Capitolo 13

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Stiamo comminando fin quando arriviamo al mio portone. Mi giro verso Payton e gli dico "mi mancherai" facendo la faccina triste
"Anche tu piccola, domani vengo in aeroporto, okay?" Dice Pay
"Va bene" dico
Sapevo che voleva venire in aeroporto infatti è per quello che gli volevo dare la collana lì.
Mi salutano e continuano a camminare.

Entro in camera e mio padre è addormentato ma mia zia è sveglia guardando il cellulare.
"Ciao zia" dico a bassa voce per non svegliare mio padre
"Ciao amo" dice lei
"Come è andata?" continua
"Bene bene, mi metto il pigiama e mi corico"
"Ok"
Attacco il telefono e mi cambio, appena tocco il letto mi addormento. Pay nel frattempo mi scriveva.
Pay❤️
Siamo arrivati in hotel adesso io e Nick
Mi manchi già
Ma ti sei addormentata?🥺
Mi sembra proprio di sì😂
Sicuramente sei così carina quando dormi
Vorrei essere lì con te
E accarezzarti i capelli
E il viso
Mentre ti guardo dormire
Notte piccola❤️
Ci vediamo domani in aeroporto❤️

L'indomani mattina guardo i messaggi e mi ritrovo i messaggi di Pay, li guardo e sorrido.
Comincio a preparare la valigia con mio padre e mia zia. Mi cambio per il viaggio e vado a fare colazione. Dopo la colazione salutiamo la signorina dell'hotel e mio padre dice
"Hello" dice fiero di se e la signorina lo risponde e ride.

Arriviamo alla stanzione prendiamo un autobus e poi arriviamo in aeroporto.
Facciamo il check-in e tutto quanto.
Dopo un po' Payton mi scrive.
Pay❤️
Dove sei?
                                                               *foto*
Arrivo, un attimo

Dopo un po' lo vedo arrivare verso di me. Lo presento a mio padre e mia zia.
"Sono il padre di Alessandra" dice mio padre porgendogli subito la mano
"Piacere Payton" dice Payton dandogli la mano
"Mi raccomando tratta bene mia figlia" dice mio padre
"Oookay..basta" dico io "vattene ora"
"Dai andiamo, ciao Payton" dice mia zia salutandolo e portando mio padre da un' altra parte.
"Ciao" dice Payton
"Mi mancherai dice guardandomi negli occhi"
"Anche tu" dico io
Vedo che gli scendono delle lacrime
"Aw cucciolo, dai ci vedremo presto..spero" dico io asciugandogli le lacrime.
"Si, piccola , te lo prometto" mi dice e mi abbraccia.
Saluto Usua
"Ciao amo" mi dice 
"Ciao amo, ma tu quanto rimani?" dico
"Io rimango altri 3 giorni, perché devo passare una settimana qui" dice lei
"Ah beata, comunque ci rivedremo presto" dico io
"Si"
"Trattami bene Usua, capito?" dico sorridendo a Nick
"Certo capo" mi dice lui, e ci abbracciamo.
Saluto anche Chase, Charli, Anthony e Avani...anche se mi guarda con una faccia falsissima.
Mi avvicino di nuovo a Pay e gli dico
"Ecco la tua maglietta" dico porgendogli la maglietta
"No, la puoi tenere"
Gli sorrido e lui lo stesso.
"Ho un pensierino per te" dico
"Dai piccola non dovevi" dice lui sorridendo
Gli do la scatolina. Lui la apre e vede la collana con il cuore.
"È stupenda , grazie piccola"
"Leggi cosa c'è scritto" dico indicandoglielo
"Anche se siamo distanti siamo sotto lo stesso cielo" dice lui leggendo.
Lo abbraccio e lo saluto velocemente per poi dirigermi  nell'altra stanza per aspettare l'aereo.

Dopo un'ora di ritardo arriva, finalmente.
Ci controllano i biglietti e saliamo.
Pay mi invió un messaggio. Una sua foto con la collana al collo.
Pay❤️
*foto*
sempre con me❤️
                                              sempre, cucciolo❤️
❤️

Mi addormento, il viaggio era molto lungo.
Arrivo a casa di mio padre l'indomani mattina ancora presto.
Mi butto nel letto e mi addormento subito.
Mi svegliai e vidi tutti i messaggi che mi avevano inviato tutti i miei amici.
"Come stai?" "Tutto bene?" "Bella Los Angeles? Immagino" "ma la foto con Pay amo😍" "come ti rispondee😍😍" "adoro" "ship"
Cominciai a rispondere a tutti. Ogni giorno uscivo con il mio gruppetto di amici e raccontavo tutto quello che era successo.
Facevo tante dirette su Instagram con Payton. Era veramente carino.
Facevamo le videochiamate quando da me era giorno e da lui notte e viceversa. Messaggiavamo tutto il giorno. Ritornai a casa da mia madre, le raccontai tutto e anche a mio fratello. (Si, ho un fratello più grande).
Ritornai di nuovo da mio padre.
Una sera mentre stavo facendo merenda e mio padre era rientrato  da lavoro da poco suonò il campanello.
"Chi è?" Rispose mio padre al citofono
"Un biglietto per la signorina Alessandra" disse il postino.
"Vado io" dissi.

Siamo sotto lo stesso cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora