Il Mare

98 8 0
                                    

Certe volte mi sembra di fare sempre gli stessi errori.                                           Oggi avevo proprio bisogno di stare da sola. Il modo migliore per sentirmi meglio è andare sulle montagne, dove nessuno può raggiungermi. Ci siamo solo io e loro. Purtroppo, però, è inverno, quindi vedrò le montagne solo la prossima estate. Non sapendo dove andare, ho iniziato a vagare per la città, le cuffie nelle orecchie. Ho camminato tanto, avevo solo bisogno di pensare, o forse è proprio questo a farmi stare peggio. Rimanere sola, sola con i miei pensieri. Sono sempre stata una ragazza pensierosa, spesso mi capita di star facendo qualcosa e improvvisamente perdermi nei miei pensieri, senza nemmeno rendermene conto. Certe volte sono pensieri stupidi, altre sono così profondi che mi distacco tanto da chi mi sta intorno fino a quando qualcuno non mi chiede:- Sei triste?- No, non sono triste. Qualche volta mi è capitato di pensare perché ero triste, ma altre volte sono solo persa nei miei pensieri.                         

Sono arrivata fino alla spiaggia. Ero molto stanca, quindi ho deciso di fermarmi lì per un po’. Ora sono seduta sulla sabbia fredda. Il cielo è coperto da un fitto strato di nuvole, il paesaggio intorno a me è grigio e triste. La bandiera della spiaggia si muove, sbalzata da tutte le parti con violenza dal vento invernale. Se guardo dritto davanti a me, vedo il mare. Sono lontana dal bagnasciuga, riesco a vedere solo l’indistinta linea dell’orizzonte. Quando ero piccola pensavo spesso a cosa potesse esserci alla fine del mare. L’ipotesi più probabile, per me, era che oltre l’orizzonte ci fosse una grandissima cascata che precipitava in mari sconosciuti. Piccola premessa, non sono Terrapiattista, era solo l’ipotesi di una bambina di tre anni. Adesso, guardando l’orizzonte i miei pensieri volano via veloci. In questo momento mi sento come in un labirinto. Non importa quanti corridoi giusti prenderò, farò sempre lo stesso errore, girerò sempre nel corridoio sbagliato, incontrerò sempre le conseguenze, il Minotauro. Ho solo voglia di scacciare via tutti i miei problemi, mettermi le mani nelle orecchie, per non sentire più nessuno, e urlare, cercando di respingerli. Come sulla copertina dell’album di un cantante che nemmeno seguo.  

Il vento inizia ad alzarsi, fischia forte, la bandiera continua a sventolare. Guardo di nuovo il mare. Mi viene un’idea, folle e magari anche inutile, ma vale la pena provare. Meglio provare e  fallire che non provare affatto, no? Mi alzo. Chiudo gli occhi. Prendo un respiro profondo, sento l’odore del sale pizzicarmi il naso. Inizio a correre. Mi ha sempre fatto bene, correre. Mi fa sentire libera, come se correndo tutti i pensieri si distaccassero dalla mente, volassero via. Sento il vento sul viso, la sabbia sotto la suola delle scarpe, sto affondando, corro più veloce. Sento il rumore delle onde sempre più vicino. Ci sono quasi. Ancora qualche metro. Mi fermo di botto, poi riapro gli occhi. Il mare adesso è davanti a me. Immenso, agitato e misterioso. Prendo un ultimo, profondo, respiro. Urlo. Urlo tutta la mia rabbia, verso me stessa, che non so imparare dai miei errori, verso il mio labirinto. Il mare, immenso, è muto. Sa solo ascoltare e assorbire quello che gli dico. Finisco di urlare. Ho l’affanno. Mi lascio cadere al suolo, le gambe incrociate. Sono sulla riva. Adesso vedo il mare benissimo. Vedo la spuma causata dalle onde che si infrangono sul bagnasciuga. Sento il verso dei gabbiani che volano alti nel cielo. Guardo ancora il mare. Immenso e misterioso. Cosa c’è sotto il mare? L’acqua oggi è scura, tra me e il bagnasciuga c’è un fosso profondo, scavato dalle onde più alte. Non ho il coraggio di toccare l’acqua. Mi stendo sulla sabbia, chiudo gli occhi, e per la prima volta dopo tanto tempo penso a una cosa precisa e prestabilita. Cos’è che mi fa stare bene? Cosa mi fa sentire libera? La mia mente vola veloce, i miei pensieri si soffermano sulla mia famiglia, sui miei amici, sulle montagne, sulla parrocchia, sul campo di atletica che ho lasciato anni fa, sulla scuola… forse non ho sbagliato proprio tutto, penso, magari qualche volta ho imparato dai miei errori.  Riapro gli occhi. Mi alzo. Guardo ancora il mare, ma stavolta con più intensità, come per ringraziarlo. 

Oggi mi andava solo di stare da sola, eppure ho trovato un nuovo amico. Certe volte mi sembra di fare sempre gli stessi errori, ma magari è solo un’impressione. 

Preferisco la montagna, ma forse mi piace anche il mare.

Verba

PensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora