Giuseppa era stufa di tutta quella confusione in quella che doveva essere la sua "casa" ma di casa aveva ben poco. Ormai Roma era in pieno periodo di quarantena e lei non poteva più scappare da quelli che dovevano essere i suoi genitori.
"Basta Giuseppa! Vai in camera tua e restaci." disse la madre con un gesto seccato della mano mentre Giuseppa sbatte i piedi a terra e chiude prepotentemente la porta con un tonfo sordo.
Alzò la maglia e passò lentamente la mano gelida sui lividi causati dalle continue botte di suo padre; non sarebbe riuscita a resistere in questa quarantena con i suoi genitori, l'unica cosa che voleva era uscire ma non aveva l'autocertificazione.
Cosa ti importa Giuseppa! Se resti qui muori!
Giuseppa volle dare ascolto a quella vocina che le urlava prepotentemente di scappare così aprì la finestra e guardò le scale antincendio sulla sua destra. Lasciò il cellulare sulla scrivania e prese un giubbotto e uscì dalla finestra rimanendo in bilico sul cornicione.
Cominciò a scendere lentamente da quelle scale e appena provò a mettere il piede sull'ultimo piolo scivolò per le goccioline di umidità dovute all'orario.
Giuseppa si preparò al duro contatto con le strade di Roma ma sentì un'esclamazione e si ritrovò stesa sopra a qualcuno.
"Piccola, hai l'autocertificazione per stare fuori casa?"domandò la persona su cui si era trovata stesa Giuseppa. Si tirò leggermente su e si accorse di aver già visto questa persona, aveva un viso così familiare.
"Ehm...io..."entrata nel panico Giuseppa non seppe più cosa rispondere fino a quando l'uomo non interruppe il silenzio
"Allora sei una cattiva bambina"disse guardandola dall'alto in basso. Si alzò e le tese una mano"Non mi hai ancora detto il tuo nome"
"Giuseppa"rispose timidamente accettando l'aiuto del seducente estraneo
"Bellissimo nome."disse "Io sono Giuseppe Conte, l'attuale presidente del consiglio"
Lo aveva visto centinaia di volte in televisione e avrebbe potuto dire a mani basse che dal vivo era sicuramente molto più attraente di quanto non lo fosse già sul piccolo schermo.
"Cosa ci fai fuori casa senza autocertificazione?"domandò con tono più autoritario
"Sono scappata di casa,i miei mi trattano male,volevo uscire,non posso continuare a vivere così."disse Giuseppa che scoppiò a piangere sulla giacca formale di Conte.
"Piccola non fare così. Se ti trovi in questa situazione puoi sempre venire a casa mia e diventare una delle mie bimbe."disse lui accarezzandole la schiena nel tentativo di alleviare le sue sofferenze.
"Portami con te."disse Giuseppa tra le lacrime
"Fammi essere il tuo nuovo inizio" le sussurrò all'orecchio.