Derek

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Ciao a tutti, mi chiamo Charlotte, ma tutti mi chiamano Charlie e ho 16 anni. Ho i capelli

lunghi, rossi e un paio di occhi verdi, delle guanciotte che tendono ad arrossire molto facilmente e la

carnagione davvero chiara, molto spesso pallida. Sono un po' bassa e "magra". Questo è quello che mi

dicono alcuni, io mi considero un elefante in calore. Ho purtroppo un terribile difetto: i miei occhi sono

molto espressivi e non riesco a nascondere il mio stato d'animo. Quando sono stanca, triste o

semplicemente sola sembrano grigi con qualche sfumatura verde e quando sono felice diventano verde

smeraldo. Ecco perchè anche se tutti mi dicono che ho degli occhi bellissimi io continuo ad odiarli, come

del resto odio me stessa. Ho un carattere di merda: non mi piace affezionarmi alla gente e molto spesso

tendo ad essere fredda e a nascondere quello che penso per paura di essere giudicata. Sono apatica,

ovvero non sento alcuna emozione. APATIA è  sinonimo di indifferenza: indifferenza al dolore, all' odio,

all' invidia, alla gelosia... Ma soprattutto all'amore. E questa è la mia carta vincente. Mi sono costruita

uno scudo che niente o nessuno sarà in grado di distruggere e ogni qualvolta che sono caduta, mi sono r

ialzata più forte di prima. Ho sofferto tanto e continuo a soffrire tutt'ora ma non darò a nessuno il potere

di diventare schiava. Non mi piace dipendere dalle persone e il mio migliore amico, unico e vero, mi ha

insegnato adessere forte, a cadere e a rialzarmi. Lui era la ragione per cui andavo avanti. Era la sola

persona con cui potevo parlare di tutto senza sentirmi strana o fuoriluogo. Lui si chiamava Derek ed era

davvero carino. Aveva i capelli scuri, un paio di occhi celesti come il cielo al mattino, era magro e

davvero alto. Lo amavo e lo amo ancora, ma non come fidanzato. Lo amo come si ama un fratello o una

sorella. Ma perchè sto ne parlando al passato? Semplicemente perchè una settimana fa mi ha lasciato

da sola. Si è suicidato. Ogni giorno per lui diventava più pesante e lui ogni giorno sembrava "svuotato"

della voglia di vivere. Così ha deciso di buttarsi giù dal decimo piano del suo palazzo. Non c'è la fatta.

Lui che mi ha reso la vita migliore, che mi convinceva che vivere era la scelta giusta e che valeva la

pena combattere, ha scelto il percorso più facile, quello della morte. 

#Flashback

Charlie: dove mi stai portando Derek?

Derek: oggi mariniamo la scuola mia Ariel! Ti porto in un luogo dove è ammessa solo la felicità e la gioia

di vivere. 

Era così che lui mi chiamava: Ariel. Per via dei miei capelli rossi lunghissimi e del mio desiderio di libertà.

Charlie: ohww.. allora non posso entrarci!

Derek: Smettila scemina.

Mi prese per mano e iniziammo a correre. Giungemmo a destinazione dopo circa 20 minuti di cammino.

Charlie: wow! Non ho parole Aladin!

Lo chiamavo Aladin perchè il suo più grande sogno era quello di volare lontano e di esplorare il mondo,

Lost of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora