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Mi chiamo Caitlin Snow, ho 27 anni e sono nata a Central City, una grande città dell'America orientale.
Mia madre è morta in un incidente stradale che gli costò la vita 4 anni fa, spesso capita di pensarci,mi manca molto.
Mio padre, uno scienziato, se ne andò 1 anno fà dicendomi che stava andando a lavorare per un grande progetto che mi riguardava personalmente.

-"Caitlin, da mesi sto lavorando in un grande progetto che ti riguarda, la tua bontà e il tuo voler sempre aiutare tutti verranno ripagati, grazie a quella che sarà la mia invenzione potrai aiutare tutto il mondo, d'altronte è sempre quello che hai sognato,vero?
Ora me ne vado, ma non è un addio, ma un arrivederci, tornerò."

Queste furono le sue ultime parole prima di chiudere la porta alle sue spalle ed andarsene.

È vero, quello che ho sempre sognato è sempre stato quello di poter aiutare più gente possibile, di rendermi utile per questa città, di lasciare un segno positivo dentro ai cuori delle persone.
Proprio per questo ho fatto vari lavori, grazie alle mie conoscenze e passioni tramandate da mio padre ho potuto lavorare come volontaria per varie associazioni ospedaliere, trovando cure per varie infezioni e virus.
Anche per questo sono molto nota nella mia città,ho questa fama di "salvatrice" che ormai mi contraddistingue, ma non è quello che conta, quello che conta è poter salvare più vite umane possibili.

Grazie al mio attuale lavoro lo sto facendo ora più che mai.
Lavoro da circa due anni nei laboratori della Medical center della mia città, e grazie anche all'aiuto dei miei colleghi stiamo lavorando ad una cura per un virus che sta colpendo gran parte dei paesi che purtroppo si trovano in grave crisi economica, come l'Africa e tutti i paesi confinanti.
In questi giorni sento che pian piano siamo vicini alla soluzione, e che a breve riusciremo a completare la cura.
Io ed alcuni miei colleghi ci siamo incaricati di portare personalmente  le cure a quelle persone in grave difficoltà,voglio vedere in prima persona cosa sta succedendo in quelle zone.

Ma adesso però basta pensare,sono quasi le 8, è ora di andare.

Dopo essere salita in auto e aver accesso il motore, mi dirigo verso il medical center in centro città.

Dopo essere arrivata scendo dall'auto e mi dirigo verso l'entrata, non prima però di aver indossato la tuta anticontagio, guanti, occhiali e mascherina.
Fà molto caldo con questa tuta,ma dopo tutti questi mesi ormai ci ho fatto l'abitudine.

Essendo il capo reparto, vengo inondata da saluti come tutte le mattine.
E come tutte le mattine c'è un gran via vai di medici e scienziati nel reparto.

Caitlin, è così che voglio che mi chiamino i miei colleghi non ho mai voluto che con me si usino i soliti convenevoli, anzi, siamo tutti colleghi per un obiettivo comune,non esiste gente superiore o inferiore.

-"Caitlin aspetta!" sento urlare alle mie spalle.

Mi giro cercando di capire il perchè di tanta urgenza.

-"Caitlin, forse sono riuscito a trovare quello che mancava per completare la cura!" esclama Clark, il mio più stretto collaboratore.

-"perfetto,mostrami cosa hai scoperto,andiamo" esclamo facendo cenno di incamminarci.

Dopo essere arrivato nella sua postazione mi indica di guardare al microscopio.

-"Clark ma quello che vedo è fantastico,le molecole sono diventate di un bianco pallido... questo è segno che il nostro antibiotico ha funzionato ed è riuscito ad uccidere il batterio!" esclamo al settimo cielo.

Entrambi ci lasciamo andare ad un lunghissimo abbraccio.

È da mesi che ci stiamo lavorando,è finalmente siamo giunti ad una soluzione, tutte quelle persone potranno finalmente guarire e tutti quei morti calare rapidamente.

Nel bel mezzo dei festeggiamenti arriva il portire dello stabile.

-"signorina Caitlin, c'è un uomo che dice di cercarla, la sta aspettando di sotto"

-"va bene, avvisa il signore che sto arrivando.
Clark, nel frattempo comunica tutto agli altri, e da domani iniziamo le spedizioni"

Scesà giù all'entrata non riesco a credere ai miei occhi.

È mio padre.

Killer FrostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora