DRIVE
"So, if I Decide to waiver my
Chance to be one of The hive
Will I choose water over wine
And hold my own and drive?"
-Incubus
Avete mai avuto quell’estenuante sensazione che ci fosse qualcosa attorno a voi impossibile da raggiungere o comprendere? Qualcosa che va al di fuori dalle vostre conoscenze o quelle di chiunque altro? Avete la certezza che esiste, che è molto vicino a voi; sentite ogni sua vibrazione ma non potete affermare al cento per cento la vostra fede verso esso?
‘Quando ti avvicini all'occulto, lui si avvicina a te.’ Questa frase è stata l'eco silenzioso della mia vita per moltissimi anni, nonna me lo ripeteva sempre. Non so se fosse per routine o perché già sapesse dove mi avrebbe portata il futuro, ma era diventato il mantra delle mie giornate. Non è, certamente, ciò che istintivamente dici a una ragazzina che si presenta a te per compagnia. Le nonne delle mie amiche insegnavano a cucire a maglia o cucinare la pasta con il sugo, non parlavano di spiritualismo o esoterismo. La convinzione di avere una famiglia molto particolare nacque insieme a me venticinque anni fa in un lettino d’ospedale palermitano dopo dieci mesi di pura pace (sì, me la sono presa comoda).
Ricordo ancora la vecchia nonna Nunzia quando, con i profondi occhi nocciola solcati di rughe, i grigi capelli gonfi come se avesse appena preso la scossa e quel largo vestito in pizzo tipico delle matrone siciliane, cercava di salvare la mia incolumità da qualsiasi situazione potesse attanagliare la mia vita. Aveva una frase pronta per ogni disagio:
‘U lupu di mala cuscenza comu opira penza.’,
‘Ama a cu t’ama si vo’ aviri spassu, c’amari a cu nun t’ama è tempu persu.’,
‘Cu ‘havi a chi fari cu’ sperti, stassi cu’ l’occhi aperti.’,
‘Cosi cuntati, criditini mità, si menu criditi, megghiu faciti.’.
Eh sì, la cara nonnina aveva sicuramente più conoscenza che cultura. Parlava a malapena l’italiano ma la sicilianità di un’anziana di novantasette anni usciva fuori da ogni poro rugoso della sua pelle secca ma bellissima.
Era reputata, nel piccolo paesino in cui viveva, la mamma di tutte le mamma. Il punto di massima saggezza a cui si poteva arrivare. Ammetto, però, che a malapena capivo i suoni che provenivano dalle sue pallide labbra.
Piansi tantissimo davanti alla sua bara. Così fecero anche mia mamma, mio papà, mio fratello, i miei cugini, i miei zii, i proprietari del panificio di fronte, i preti della chiesa, i passanti a cui offriva il caffè, le anziane vicine compagne di burraco, i vecchi che facevano la fila con lei di fronte alle poste e tanti altri.
Non so se sia stato per questo o per qualche altro oscuro motivo ma, pochi mesi dopo la sua morte, partimmo verso il Veneto e ci trasferimmo lì definitivamente. Non ricordo molto di quei giorni, ero troppo piccola; Tutto ciò di cui avevo memoria era soltanto una gigantesca aria nociva che aleggiava sulle nostre teste.
Non so se fosse perché i miei genitori non andavano molto d’accordo con i parenti, ma scendere in Sicilia divenne un evento più unico che raro. Avevo appena sei anni quando salutai la mia bell’isola per sempre.
Credo sia arrivato il momento di presentarmi anche io: mi chiamo Alice e non ho mai ascoltato le parole di mia nonna. Il paranormale, l’occultismo, l’esoterismo, lo spiritualismo e tutto il proibito erano per me attraente come caramelle per un bambino goloso. Non comprendevo pienamente il motivo per cui doverne stare lontana.
Ho sempre amato la conoscenza in ogni sua forma, dalla scienza alla storia, la narrativa in con ogni mia cellula e persino il Latino, ahimè il mio peggior nemico, dopo un po’ è diventato parte di me. Perché l’occulto non avrebbe dovuto essere una delle mie innumerevoli passioni?
