24 marzo

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Di dove l'aere oleoso
la mal conciata ombrina
e l'occhio incauto aspira
patendo insaponato.

Sepastico dolciferando
e impuneando l'aspico
mai culla cespicava
sessalcida, ardita.

Di giada e di candita
di vomere pastosa
la maladita negna
e poi, la paladina.

Così balsamico, sì torbido
coniglio, dal madido
sospiro imbracca 'l neo
e del cantar rincuora.

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