Capitolo 3.

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Capitolo 3.

Justin's point of view.

Mi stavo davvero fissando con quella Caitlin. Avevo risposto male ai miei migliori amici, e questo non accadeva mai.

Sapevo di aver trattato male Ryan, nel risponderlo in quel modo, ma non sapevo il perché, quando parlavano in quel modo di Caitlin diventavo una bestia.

Subito dopo pranzo, verso le 3, arrivò Ashley. Una delle mie amiche.

Più che altro non è una mia amica. Lo ammetto, è una puttanella di turno. La fottevo da più di un mese.

Magari fare del sesso con lei mi avrebbe levato a quella dalla testa.

Caitlin's point of view.

Annabeth era a casa mia, assieme Jaden. Stavamo studiando per una ricerca di francese, ma non riuscivo a concentrarmi.

Quel Justin era perennemente nella mia testa.

Annabeth se n'era accorta del mio silenzio molto strano.

«Cait? C'è qualcosa che non va?» chiese interrompendo la ricerca.

«No, tutto bene Ann. Solo che non capivo alcune cose in francese, ecco tutto.» dissi disinvolta.

Annabeth proseguì con la lettura. Davvero non ci capivo un tubo di ciò che stavamo scrivendo. Avevo quel Justin in testa e non riuscivo a levarlo.

Justin's point of view.

«Mhh.. Justin.. Continua..» disse Ashley mentre gemeva ad ogni mia spinta.

Le baciai il collo, e lei lo inclinò dandomi più spazio. Iniziai a succhiare sul suo petto ogni centimetro, lasciandole dei segni.

Continuavo a dare il meglio di me, quando raggiungemmo il piacere.

Rotolai di lato, mi rilassai. Strabiliante.

«È stato davvero meraviglioso» dissi respirando affannosamente.

«Mhh.. Si Justin, ma lo sai che questi lavoretti costano un bel po'» era anche lei ancora un po' affannata, ma già rompeva il cazzo.

«Uhm..Sì Ashley..» salii di nuovo sopra di lei e ricominciammo il nostro rapporto sessuale.

Immaginavo che lei era Caitlin. Le accarezzai il ventre, le diedi alcuni baci sul seno.

Andai delicatamente, fin quando tornai sulla terra. Lei era Ashley, non Caitlin.

Ma perché pensavo ancora a lei? Non lo capisco, davvero.

Mi scocciai di continuare, e rotolai al mio posto.

«Ma come?! Sul più bello?!» sbottò Ashley.

Sbuffai. «Là stanno i soldi. Non ne ho più voglia, scusa. Ci vediamo la prossima volta.»

Mi diede una delle sue occhiatacce e si alzò. Indossò i suoi panni, raccolse i soldi e uscì di casa.

Volevo Caitlin. La volevo davvero.

Forse non la volevo con me, come ragazza. Forse era una fissa per portarla nel mio letto.

Il giorno dopo.

Caitlin's point of view.

Martedì. La sveglia suonò ed io mi alzai. Con la solita routine, dopo mezz'ora fui pronta.

Salutai mio fratello ed uscii di casa.

Con le cuffie nelle orecchie e la solita musica, camminai per le strade di Brooklyn raggiungendo la mia scuola.

Avevo controllato sul sito dell'istituto le ore di Justin. Alla 4ª ora avevamo chimica insieme.

Avevo davvero l'ansia. Non vedevo l'ora di incontrarlo.

Diamine, non mi piaceva, ne ero sicura. Il fatto era che il ragazzo più carino della scuola mi stava cagando, ecco tutto.

Era solo questo, mi auto convinsi. Era solo questo.

Come al solito, salutai Annabeth e Jaden che chiacchieravano tranquillamente sul muretto nel cortile della scuola.

Suonò la campanella e andai nel mio armadietto, prendendo i libri.

Ripensai a ieri. I libri che cadono a terra, Justin che ne raccoglie uno, l'ora di matematica... Rabbrividii.

La sua mano mentre tocca la mia, quando afferrai il libro...

"Pianeta terra chiama Caitlin. Troppe fantasticherie!" dissi a me stessa.

Le prime due ore passarono velocemente. Arrivata la 3ª ora l'ansia salì. Mi stava travolgendo.

Camminai lentamente raggiungendo l'aula e lo trovai lì, 2ª fila ultimo banco. Alzò lo sguardo verso di me e sorrise maliziosamente.

Fece cenno di andare vicino a lui. Non sapevo che fare, quindi, andai.

«Ehilà!» mi squadrò dalla testa ai piedi, si leccò le labbra.

L'ansia cessò ma la delusione mi stava mangiando dentro. Sapevo che per lui ero solo interesse fisico.

«Ciao.» sbottai, posando i libri sul banco.

«Mhh, poco scortesi oggi.. Che c'è, ti sono caduti altri libri a terra ma al posto mio non c'era nessun figo a raccoglierteli?»

Cristo, la delusione si trasformò in rabbia.

Inarcai un sopracciglio, lo guardai storto.

«Mhh, che c'è, ieri facevi il santarellino del cazzo, quello puro e casto, ed oggi sei lo stronzo di turno? Senti, non ho proprio voglia di parlare. Quindi, se non ti dispiace..» mi alzai e cambiai banco, spostandomi accanto ad una mia vecchia amica.

Justin fu sorpreso dalla mia mossa. Forse ci rimase anche male, ma subito dopo chiamò un'altra carina della classe per sedersi accanto a lui.

Ci rimasi davvero di merda.
H

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 09, 2014 ⏰

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