📍Boston, 4 marzo 2020
«Cercasi coinquilino. Bel bilocale, recentemente ristrutturato, nella zona centrale di Back Bay. Prezzo trattabile». Stella lesse ad alta voce l'annuncio che Arianna stava tentando di affiggere sulla bacheca dell'ospedale, litigando con una puntina che non ne voleva sapere di raddrizzarsi. «A che ti serve un coinquilino? Pensavo ti piacesse vivere da sola.»
Arianna sbuffò: la locandina di una campagna dell'ospedale, quella con i testoni sorridenti di due medici che nemmeno lavoravano lì, coprì quasi completamente il suo avviso, e ora tutto ciò che si poteva leggere era "Cercasi Bel Chirurgo esperto nella nella disfunzione erettile. Perché non deve crearvi disagio e come porvi rimedio. Prezzo trattabile". «Mi piace eccome stare da sola. Ma a quanto pare il signor Daniels sta facendo la bella vita in Florida. Ha speso tutto. E ora che si è messo in testa di farsi la falloplastica ha bisogno di soldi, perciò mi ha aumentato l'affitto.»
Stella sgranò gli occhi, «Vuole... vuole farsi allungare il pene?»
«Chi vuole farsi allungare il pene?» Alex arrivò alle loro spalle, l'espressione interessata, stringendo due bicchieri di caffè. «Comunque, signore, questi sono per voi» aggiunse allungando le braccia.
«Il signor Daniels» rispose Arianna distrattamente, ancora alle prese con la puntina, che sì si era raddrizzata, ma ora si era incastonata nella bacheca.
«Quel vecchio marpione» commentò Alex, scuotendo la testa, con un sorriso evidentemente carico di stima.
«Alex, ma questo bicchiere è vuoto» gli fece notare Stella, mostrandogli il contenuto. Ormai non si sorprendeva neanche più: lo conosceva da così tanto tempo da sapere che tutto questo faceva parte del suo "essere Alex".
«Ah... in effetti dimenticavo che li ho bevuti strada facendo. Scusate, ragazze, ma sono distrutto.»
Stella non fece una piega, d'altronde quando erano al liceo una mattina si era presentato in pigiama, perché "aveva troppo sonno e faceva troppo freddo per vestirsi", così si limitò a restituirgli il bicchiere vuoto e borbottare tra sé che non avrebbe mai e poi mai dovuto sedersi accanto a lui in prima elementare.
«Fatto» esultò Arianna, le braccia al cielo, ammirando il suo annuncio, che pendeva leggermente da un lato, ma che ora si leggeva perfettamente.
Alex si avvicinò alla bacheca e strizzò gli occhi per leggere, «Così, cerchi un coinquilino, eh? Che coincidenza: io cerco casa», si rivolse ad Arianna con quell'espressione che lui riteneva essere "il suo cavallo di battaglia": sopracciglia sollevate, labbra pressate in un accenno di sorriso storto e le fossette messe in bella mostra. Stella e Arianna glielo avevano detto un sacco di volte che sarebbero bastate solo le fossette a conquistare ragazze e ragazzi indistintamente, senza quell'espressione da idiota, ma Alex le odiava, sosteneva che gli dessero un'aria più da cucciolo che non da duro.
Arianna gli mise un braccio intorno alle spalle, amichevolmente. «Mi spiace, Alex, ma sono richieste tre qualifiche fondamentali: alzare la tavoletta del water prima di andare in bagno, non bere il mio caffè e non provare a entrare nelle mie mutandine.»
Con il tempo Arianna si era abituata all'atteggiamento e alle battute di Alex, che si divertiva proprio a filtrare con qualsiasi cosa respirasse e non riusciva a farne a meno. All'inizio lo aveva etichettato come donnaiolo e aveva deciso di starci alla larga, perché l'ultima cosa di cui aveva bisogno era qualcuno che le ricordasse costantemente Federico, ma poi Stella, che lo conosceva da quando avevano sei anni, le aveva spiegato che quello era solo il suo modo di combattere la timidezza e interagire con la gente, paradossalmente lo faceva sentire meno a disagio.
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Colpa delle favole (Spin-off di Odio le favole) || SOSPESO CAUSA SESSIONE ESTIVA
Romance°Spin off di Odio le favole° Arianna e Federico avevano fatto un patto: lasciarsi il loro burrascoso passato alle spalle e ricominciare da zero, potendo contare sull'appoggio e il sostegno di Pietro e Adele, più uniti che mai, e della solita spumegg...