Non hai risposto nemmeno a questa lettera. Me lo dovevo aspettare. Ma io ci spero così tanto.
Sono sulla collina che da alla città è sera... venire qui mi fa sentire in mente quanti momenti abbiamo passato insieme qui. A te piaceva venire qui, a te piaceva tutto ciò che ti proponevo.
Non era vero, tu costringevi te stessa a farti piacere una cosa solo per farmi felice.
Ti proposi di andare al museo, non ti andavano a genio i musei me lo avevi detto una volta, ma ignorai questo tuo dispiacere. Eravamo in quel museo da 4 ore ed eri stanca, avevi sbadigliato un paio di volte a causa della noia. Ti chiedevo sempre se volevi andare via, ma tu sorridevi dicendomi che invece era interessante. Ti ho costretto a fare cose che tu non volevi fare. Una sera provai a cucinare io vedendoti stanca, io non sapevo cucinare non so quello che avevo preparato, mi dissi che era buonissimo, la sera stessa sei stata davvero tanto male, rigettasti tutta la mia cena. Ti chiesi perchè stavi così male, sono stata stupida a non capire che era colpa mia, mi dissi che dopo cena avevi preso freddo causandoti il mal di pancia, da brava stupida ci credetti, cercando di auto-convincermi sul fatto che non era causa mia.
Mi mancano i tuoi abbracci.
Per me erano come una medicina, tutte le volte che stavo male, tu fregandotene di essere contagiata mi abbracciavi sempre, mentre quando stavi male tu cercavo in ogni modo di tenere le distanze. Perchè io pensavo sempre alla mia salute in primis. Non ci facevi nemmeno caso al mio continuo allontanamento, poiché comprendevi la mia paura nell'ammalarmi. Sono infantile.
Avevo paura di tutto, anche tu, ma ti dimostravi coraggiosa solo per farmi capire che tu saresti stata sempre al mio fianco.
Mi ricordo quando decidemmo di andare in campeggio con le nostre amiche, ci perdemmo nel bosco in piena notte poiché Jinsoul e Kim Lip erano troppo rumorose, era stato un errore, sentivamo vari rumori, io mi nascondevo dietro le tue spalle, se qualcuno avrebbe tentato di aggredirci avrebbero preso te per prima. Tu mi dicevi continuamente di stare tranquilla, quando in realtà avevi più ansia di me. Non me ne accorsi neanche quando baciai le tue guance bagnate, poiché da grande stupida pensai fosse solo l' umidità estiva, mentre in realtà erano semplicemente le tue lacrime.
Mi assecondavi anche quando la mia opinione era opposta alla tua.
Mi ricordo un giorno di averti detto avremmo potuto vedere quel film, io conoscevo i tuoi gusti, lo avresti odiato ma le avevo detto che avrebbe potuto fare dei sacrifici per me, come se non li avesse mai fatti. Ma l'ho detto, lo ammetto ero cieca. La stessa settimana ti chiesi di andare da mia madre, tu non volevi perchè credevi che mia mamma ti odiasse, ma ti costrinsi ripetendoti sempre la solita frase:"fallo per me".
Ti facevi condizionare per essere accettata, ti dicevo che non era giusto, ma ero la prima a indurre la tua umile anima nelle cattiverie.
Feci in incidente a causa mia, ti ruppi la tua gamba destra per colpa mia, dovevi andare ad un colloquio di lavoro quel pomeriggio per colpa mia ti intrattenni molto il pomeriggio ritrovandoti a preparti l'ultimo secondo, "stai tranquilla arriverai in tempo, al massimo correrai un po' più del solito in scooter", avevi iniziato a dire che non era una buona idea, sarebbe stato meglio che io l'avessi accompagnata in macchina, alla fine ti convinsi. E poche ore dopo l'ospedale mi chiamò.
Ti sentivi in colpa anche se non eri protagonista.
Arrivai in fretta e furia all'ospedale dove ti avevano trasportato, piansi tanto quella sera poiché mi sentivo responsabile, ti spiegai numerosi volte il motivo del mio pianto, ma mi risposi sempre che era colpa tua, era un tuo errore perchè era stata tu ad insistere per fare il puzzle. Ribadii di nuovo le mie colpe e tu mi cacciasti fuori dalla camera. Rimasi lì fuori finchè i medici non mi costrinsero a tornare casa. La mattina dopo tornai e tu iniziasti a lacrimare sentendoti in colpa per avermi cacciata. Uscisti dopo 2 giorni con le stampelle
Ti facevo scherzi non di buongusto, ma tu sorridevo nonostante le difficoltà a cui ti mettevo davanti.
Una mattina eravamo in giardino, decisi di rubarti le stampelle per poi allontanarmi da te, chiedendoti ripetutamente di alzarti e venire da me se mi amava davvero. Inizialmente esitasti, però dopo una manciata di secondi provasti. Neanche il tempo di alzarti che ti eri accasciata per terra per il dolore. Mi scusai ripetutamente, ma tu mi dissi:"non scusarti stavi cercando solo di abituare la mia gamba e hai ragione non camminerò con le stampelle per sempre!" sforzasti un sorriso per rassicurarmi.
Chuu ti prego torna da me davvero.
-Yves
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𝔅𝔯𝔬𝔨𝔢𝔫|| 𝕮𝖍𝖚𝖚𝖛𝖊𝖘
Romance❥𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂 Dove Yves scrive continuamente lettere a Chuu aspettando di ritornare con lei #1 in Chuuves 2/05/2020