Stava correndo, nonostante tutti gli alberi che gli sbarravano la strada lui correva. Correva anche se le forze lo stavano lasciando ed i muscoli erano doloranti.
"Da questa parte! Sento dei movimenti!" Il ragazzo cominciò a correre più forte, guardandosi dietro sempre più spesso, tanto da non accorgersi di essere andato contro qualcuno. "Ahi, ahi ahi." Lo sconosciuto disse. Il ragazzo cercò di alzarsi un dolore forte gli colpì la caviglia e si accasciò a terra dolorante. "Su, su ragazzo." Lo sconosciuto si alzò lentamente, lo coprì con una coperta leggere dal colore candido. "Mettitelo sopra la testa." Disse, il suo volto coperto da un cappello di paglia.
"Presto di qua!" Le urla di uomini fecero spaventare il ragazzo che cercò di alzarsi. "Stai giù, li confronto io." Il gruppo di uomini stava venendo verso i due. "Mani in alto!" Lo sconosciuto alzò le mani. "Che state facendo qui fuori?" Chiese l'uomo armato. "Oh per tutte le zucche, non posso nemmeno tornare a casa senza che qualcuno mi punti una pistola contro?" Disse cappello di paglia ridendo appena.
"Dove sta andando? Chi è la persona con lei? Cosa stava facendo?" Disse l'uomo arrabbiato continuando a tenere alzata la pistola. "Quante domande agente. Stavo tornando alla mia locanda dopo una giornata di funghi, questa giovane mi ha chiesto se c'era un posto dove riposare e le ho consigliato la mia locanda, nel mentre andavamo lei è inciampata e si è fatta male." Disse lo sconosciuto con molta calma, indicando la caviglia scoperta.
"Tu! Girati!" Disse l'agente puntando la pistola verso la figura girata. Il ragazzo spaventato si girò lentamente, le spalle gli tremavano dalla paura. L'agente spalancò gli occhi alla vista della figura davanti a lui. Sotto la coperta spuntava il volto di una giovane donna dagli occhi grandi e spaventati, il suo viso delicato dai lineamenti fini la rendeva ancora più bella. L'agente si riprese e guardò il cappello di paglia. "Lei si tolga il cappello!" L'altro esitò poi decise di togliersi il cappello. Una ragazza apparve da sotto il cappello, i suoi capelli le scivolarono sulle spalle ed i suoi occhi si posarono sul gruppo di agenti.
"Oh sei tu." Disse l'agente riponendo la pistola nella fondina. "Jaemin dovresti conoscere il paese come le tue tasche eppure ti sei dimenticato che esiste una sola locanda in questo posto." Disse la ragazza alquanto annoiata, Jaemin sospirò. "Invece di farmi la predica dovresti portare la tua ospite, si sta facendo buio vi accompagnamo."
"No, il vostro aiuto non serve so cavarmela da sola." Disse la giovane raccogliendo lo zaino che aveva lasciato per terra e aiutando l'altra ragazza ad alzarsi. "Potete continuare la vostra ricerca alla volpe." Jaemin spalancò gli occhi come fa sapere che stiamo cercando qualcuno. "Ti si legge in faccia." Disse la ragazza chiedendo poi alla giovane di salirle sulla schiena.
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"Ecco siamo arrivati." Disse cappello di paglia posando il ragazzo su una sedia vicina alla porta di casa. Prese la chiave ed aprì la porta. "Torno subito vado ad accendere una luce." Fece per andare ma fu presa per la manica. "Credo di farcela." la voce che uscì dalla sua bocca spaventò il ragazzo e guardò l'altra con uno sguardo preoccupato. "Entra ti spiego tutto." Disse la giovane prendendo per mano il ragazzo è portandolo all'interno. La locanda era accogliente ed emanava un buon odore che gli ricordava casa propria, le pareti e il pavimento in legno dimostravano che era un posto antico e si era mantenuto bene negli anni.
"La coperta che hai addosso è magica. L'ho fabbricata io." Disse facendo sedere il ragazzo in cucina, si girò verso gli sportelli della cucina e tirando fuori una teiera cominciò a preparare del tè."Mio nonno viveva qui ed era un fabbricante di stoffe mi ha insegnato a fabbricarle." Posò una tazza di tè caldo davanti al ragazzo e ricominciò a parlare:
"Dimmi un po'...Che ci fa un forestiero da queste parti?"
"Io...Stavo scappando." Disse il ragazzo titubante prendendo la tazza nelle mani. "Ho notato....di che branco sei?" Chiese l'altra sedendosi a sua volta alla tavola con la propria tazza in mano.