Capitolo 1.

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Erano le sei del mattino, la sveglia era già suonata eppure sembrava ancora notte.

Controvoglia mi alzai, mi vestii ed andai a scuola. È così la mia routine ogni mattina.

Odio il lunedì.

Soprattutto quando hai matematica alla prima ora. Odio anche tutta quella gente che c'è in quell'edificio, anche se alcuni si salvano.

Con le cuffie nelle orecchie, camminai fra le strade di Brooklyn. I pensieri inondavano la mia mente, e il sonno si faceva sempre più pesante.

Non ho avevo proprio voglia quella mattina di andare a scuola, ero davvero di malumore. Entrai nel cortile della scuola, e raggiunsi il mio solito gruppetto di amici.

Jaden e Annabeth, i miei migliori amici, stavano chiacchierando fra di loro, ma ormai li avevo interrotti.

"Hey Cait!" disse Annabeth salutandomi.

"Ehilà, come va Cait?" disse invece Jaden.

Salutai entrambi con un sorriso e il cenno di una mano, ed aspettammo insieme che la campanella suonasse.

Pochi minuti dopo, suona ed entrammo.

Ci dividemmo frai corridoi per raggiungere i nostri armadietti. Lo aprii, e caddero tutti i libri a terra.
"Porca troia." esclamai in italiano, tant'è vero che nessuno mi sentì.

Ed ecco lì che il destino decide che proprio in quel momento, doveva assistere alla scena Justin Bieber.

Justin è uno dei più belli della scuola, lo ammetto, ma è un grandissimo stronzo in cerca di figa. Mi ero quasi meravigliata che ora fosse affianco a me, nonostante che io non sia una delle più popolari della scuola.

"Hey, tieni, ti è caduto." mi passò il libro di spagnolo, stranamente era gentile.

"Grazie mille." lo poggiai nell'armadietto e chiusi quest'ultimo.

"Piacere, Justin." mi diede la mano.

Ero letteralmente scioccata che uno così bello e popolare come lui mi stesse cagando.

"Piacere, mi chiamo Caitlin." dissi cercando di sembrare il più tranquilla possibile. Gli strinsi la mano e lui mi sorrise.

"Che materia hai alla prima ora?" mi sorrise gentilmente, ancora una volta.

"Matematica. Aula 14." posai i libri che avevo preso dall'armadietto in borsa.

"Oh, anch'io. Ti va di andare insieme?" se vi dicessi che ero sconvolta era ben poco.

Annuii e andammo verso la nostra aula. L'ora di matematica fu piacevole con lui, chiacchierammo tutto il tempo. Eppure non sembrava il ragazzo di cui tutti parlavano...

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