"Sicuro che basterà questo?"
"Sono un professionista non un novellino. Non mi servono armi pesanti."
"Perché quello non è pesante." Disse l'alto uomo indicando il fucile da cecchino nelle mani del giovane ragazzo.
"Questa bellezza è di sicuro più leggera di te." Disse il ragazzo ridendo guardando lo sguardo annoiato dell'uomo.
"Ora basta scherzare. Chi è il prossimo fiore." Disse il ragazzo dai capelli rossi. L'uomo sospirò, odiavano quel lavoro ma era l'unica cosa che li faceva avere soldi per l'ospedale, il suo sguardo fece capire tutto all'altro. "No, avevo detto che non lo avrei più fatto." disse il ragazzo scuotendo la testa violentemente mettendosi le mani nei capelli.
"Questo non è un suo ordine, viene dai piani alti. Lo sai che a loro non interessa. Ti giuro ha cercato in tutti i modi di non darti questo incarico, non lo hanno ascoltato."
"Hyungwon, cazzo avevo detto che non lo avrei più fatto."
"Kihyun ti sembra che io l'abbia presa bene quando Wonho me lo ha detto! Non l'ha presa bene nemmeno lui! odia quando ti fanno fare questo." Hyungwon aveva urlato disperato. "Vuoi che lui stia male? No, allora fai quello che ti dicono." Disse poi buttando il fascicolo sul tavolo e uscendo dalla casa del rosso sbattendo forte la porta.
"Merda." Kihyun prese il fascicolo e aprendolo.
Nome: Y/n L/n
Livello di pericolo: Alto
Descrizione:
Il soggetto è estremamente abile nel combattimento, addestrato per uccidere e torturare, abile anche con le armi, non farsi confondere dal carattere gentile-
Kihyun smise di leggere appena vide che aveva bisogno di copertura. Prese il telefono e digitò quel numero che si era ripromesso di non chiamare dato che le informazione gliele dava tutte Hyungwon.
"Pronto?"
"Stronzo..."
"Dimmi."
"Chi cazzo mi hai dato da uccidere. Questa tipa/o è un cazzo di serial killer o cosa? Ma sei serio?"
"Smetti di fare il duro con me. Non sono stato io darti l'incarico, ho aspettato tre mesi prima di darti quel cazzo di fascicolo. Mi hanno minacciato quando hanno visto che non ti avevo dato il fascicolo. Hanno minacciato me, la mia famiglia e lui. Ho dovuto accettare, loro non devono toccarlo, lui non farà parte di questo. Mai."
"Porca puttana ma perché tutti a me?"
"Non ci posso fare nulla."
"Cazzo mi vogliono prorpio far diventare pazzo." L'uomo all'altro capo del telefono rise.
"Da quant'è che non parliamo."
Kihyun rise. "Da quando vi siete messi insieme, credo. Magari poi usciamo tutti insieme dopo questi casini. Che ne dici?"
"Ahah. Ottima idea."
"Ci sentiamo Wonho." Kihyun chiuse la chiamata, sospirò. Prese le chiavi di casa ed uscì. Camminò per vari minuti quando arrivò davanti al negozio di fiori. Guardò dentro e vide una ragazza, sorrise ed entrò. "Buongiorno Kihyun." Disse la ragazza che era intenta a sistemare dei fiori in un vaso. "I soliti?" Chiese sorridendo. "Sì, grazie. Gentile come sempre anche la mattina presto." Disse Kihyun ridendo. Lei ridacchiò prendendo delle peonie e formando un mazzo avvolgendolo in un foglio di plastica. "Ecco qua, spero gli piacciano."
"Oh adora le tue peonie. Ma continua a sgridarmi, dice che devo smettere di scusarmi con lui." Disse il rosso sorridendo e pagando. "È sempre stato affezionato a te. Odia quando ti vede con quello sguardo malinconico." Disse la ragazza accarezzando il volto del giovane. "Quindi vedi di sorridere quando vai a trovarlo, starà meglio se ti vede sorridere."