Hawewe - Capitolo 1

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TAEYONG:

Fin da piccolo ho sempre cercato di capire per quale motivo non potessi essere come tutti.
Non ho mai potuto vedere il volto di mio padre, morto tre anni dopo la mia nascita, ne quello di mia madre, non ho mai potuto vedere il mio riflesso allo specchio.
Ero circondato dal buio, come se vivessi perennemente in un mondo dove c'ero solo io.
Fin da piccolo mia mamma mi ha sempre soprannominato "Hawewe" ovvero "onda", si perché lei sostiene che sono stato un onda che gli ha portato tanta felicità nel suo cuore, io sostengo che ho portato solo distruzione e tristezza, non sarò mai un figlio normale, sarò sempre difettoso.
-Taeyong tesoro, tutto bene?- risvegliandomi dai miei pensieri mi accorsi che mia mamma era seduta accanto a me, e non perché la vedessi, ma sentivo il suo profumo di gelsomino accanto a me -Scusa mamma mi devo essere perso a pansare, ma sto bene non preoccuparti... a tal proposito c'era una cosa che volevo chiederti- prendendo un profondo respiro continuai -vorrei imparare a suonare il pianoforte- la sentii sospirare -tesoro se è ciò che vuoi, posso contattare quel ragazzo trasferitosi poco tempo fa vicino a noi- un ragazzo? Nuovo? Chi era? -e chi sarebbe?- la sentii ridacchiare - un bel giovanotto caro, dicono fosse un pianista, ma che per la morte della madre abbia deciso di isolarsi e trasferirsi qui a Busan, inoltre ho letto il suo annuncio di lezioni private di piano, oggi stesso lo contatterò - immagino il suo dolore, deve essere difficile perdere qualcuno a te caro -mi spiace molto per lui, pensi che accetterà di insegnare ad un cieco?- sospirando cercai di trattenere le lacrime, al che una mano dolce e delicata mi accarezzó la guancia -oh tesoro mio, tu non sei un cieco, tu sei un angelo, il mio splendido e dolce angelo, sei l'onda nel mio mare mio piccolo hawewe- sorrisi, come sempre grazie a lei.

JAEHYUN

Come tutte le mattine mi trovavo sulla spiaggia, era come una medicina, mi alzavo bevevo un bicchiere di latte e andavo in spiaggia.
-Mamma chissà se dove sei tu, ovunque tu sia, possa vedere questa meraviglia, quest'acqua così pura mi ricorda te la tua infinita bontà e gentilezza, mi manchi tanto- una lacrima solitaria percorse la mia guancia, così calda da farmi quasi male.
Venni strappato dai pensieri e portato alla realtà dal suono del mio telefono, Numero sconosciuto -Pronto sono Jung Jaehyun, di cosa ha bisogno?- la persona rispose subito -ho letto il suo annuncio di lezioni private di pianoforte, potrei chiederle se sarebbe disponibile per delle lezioni? Per mio figlio?- sorrisi come di istinto -certamente, posso sapere di più su di lui?- la sentii ridacchiare -le verrà detto tutto quello che vuole sapere, solo se verrà a casa nostra per un tè, così avremo anche modo di discutere sui prezzi delle lezioni e conoscerci- sospirai ed accettai, avevo bisogno di soldi i miei lavoretti par time non bastavano più, così decisi che quel pomeriggio alle 15 sarei andato a casa Lee.
Erano le 15.00 e mi trovavo a suonare il campanello di questa villa gigantesca, sentii il rumore di tacchi avvicinarsi, ad aprirmi penso fosse proprio la signora Lee, a prima impressione potevo solo dire che il suo sorriso ricordava molto quello della mia mamma -Signor Jung è un piacere che sia venuto, entri pure- entrando in casa potei ammirare quanto questa villa fosse tanto bella quanto raffinata al suo interno.
La seguii fin che non arrivammo in cucina, un enorme cucina devo ammetterlo, notai subito un ragazzo seduto sullo sgabello sistemato attorno alla penisola della cucina, che sembrava fissasse il vuoto -Mamma è arrivato ?- non si era accorto fossi lì ? - si tesoro, è qui ed è proprio un bel giovanotto e anche molto educato-poi dandomi un occhiata aggiunse -lui è Taeyong- allungai la mano verso di lui, ma notai che continuava a fissare davanti a se, solo allora capii, imbarazzato ritrassi la mano -Taeyong è cieco dalla nascita, ed è da molto che mi chiede di voler imparare a suonare, pensavo che siccome avevate all'incirca la stessa età con te sarebbe stato più a suo agio- sorrisi nervosamente - signora lee non sono bravissimo, so cavarmela..- venni interrotto bruscamente da Taeyong - le faccio pena o schifo per caso signor Jung?- il cuore mi si strinse, non era mia intenzione farlo sentire in difetto - no, assolutamente, sarò contento di poter essere il tuo maestro- cercai di mostrarmi il più possibile sicuro di me , al che la madre sorrise e decise di lasciarci soli per conoscerci meglio -quindi Taeyong come mai vuoi imparare a suonare?- lo vidi sorridere tristemente -signor Jung , i miei occhi sono ciechi, voglio suonare per dare colore al mio mondo, lei può aiutarmi?- lo osservai, era il ragazzo più bello che avessi mai visto in tutta la mia vita, era speciale -certo Taeyong, coloreremo il tuo mondo insieme.- quando vidi il suo sorriso, un sorriso vero non come quelli mostrati poco prima, sentii come una scossa, una scossa che mi percorse dal profondo.







ANGOLO AUTRICE:
Buona a sera! Spero il primo capitolo vi sia piaciuto, cercherò mi migliorare sempre più, grazie per i voti nel capitolo precedente ❤️
Ci vedremo nel prossimo capitolo 🍁

ANGOLO AUTRICE:Buona a sera! Spero il primo capitolo vi sia piaciuto, cercherò mi migliorare sempre più, grazie per i voti nel capitolo precedente ❤️Ci vedremo nel prossimo capitolo 🍁

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