Una cosa era certa: mia madre, fan sfegatata dei romanzi rosa, avrebbe preferito che avessi letto Cuore e non la storia di Hill House, ma sono state quelle le scelte che hanno cambiato la mia vita e mi hanno portato dove sono ora, non potrei mai pentirmene.
Forse vi chiederete dove sono ora e, forse, la vostra curiosità verrà risolta nelle pagine di questo libro. Partiamo, però, dall’inizio.
Era il ventidue gennaio del 2020 quando cominciai il mio lungo viaggio verso una nuova vita. Mi trovavo nell’aeroporto di Venezia e la casa in cui ero cresciuta distava almeno novanta chilometri di ansia. Non era certo la prima volta che viaggiavo e non sarebbe stata l’ultima, ma sicuramente quella era la più strana.
La psicologa mi ripeteva sempre di concentrarmi sull’ambiente esterno quando il batticuore e l’agitazione mi venivano a trovare, così - forse per la prima volta o magari la seconda – seguii il suo consiglio.
Guardavo le scarpe dei passanti di fronte a me; perlopiù erano passi decisi e svelti, seguiti immediatamente dalle rumorose rotelle di valige o trolley ricchi di vestiti che per lo più non sarebbero stati utilizzati dal viaggiatore. Non è forse vero che l’ottanta per cento di ciò che c’è in valigia è rappresentato solo da un ‘non si sa mai’?
‘Vista, udito, olfatto, tatto’, mi ripetevo stringendo forte la sporca sedia in cui avevo deciso di riposarmi. ‘Olfatto’, come si può identificare l’odore dell’aeroporto di Venezia? Un mix di muschio e scarpe sporche. Non saprei spiegarlo meglio di così.
Chi per vacanza, chi per lavoro, chi per rincontrare qualcuno; ognuno con una ragione diversa per essere lì, anche io ne avevo una ottima.
Il mese prima mi ero laureata in Scienze e tecniche psicologiche. Avevo raggiunto il primo entusiasmante obiettivo della mia vita. Tra gli innumerevoli regali del giorno mi arrivò tramite posta il più inaspettato di essi: un biglietto aereo verso la Sicilia. Inutile dirvi quanto restai di stucco non appena aprii quell’inaspettata busta.
Chi l’avrebbe potuta mandare? Mi chiesi e richiesi tra me e me. La risposta non ci mise molto ad arrivare. Il nome del mittente era scritto proprio in fondo alla busta. Non sono molti gli ammiratori che una ragazza come me può vantare di avere: un metro e cinquanta di pura pelle e ossa, capelli rosso fuoco e occhi dal color tanto ghiacciato che inquieterebbero persino il Dalai Lama.
Il mio essere priva di charme si estendeva anche al costante abbigliamento comprato al reparto uomo di HM di molte misure maggiore rispetto alla mia triste XS.
Penserete che non ci potrebbe essere nulla di peggio rispetto a questo, invece no. I miei account Instagram, Facebook, Twitter e Wattpad pullulavano di notizie esoteriche e collegamenti al mio sito sul soprannaturale; un’enciclopedia dell’occulto basata sulle mie esperienze - purtroppo ancora poche al momento della partenza - e di ricerche online.
Un – a quanto pare poco suscettibile – ragazzo con cui scambiai qualche messaggio tramite il sito parve essere eccessivamente interessato a me e alle mie ambigue esperienze.
Marcus - il giovane follower - insisteva da mesi ormai per uno scambio di informazioni e qualche gita nell’occultismo siciliano. Per lo più lo ignorai reputandolo quasi uno stalker, un pazzo psicopatico acchiappa-prede tramite siti esoterici e una serie di altri lunghissimi insulti. Arrivato il biglietto aereo, però, non potei fare altro che cedere almeno a un’innocua chiamata di ringraziamento.
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La Cacciatrice Dell'Occulto
Paranormal|| Completa e revisionata! || Cosa faresti se ti dicessero che tutto ciò che hai sempre creduto fantasia fosse realtà? Alice, una giovane donna appassionata di esoterismo, decide di abbandonare la sua vecchia e monotona vita e partire alla ricerca...