condusse fino al centro della pista. La musica era piacevolmente assordante e per una buona mezz’ora non pensai ad altro se non a cantare e muovermi seguendo il ritmo. In fin dei conti ne era valsa la pena, la discoteca era uno dei pochi luoghi in cui potevo essere me stessa. In fondo non importava chi fossi o quanto goffa sembrassi, avevo la distinta illusione che nessuno prestasse attenzione a me in una discoteca affollata. Era come un momento di pausa dalla vita quotidiana ed era bellissimo. Olly era elettrizzata quanto me, ogni tanto cercava di dirmi qualcosa nell’orecchio, ma la musica era troppo alta per capire le sue parole, così si arrese e continuammo a ballare e a comunicare con lo sguardo.
Passarono due ore, o meglio, volarono letteralmente, mentre io sentivo che forse per una volta Olly aveva ragione, quella notte sarebbe stata grandiosa. Bevemmo un paio di quei cocktails dai nomi impronunciabili, forse anche più di un paio, ma non importava quanto fossimo ubriache. L’importante era avere le capacità fisiche per restare in piedi e ballare, non ci fermammo per un’altra mezz’ora, era come se l’alcool liberasse pura adrenalina nel mio corpo ed era uno dei pochi momenti in cui mi sentivo felice e veramente libera. Ero con la mia migliore amica ed era una serata fantastica, non potevo chiedere altro.
A un certo punto, vidi un ragazzo avvicinarsi alle spalle di Olly e in un impeto di stupidità scoppiai a ridere, mentre lei rideva nel guardarmi. Le feci capire che un ragazzo le si era avvicinato e non le staccava gli occhi di dosso. Mi accorsi, che attorno a me si erano formate svariate coppie, che prima non avevo notato. Era come se di colpo la musica fosse cambiata e tutti si fossero preoccupati di trovare un partner con cui ballare, mentre io rimanevo lì, imbambolata, a osservare i loro movimenti. Il locale sembrava sprizzare passione da ogni angolo, era come un virus terribilmente contagioso e anche io, la cinica Ali, fui contaminata da quella strana sensazione.
Percepii due mani enormi accarezzare dolcemente i miei fianchi e non potei fare a meno di trattenere il respiro, come se l’istinto di mi dicesse di imprimermi quel tocco per sempre. La musica sembrava essersi affievolita e ad un tratto non riuscivo più a vedere nitidamente nulla a parte Olly, che stava a pochi centimetri da me e mi sorrideva con malizia. Feci finta di non capirne il motivo, ma dentro di me morivo dalla voglia di girarmi per vedere di chi fossero quelle mani così pronte e sicure, che prendevano velocemente conoscenza con il mio corpo esile. Mi lasciai trasportare dalla musica come non mai, mentre sentivo le braccia dello sconosciuto circondarmi sempre di più. Mi sentivo talmente bene, che sarei rimasta lì per l’eternità senza sapere chi ci fosse dietro di me.
Olly conquistò altri due ragazzi, mentre lo sconosciuto sembrava cullarmi a ritmo di musica, non ci conoscevamo, ma era come se avessimo sempre ballato assieme. Le luci divennero di un rosso acceso e perfino la musica sembrava comunicare sensualità ad ogni nota. Ero ancora racchiusa in quel caldo abbraccio, quando Olly mi diede le spalle e baciò il terzo ragazzo della serata, il più carino, secondo il mio modesto parere. Era questo che amavo di Olly, lei viveva la vita senza rimpianti né aspettative e questo aveva come conseguenza un perenne e invidiabile sorriso sulle labbra. Lei sapeva bene cosa voleva dire provare dolore e sofferenza, ma aveva scelto di essere felice. Si, perché secondo lei la felicità era una scelta, non un miracolo o un dono venuto dal cielo.
Sentii che la presa del ragazzo sui miei fianchi si stava allentando ed ebbi paura che si fosse stufato o che dovesse andare, oppure che avesse trovato un’altra ragazza più attraente e disponibile da corteggiare. Invece le sue mani mi indussero delicatamente a ruotare verso di lui e finalmente lo vidi.
Occhi di ghiaccio, capelli castani, labbra che non riuscivo a smettere di fissare. E’ un sogno, pensai.
Sorrise malizioso e non smise di circondarmi con le braccia, io non sapevo che fare, mi sentivo impacciata e fortemente ridicola di fronte a lui. L’Ali degli altri normali giorni della sua vita si sarebbe tirata indietro di fronte a quel ragazzo incantevole, ma quella notte era speciale. Lo sapevo. Sentivo di aver aspettato quel momento da secoli.
La musica aumentò d’intensità e i ragazzi cominciarono a urlare e a saltare a ritmo, io e lui eravamo fermi invece. Ci guardammo per un tempo lunghissimo ed entrai in una specie di stato onirico, in cui mi dimenticai di tutto. Esisteva solo quel momento e sentivo di non avere bisogno di altro. Bastò un secondo e le sue labbra morbide si adagiarono dolcemente sulle mie. Mi baciò con più intensità ed io non feci altro che farmi trasportare da quel dolce e irreale sogno ad occhi aperti. Le sue mani accarezzarono i miei capelli, poi lentamente le sentii scendere fino ad arrivare appena sopra il mio bacino. Ci baciammo per un tempo che non riuscii a misurare, fu come una parentesi fuori dal tempo e dallo spazio.
Cominciammo a ballare seguendo il ritmo della musica, stringendoci in un abbraccio dolce e appassionato allo stesso tempo. Mi dimenticai di Olly, finché non sentii qualcuno strattonarmi un braccio. Olly, per l’appunto.
Attraverso gesti molto confusi capii che era ora di andare, chissà quanto tempo era passato da quando io e lo sconosciuto avevamo cominciato a ballare. Sapevo che mia madre ci stava aspettando fuori dalla discoteca e che se l’avessi fatta aspettare un minuto di più non mi avrebbe nemmeno più permesso di restare fuori fino a quell’ora. Mi staccai leggermente dallo sconosciuto per accendere il cellulare e lessi 3.10 sul display. Non era tardi, era tardissimo!
Olly mi strappò dalle braccia del ragazzo e scappammo via dalla discoteca senza voltarci indietro. Pensai solamente al fatto che non c’era tempo, ma dopo pochi minuti mi pentii amaramente di ciò che avevo fatto. Non mi ero nemmeno voltata per salutare il ragazzo che avevo baciato.
Si, ho baciato uno sconosciuto e probabilmente sono rimasta tra le sue braccia per più di mezz’ora e nemmeno so il suo nome. Fantastico, pensai.
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The Perfect Stranger
RomanceAli è una ragazza, come tante altre. Insicura, tendenzialmente pessimista e irrimediabilmente sola. Una sera però, un'incontro sembra risvegliarla dalla sua vita noiosa e insoddisfacente. Uno sconosciuto la corteggia, come se esistesse solo lei al m...