Capitolo 2- Lunedì 23 Settembre 2019

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Erano le 20:30 quando Vanessa arrivò all'hotel in cui si sarebbe tenuto l'evento. Era eccitata ed incredibilmente felice e non vedeva l'ora di varcare la soglia dell'ingresso. Si prese ancora qualche secondo per godere di ogni istante, ma la sua riflessione venne interrotta da una voce mai sentita prima che domandò in inglese: "Tutto ok?"

Quando si voltò per poco non le prese un colpo: aveva di fronte un paio di occhi azzurri, lo stesso che aveva tanto sognato di vedere dal vivo. Impiegò una manciata di secondi per riprendersi prima di riuscire a sussurrare un flebile "sì, grazie". Vide Ante Rebić che la guardava con fare enigmatico e ne approfittò per chiedergli cosa ci facesse lì: Lucio aveva detto che sarebbero venuti solo pochi giocatori e delle riserve, mentre lui era stato vice campione del mondo con la Croazia e aveva fatto una bellissima stagione in Germania, non poteva essere lì per la cena.

"Partecipo ad un evento della squadra, dovrebbe essere una serata organizzata da uno sponsor del Milan. Non sono solo, comunque, stanno arrivando anche gli altri."

"Gli altri?" chiese Vanessa.

"Sì: Gigio, Romagnoli, Bonaventura, Krunic e Castillejo."

Alla faccia delle riserve e di chi non gioca mai: tra gli altri figuravano il capitano, il portiere che ormai era diventato una bandiera, il centrocampista originario del paese in cui era nata Vanessa che non giocava solo perché doveva recuperare da un infortunio grave e per finire Ante, che era stato titolare nella finale mondiale contro la Francia!

Vanessa barcollò vistosamente appena apprese quella notizia e Ante si avvicinò per sostenerla afferrandole un braccio.

"Non mi sembra che vada tutto bene..."

"No, tranquillo. Un po' è per via dei tacchi e un po' è perché non sono abituata a queste serate, è la mia prima volta ad un evento simile e sono un po' agitata. Diciamo che non sono proprio a mio agio, preferirei stare a casa sul divano in pigiama" ammise.

"Allora siamo in due: sono arrivato da poco, non parlo bene l'italiano e mi hanno costretto a venire qui...evvivaaaa" disse con una nota di finto entusiasmo che fece scoppiare a ridere entrambi.

"Comunque che maleducata: Vanessa, piacere" gli disse porgendo la mano destra.

"Ante, piacere mio" rispose Rebić.

"Non c'è bisogno che ti presenti, so tutto di te" dichiarò, pentendosene subito dopo: come minimo avrà pensato che fosse una stalker!

"Wow, devo prenderla come una minaccia o come una cosa positiva?" domandò in tono scherzoso Ante.

Vanessa cercò di recuperare immediatamente: "Ma no, scusami. È che a volte quando sono agitata parlo troppo. Intendevo che sono una tifosa del Milan da quando sono nata, seguo il calcio da sempre, ho l'abbonamento allo stadio e quindi so perfettamente chi sei e lo stesso vale per tutti gli altri giocatori." Si sentì avvampare, come ogni volta in cui si trovava in una situazione imbarazzante e pregò che arrivasse qualcuno a salvarla.

"Tranquilla, non ti devi scusare. Certo, non è così comune che una ragazza come te si interessi di calcio" ammise Ante fissandola da capo a piedi. Vanessa si sentì ancor di più in imbarazzo. Doveva ammettere che quella sera non era affatto conciata male: era stata dalla parrucchiera e dall'estetista, indossava un vestito blu lungo che risaltava il suo fisico statuario e un paio di scarpe argento con 10 cm di tacchi, cosa che le faceva sfiorare il metro e 90. Chissà cosa intendeva con quel "come te": era forse un complimento?

"Vanessa, amore mio, finalmente sei qui. Vieni con me, ti prego: dentro è il delirio e ho bisogno del tuo aiuto!" Paolo arrivò correndo in preda al panico, ma si bloccò quando notò la mise della ragazza: "Dio mio, se sei gnocca stasera! Già mi immagino quanto dovrò faticare per tenerti alla larga da qualche manager con la bava alla bocca!" Vanessa scosse la testa ridendo ed entrò accompagnata da Paolo, ma prima di superare la porta a vetri si voltò verso Ante e gli disse sottovoce: "allora ci vediamo dentro". Non aspettò una risposta, così non poté vedere l'ampio sorriso del croato che la seguì fino a che non girò l'angolo.

In your eyes ~ Ante RebićDove le storie prendono vita. Scoprilo ora