Riccardo's pov
Era un semplice pomeriggio afoso di agosto, uno di quei pomeriggi dove non hai voglia di fare niente. Ero assorto nei miei pensieri fino a quando una voce limpida disse qualcosa
<<ehi papà>> disse mia figlia Ariel mentre si sedeva vicino a me sul divano
<<cosa c'è tesoro?>> le domandai guardandola negli occhi, erano uguali a quelli di mio marito
<<ma tu e papà come vi siete conosciuti?>> chiese lei facendo un sorriso gigantesco
<<sei proprio curiosa eh>> mormorò Gabi mentre usciva dalla cucina e portava la merenda
<<dai papà>> urlò Ariel
<<eh va bene>> disse sconsolato il rosa mentre si sedeva sulla poltrona
flashback 5 anni prima (Gabi's pov)
Appena finito liceo, avevo trovato un lavoro nel mondo delle navi. Era il mio primo giorno e mi sarei imbarcato per il grande continente, l'America. Avevo abbastanza, ovviamente, non conoscevo nessuno e mi sentivo disorientato.
Dopo qualche ora avevo preso dimestichezza, dovevo fare solo il cameriere su una nave da crociera dove ci saranno stati migliaia di sconosciuti, gente che ne aveva passate di mille colori, che cosa poteva andare storto?
Appena finii di pensare, andai nella stanza per prendere le ordinazioni quando incrociai i suoi occhi, due occhi da cerbiatto. Rimasi quasi meravigliato a vedere qualcuno di così carino ma poi mi ricomposi e andai a servirlo
<<Salve, cosa desidera ordinare?>> mormorai
<<Una bella pizza margherita, grazie>> disse lui sorridendo e porgendomi il menù
<<Mentre da bere cosa vuole?>> domandai cercando di stargli più tempo vicino possibile
<<Una semplice bottiglia d'acqua naturale>> rispose lui
Tornai nelle cucine per riferire le ordinazioni di quel ragazzo con quel fascino così misterioso
Finì la mia prima serata a bordo della nave e il ragazzo bruno si avvicinò per pagare
<<È la sua prima giornata qua?>> domandò Nelly la cassiera
<<Si>> rispose il ragazzo
<<Allora mi dovrebbe mostrare la sua carta di identità, è la prassi>> affermò lei
A quelle parole drizzai in piedi per vedere il suo nome scritto sulla carta, lessi "Riccardo di Rigo" cercando di far finta di niente. Finiti gli ultimi clienti decisi di andare in cabina ma a metà strada mi sentii strattonare.
Era quel Riccardo. Adesso cosa voleva da me.
<<Ho potuto notare che non hai mai tolto lo sguardo da me per tutta la serata, se ti va ci possiamo conoscere>> mi disse lui sistemandosi la camicia
<<Mi hai fatto prendere uno spavento comunque certamente>> risposi felice
Andammo nella sua cabina e passamo lì fino a mezzanotte, era uno spasso parlare con lui. Era italiano e mi parlò un sacco della sua cultura e del suo paese ma dopo dovetti tornare nella mia cabina.
Il resto dei giorni fu simile al mio primo giorno con Riccardo ma ormai era giunto l'ultimo giorno e io dovevo prendere assolutamente coraggio, quella era la mia ultima possibilità.
Finito il turno di lavoro andai velocemente alla cabina di Riccardo e bussai per farmi aprire.Dopo qualche secondo il moro mi aprì in accappatoio
<<Scusami ma ero andato a fare la doccia e non mi sono accorto dell'ora>> rispose lui imbarazzato
<<Tranquillo, sei super sexy anche così>> dissi io ridacchiando
Non riuscivo più a resistere così mi avvicinai e lo baciai sulle labbra. Lui, all'inizio, era stupito ma dopo poco ricambio il bacio e mi fece coricare sul suo letto. Continuammo a baciarci fino a quando io capovolsi le posizioni e cominciai a lasciargli una scia di succhiotti sul collo. Dopo qualche minuto Riccardo ribaltò le posizioni e cominciò a togliermi i pantaloni.
Ritorno al presente (riccardo's pov)
<<oh è così che tu e papà vi siete conosciuti, che bello>> disse Ariel tutta felice mentre beveva il suo succo
<<Eh si>> dissi io sorridendo per poi lasciare un bacio sulle labbra a mio marito
Angolo autrice
Weila, è da un po' che non scrivo nulla ma oggi avevo voglia comunque la scena nella cabina ve la lascio immaginare e poi certe cose alla piccola Ariel non si possono raccontare lol
Adios