Valutazione preselezioni

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Un caloroso benvenuto ai bravissimi partecipanti che hanno consegnato. Ci tengo a farvi sapere che ho apprezzato tutti i vostri testi, anche laddove il punteggio non è altissimo per via della forma oppure della poca attinenza alla traccia.

Sono stati riportati i testi e le valutazioni per motivi di trasparenza.  Ho dovuto eliminare qualche spaziatura per motivi di lunghezza del capitolo, quindi vi chiedo scusa.
Sono stati valutati (in ordine di importanza) i seguenti aspetti: attinenza alla traccia, sintassi, grammatica.

Classifica preselezioni

►1) Mickey_005 97 punti
"Il ramo più alto, la cima, quello che non si raggiunge mai: l'umiltà." E perché non si raggiunge mai? In realtà non sentiamo parlare spesso di persone umili? Non è anche un complimento che spesso ci sentiamo rivolgere? Questo perché probabilmente non molti danno un significato a questa parola, o si preoccupano di andare a controllare sul vocabolario. Insomma, questo potrebbe rubare solo qualche minuto del nostro prezioso tempo, dopotutto. È, quindi, bene, capire cos'è l'umiltà e a chi può essere affine.
"Virtù per la quale l'uomo riconosce i suoi limiti eliminando ogni forma di orgoglio o superbia". Un esempio? Gli scrittori, ma non tutti, attenzione, solo quelli veri. Quegli scrittori che accettano la critica, ammettono l'errore, e lo fanno proprio, solo ed esclusivamente per migliorare. Quegli scrittori che scrivono per narrare, per condividere con altri emozioni e idee, ma non imporle o imporre che siano le idee giuste, assolute. Lo scrittore vero scrive per passione, non per fama. E scrivendo, diventa lui stesso un libro. Un libro aperto, pronto a essere letto, poiché ciò che lo scrittore racconta, può anche essere un fantasy, ma avrà sempre qualcosa di chi la scrive. Ma in conclusione questa famosa umiltà esiste o no? Beh, se lo dicessi io non sarei molto umile, no? Però credo che un po' tutti siamo d'accordo sul dire che raggiungere questa virtù non è affatto semplice e non è da tutti, il tentativo non basta.

►2)  Mar_Grinev 91 punti
Ghirigori scuri sporcano il foglio, formando quelle che paiono essere parole. Gesti rapidi e frenetici accompagnano lo scorrere della matita sulla carta. Umiltà. Un uomo solo, in una stanza buia, fogli sparsi dappertutto. E quella parola risuona incessantemente nella sua testa.Umiltà.È la consapevolezza di non poter far altro che limitarsi a scrivere, raccontare storie, sperando che qualcuno le legga o ne sentano almeno parlare. Umiltà.
Le sue frasi non infiammeranno il cuore degli uomini, ma scivoleranno via, come acqua.E lui non sarà nessuno. Verrà dimenticato, come tanti altri. Perché le sue parole sono dimenticabili, dopotutto. Umiltà. Le parole sul foglio paiono una creatura morta, una mostruosità priva di vita.Umiltà.Vita... pensieri confusi si affacciano nella sua mente. Pensieri formati da parole, pensieri che lo fanno sentire vivo.Cogito ergo sum, si dice.E quello che pensa può essere trasferito su carta.Un'altra consapevolezza, silenziosamente, lo raggiunge. Umiltà. Le parole sono imperfette, ma possono cambiare, diventare vive. È una cosa che può fare, con l'umiltà.

►3) LauraStabile2 85 punti
In principio Lo Scrittore creò il Mondo, le terre emersero dagli Oceani e Il Firmamento si popolò di Soli, Lune e Stelle. Le montagne emersero e i fiumi iniziarono a scorrere. Le lande ebbero un nome.Il Mondo era deserto e vuoto, così lo Scrittore disse: "Vi siano creature: animali, esseri nel cielo, nel mare e sulla terra. Vi siano piante ed erbe, buone e cattive, che sfamino, avvelenino e curino. E vi siano Razze superiori che regneranno su questa Terra, ne trarranno frutto ed evolveranno nel suo abbraccio"E le Razze popolarono il Mondo, e lo Scrittore li fece Personaggi, capaci di amare, odiare, uccidere, dare la vita, rubare ed offrire. E le Storie presero vita.
Egli era il Demiurgo, era tramite lui che le cose divenivano nel Mondo. Senza un suo pensiero o un suo tratto di inchiostro tutto era fermo, congelato in una non vita. Ma Egli scriveva. Senza sosta, senza stancarsi, portava alla luce le Storie: di potenti e di accattoni, di soldati e ballerine, di venditrici, uomini d'affari e prelati. Pagine e pagine raccoglievano la sua opera creatrice e ogni giorno il suo Mondo viveva, dal sorgere al calare della sua vena d'inchiostro.
Poi un giorno lo Scrittore pensò che la sua Opera era destinata ad essere conosciuta, dopo tutto Egli creava Mondi, faceva vivere Storie, muoveva Personaggi. Pieno di tracotanza inviò il manoscritto alle case editrici, una, due, dieci.La sola che gli rispose, gli disse, laconicamente, che il manoscritto necessitava di editing, e gli consigliò un professionista del settore. L'editor gli rimandò l'Opera, piena di segni rossi e con almeno metà delle pagine da stralciare."Questo è il lavoro preliminare per sperare di essere preso in considerazione. Ci risentiamo quando avrà corretto."E lo Scrittore, affranto, si rimise, stavolta umilmente, al lavoro...

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