Un furto misterioso.

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Era la calda estate del 2007, precisamente giovedì 31 Maggio. La vita sembrava procedere tranquilla a San Francisco, ma purtroppo non era così. La notte del 30 Maggio qualcuno era entrato nella libreria dei Signori Fleming e aveva rubato un libro, devastando il negozio. Nessuno in strada sembrava essersi accorto di niente, eppure i segni dell’irruzione erano evidenti: la vetrina era in frantumi, migliaia di pezzi di vetro erano sparsi sul pavimento di legno , le librerie una volta colme di volumi, ora erano cadute disperdendo il loro contenuto in tutto il locale. Ispirando a fondo si poteva cogliere un pungente odore di zolfo e contemporaneamente un leggero aroma di menta. Stranamente la cassa pareva essere intatta. Tutti avevano pensato ad una fuga di gas, ma la proprietaria del bar che si trovava all’altro lato della strada affermava di aver visto tre uomini vestiti di nero appostati fuori alla libreria per tutto il pomeriggio il giorno prima del furto. Dei Signori Fleming non c’era traccia. Quanto al libro rubato, l’unico che mancava in negozio consultando  i registri, esso era intitolato “In cucina con Abram, il mago dei fornelli”. I poliziotti continuavano a chiedersi che senso avesse per un ladro rubare un vecchio manuale di cucina.

Le indagini per trovare i colpevoli partirono il giorno stesso della rapina. Passarono molti anni, ma il caso non fu mai risolto e i proprietari della libreria non furono mai più visti nella città di San Francisco. 

Questa storia ci fa capire quanto le persone possano essere attaccate alla propria realtà. Il racconto è ispirato alla saga fantasy “Nicholas Flamel”.  Ho voluto riscrivere la parte iniziale della saga dal punto di vista dei mortali, delle persone comuni. Con questo testo ho voluto sottolineare un fatto ricorrente nei libri fantasy: la foschia, come la definisce Rick Riordan. Quando nei racconti succede qualcosa di insolito, subito le persone comuni cercano di dargli una spiegazione logica, anche se nei fatti accaduti non c’è assolutamente niente di logico. Questo testimonia che noi siamo attaccati alla nostra vita, alla nostra quotidianità a tal punto da rifiutare qualsiasi cosa sia diversa. Non riusciamo a cambiare, ad accettare qualcosa che per noi è del tutto nuovo e insolito. Abbiamo paura di ciò che non conosciamo e cerchiamo di negarlo, di nasconderlo non solo ai nostri occhi, ma anche a quelli degli altri. 

 Verba.

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